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Modulo 1: Il programma OMS

Approfondimento: Complicanze Acute

Complicanze Acute

Le principali complicanze acute riguardano reazioni emolitiche, febbrili non emolitiche, allergiche,
polmonari non cardiogene (TRALI), e di contaminazione batterica.

La reazione emolitica acuta si manifesta generalmente entro pochi minuti dall’inizio della
trasfusione di pochi ml di GRC AB0-incompatibili (anche gli antigeni dei sistemi Kidd, Duffy, Kell
sono interessati). La frequenza stimata di questo tipo di reazione e di 1:38000 – 1:70000 unità
trasfuse.
La sintomatologia è riconoscibile da febbre e brividi, nausea e vomito, dolore, ipotensione,
dispnea, sanguinamento (DIC), emoglobinuria, e insufficienza renale. In pazienti anestetizzati, è
presente un diffuso sanguinamento nel sito chirurgico, ipotensione, ed emoglobinuria.
Dai dati di laboratorio sono evidenti emoglobinemia, emoglobinuria, rialzo LDH, iperbilirubinemia,
aptoglobina bassa, Coombs diretto positivo.
Una diagnosi differenziale può evidenziare emolisi non immune, reazione trasfusionale febbrile o
anafilattica, contaminazione batterica.

La reazione febbrile non emolitica è una reazione acuta molto frequente (si manifesta nel 0.5 –
3% dei pazienti trasfusi) ed è caratterizzata da un aumento della temperatura pari o superiore a 1
°C in un periodo da 30 a 120 minuti dall’inizio della trasfusione di GRC o CP. Si accompagna
usualmente a brividi e cefalea; meno frequenti sono nausea e vomito.
Si tratta generalmente di una reazione sgradevole ma considerata innocua e di breve durata. E’
causata da anticorpi acquisiti diretti contro antigeni leucocitari oppure dall’accumulo di citochine ad
attività pirogena (TNF-alfa, IL-1, IL-6) durante la conservazione dell’emocomponente.
Una diagnosi differenziale può evidenziare reazione emolitica acuta, contaminazione batterica,
febbre causata da malattia di base o da altri trattamenti.

La reazione allergica (detta anche orticarioide) è una reazione frequente (1-3% delle unità
trasfuse) che si presenta con ogni tipo di emocomponente contenente plasma. La reazione
orticarioide si accompagna a prurito, eritema e arrossamento cutaneo. Ulteriori sintomi possono
complicare il quadro clinico, come vie aeree superiori (edema laringeo) raucedine, stridore; vie
aeree inferiori (broncocostrizione) dispnea e cianosi; e nell’apparato gastroenterico: nausea,
vomito, dolori addominali.
Una diagnosi differenziale può evidenziare reazione a farmaci, TRALI

La Transfusion-Related Acute Lung Injury (TRALI) è una grave sindrome respiratoria che
interviene durante o entro 6 ore dal termine della trasfusione con una frequenza variabile da
1:5000 a 1:190000 unità di trasfuse. Frequentemente accade che le forme lievi non vengano
diagnosticate.
Tale reazione è causata da anticorpi nel plasma dell’unità trasfusa diretti contro antigeni HLA o
granulocitari del ricevente. Oppure dalla presenza di lipidi biologicamente attivi che si liberano
durante la conservazione di emocomponenti cellulari.
L’evento finale è un danno endoteliale a livello dei capillari polmonari con aumento della
permeabilità che instaura il quadro tipico di edema polmonare acuto.
La sintomatologia è riconoscibile da dispnea, ipossia, tachicardia, ipotensione, febbre, tosse.
Normalmente il quadro si risolve in 48-96 ore. Ma il tasso di mortalità: è alto e oscilla tra il 6 e il
20%

La contaminazione batterica rappresenta una delle più importanti cause di morbilità e mortalità
causate dalla trasfusione (quale il rischio di shock settico).
La contaminazione può avvenire tramite batteri presenti sulla cute del donatore al momento del
prelievo e non rimossi dalla disinfezione; batteriemia, di solito asintomatica, nel donatore;
trattamento improprio nella preparazione e manipolazione degli emocomponenti; uso di materiale
contaminato nella raccolta o somministrazione.

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