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contemporanea”
L’età dei grandi mutamenti stilistici (1500-1600)
L’assolutismo e il concetto di barocco
Durante tutto il corso del XVI secolo la musica vocale veniva stampata a parti
separate: se ad esempio si doveva pubblicare un madrigale a 5 voci, le cinque
parti che lo costituivano venivano scritte in cinque libretti diversi.
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Quando verso la fine del secolo si fecero i primi esperimenti di stile recitativo
l’uso di sostenere il canto con strumenti d’accompagnamento divenne
necessario. Le edizioni a stampa che documentano i primi esperimenti
drammaturgici dell’anno 1600 (Euridice, Rappresentazione di anima e corpo..)
sono interessanti anche dal punto di vista grafico. Per esempio le varie voci
non sono più scritte separatamente ma organizzate in partitura.
Di musica profana agli inizi del XVII secolo il repertorio si arricchisce in Italia di
generi nuovi. Il declino del madrigale polifonico di stampo cinquecentesco è
lento e graduale.
Primo avvio allo stile monodico sacro fu dato dalla raccolta dei Cento concerti
ecclesiastici di Lodovico Grossi da Viadana. Il successo della raccolta era
dovuto non solo alla novità del basso continuo ma anche alle facilitazioni
pratiche essa offriva agli esecutori.
La parola concerta divenne agli inizi del Seicento una sorta di termine-chiave
non ben definito nei suoi contorni ma vagamente capace di alludere ai nuovi
tipi di sonorità.
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L’affermazione del sistema tonale
Dalla seconda metà del Seicento alla seconda metà dell’Ottocento e oltre la
musica europea è caratterizzata da quel complesso fenomeno di
organizzazione dei suoni che va sotto il nome di tonalità.
Accordo: sovrapposizione contemporanea di più suoni.
In tutto il periodo rinascimentale l’accordo per eccellenza era triade, cioè la
combinazione di tre suoni sovrapposti a distanza di un intervallo di terza (do-
mi-sol), pensata non come unità ma come insieme di intervalli. Uso del basso
continuo muta la situazione. Un passo successivo fu la graduale
consapevolezza dell’esistenza di regole che potevano governare una buona
successione di accordi (regole d’orecchio); es. a primo grado della scala
(tonica) spettava nella sequenza accordale funzione conclusiva, mentre a
quella del quinto (dominante) spettava funzione di transizione verso la
conclusione.
Rapporto tra melodia e armonia viene rovesciato.
Le melodie tonali devono rispettare le funzioni armoniche dei gradi della scala
e devono essere compatibili con quelledecadenza di alcuni dei molteplici
modelli di scala musicale che la musica europea aveva ereditato dalla
tradizione medievale. Si affermeranno due modelli: scala maggiore e minore.
Maggiore teorico dell’armonia settecentesca è senza dubbio Rameu.
Esempi:
1. Francesco Cavalli: tende ad un recitativo incisivo e succinto scandito
da formule melodiche ricorrenti. Opera “Giasone”.
Tra gli ultimi due decenni del Seicento e i primi due del secolo successivo
quando il melodramma da Venezia a Roma si era diffuso in tutta la penisola
videro la luce anche le più di 60 opere teatrali con cui il palermitano
Alessandro Scarlatti si conquistò ampia fama nell’Italia dell’epoca. Strumenti
musicali stessi che egli aveva ereditato dalla tradizione (aria, recitativo,
interventi orchestrali...).
Orchestra è ormai basata sugli strumenti ad arco, ma per effetti speciali
impiegati anche i fiati. Opere di Scarlatti: “Il trionfo dell’onore” e “La Griselda”.
Modello di melodramma romano-veneziano trova diffusione anche all’estero.
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Altro genere diffuso: la cantata che non è altro che una serie di recitativi e di
arie legati da un soggetto comune. Differenziazione tra recitativo e aria tende
talora ad emergere.
Con Luigi XIII e Luigi XIV monarchia tende ad accentrare nelle sue mani le leve
fondamentali del potere politico e culturale.
Della tradizione liutistica francese i più eminenti rappresentati sono i membri
della dinastia dei Gaultier, in particolare Ennemondo detto Gualtier le
Vieux e Denis detto Gualtier le Jeune.
Agli inizi del regno di Luigi XIV si colloca anche un altro avvenimento
importante per la storia della musica francese: l’esecuzione dell’Orfeo di Luigi
Rossi (1647) favorito dalla presenza dell’onnipotente cardinale Mazzarino.
Si affaccia in questi anni Giovanni Battista Lulli nato a Firenze nel 1632 e
morto a Parigi nel 1687. Portato in Francia come cameriere e entra nella corte
di Luigi XIV. Cambia nome in Jean Baptiste Lully. Per quasi vent’anni si dedica
alla composizione di musiche di scena per balletti e crea insieme a Moliere il
genere della commedie-ballet. Verso la fine degli anni Sessanta il librettista
Perrin e il musicista Cambert si dedicarono all’ardito tentativo di creare
un’opera in musica ispirata ai modelli italiani ,a cantata in francese. Fallì e Lully
prese in mano l’iniziativanuovo genere della Tragedie-lirique.
Nel genere sacro il musicista troverà degni successori in Charpentier,
Campra, Delalande. Ma i due più illustri continuatori della tradizione francese
del Seicento vengono di solito indicati in Couperin e Rameau.
Dalla seconda metà dei Seicento il liuto venne soppiantato dal clavicembalo.
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La musica in Germania dall’epoca di Heinrich Schutz all’epoca di Johann
Sebastian Bach
Nel secolo XVII incertezza sul piano della stabilità politica. Separazione
culturale. Guerra dei Trent’anni (1618-1648). Nella tradizione liturgica luterana
la musica aveva un’importanza primaria.
Bach (1685-1750) ebbe tanti figli che seguirono la carriera del padre. Fino al
1708 ebbe incarichi di organista ad Arnstadt e Muhlhausen. A questo periodo
risalgono fughe, preludi, toccate, corali per organo e composizioni per
clavicembalo tra il cui il Capriccio sopra la lontananza del fratello
dilettissimo. Fra le prime cantate per il servizio liturgico la più complessa è la
cosiddetta Actus tragicus. All’età di 23 anni entra come organista a Weimar
(studio di compositori italiani, tra cui Vivaldi). Da Weimar si allontanò nel 1717
per assumere l’incarico di maestro di cappella presso la corte di Kothen e
sposò la sua seconda moglie di Anna Magdalena.
Compone: Sonate per flauto e per violino con cembalo obbligato, Suites per
violoncello solo, Sonate per violino solo. Gruppo più noto è costituito dai 6
Concerti Brandeburghesi (detti così da Spitta perché Bach li dedicò nel 1721 al
margravio del Brandeburgo). Compone anche pezzi per lo studio del
clavicembalo e per fornire modelli ed esercizi per la composizione.
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Ma la raccolta di gran lunga più ambiziosa è quella intitolata
Wohltemperierte Clavier che è concepita come una dimostrazione
scientifica della possibilità di comporre in 24 diverse tonalità una volta che la
tastiera venga accordata col sistema temperato basato sulla divisione
dell’ottava in 12 semitoni uguali.
Le fughe non solo usano in forme diverse gli artifici intellettuali del
contrappunto ma tendono a basarsi sopra caratteri e affetti particolari.
Dal 1723 fino alla morte Bach visse a Lipsia. In pratica la maggior parte del
tempo Bach la doveva dedicare all’istruzione dei ragazzi.
Un ciclo liturgico prevedeva l’esecuzione di un 60 di cantate, tante quante
erano le feste annuali. Bach ne scrisse cinque cicli completi ma a noi ne sono
pervenute circa 200 (da BWV I a BWV 200 dove la sigla indica le opere di Bach
secondo il catalogo pubblicato nel 1950 da Schmieder che è indicato appunto
come Bach-Werke-Verzeichnis).
Una cantata bachiana comprende un brano iniziale (quasi sempre un coro
polifonico grandioso), la cui unità generale è offerta spesso dalla ripetitività
costante degli spunti tematici dell’orchestra. Il testo del coro è di norma tratto
dalla Bibbia. La chiusa era di solito affidata al canto di un corale a 4 voci. I tipi
di cantata variano non solo in ragione della fantasia inventiva dell’autore ma
anche dei suoi rapporti con i poeti che gli fornivano alcune parti del testo e
della disponibilità e delle capacità degli strumentisti, dei solisti, del coro.
Abbiamo cantate riferite a un ampio frammento del ciclo liturgico. In questi casi
Bach definisce le sue cantate con il nome di Oratorium: si tratta dei tre cicli di
cantate corrispondenti agli Oratori di Natale, dell’Ascensione e di Pasqua.
Da tutt’altra tradizione derivano invece le Passioni (c’è anche quella che
mette in musica direttamente il testo del vangelo). A quest’ultima categoria
appartengono le due passioni rimaste fra le 5 che Bach pare abbia composto:
quella Secondo San Matteo e quella Secondo san Giovanniculmine
dell’arte sacra di Bach.
Fra i riti protestanti c’era quello della Messa su testo
latinKirie+Gloria+Sanctus. Bach compose anche una Messa cattolica, quella
in si minore per Federico Augusto II principe cattolico di Sassonia e poi re di
Polonia.
Ultimo grande ciclo delle composizioni pensate a scopo didattico si apre con i
primi due volumi della raccolta intitolata Klavier-Ubung. Il primo contiene 6
Suites e il secondo il Concerto italiano e l’Ouverture alla maniera francese. Ma
la raccolta più singolare è costituita dal III volume della stessa collezione che
contiene una ventina di corali per organo.
Il secondo volume del Clavicembalo per temperato e le Variazioni Goldber
completano il quadro della produzione matura di Bach.
Predilezione per l’opera teatrale. Ad Amburgo con Almira (1705) fece il suo
esordio operistico e quello di compositore di musica sacra con la Passione
secondo San Giovanni su testo di Postel. Opere teatrali come Agrippina.
Teatralità del gesto italiano rappresentò per Handel un potentissimo stimolo
creativo. Si trasferisce in Italia dal 1706 al 1710 dove compone Agrippina. Poi
l’abbandona per Londra. Nel 1711 esordisce con Rinaldo e supremazia
dell’opera seria italiana dura un trentennio fino al 1741 (Deidamia).
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Concatenazione tra recitativi e arie con occasionali ed eccezionali deroghe
determinate da circostanze interne ed esterne. Fra le circostante interne
determinante era il carattere dei libretti; preferiva ispirarsi ad opere già
collaudate e da lui conosciute direttamente o indirettamente.
Scelta ostinata di continuare a dedicarsi al melodramma. Verso la fine del terzo
decennio il clamoroso successo della Beggar’s opera (1728) una farsa di
John Gay affermava le ragioni di un teatro musicale schiettamente inglese. Solo
nel 1741 H. depose le armi nel teatro d’opera e da allora in poi scrisse solo
oratori. Il soggetto della maggior parte degli oratori è tratto dell’antico
testamento. Famoso il Messiah. Scrive alcune odi e le due suites famosissime:
Watermusic (per il corteo reale sul Tamigi, 1715) e Fireworks Music (del 1749).
Serie di concerti per organo concepiti più come intermezzi strumentali degli
oratori.
Modello dell’opera italiana già alla fine del Seicento imposto in tutta Europa.
Fuori dall’Italia Vienna era la capitale di maggiore prestigio.
Eccezione Parigi, unica capitale europea che fosse riuscita a creare un teatro
proprio molto vitale. Cosiddetta “opera seria” era il melodramma di genere più
nobile. Amore rappresenta la forza motrice di tutti gli eventi e il dovere morale
era una forza altrettanto importante.
Racconto della vicenda era affidato al recitativo secco o accompagnato. Intorno
al 1730 la grande maggioranza delle arie operistiche italiane erano orami arie
col da capo, a testimoniare anche il favore di cui questa forma godeva sia
presso i cantanti sia presso il pubblico.
Movimento di riforma del teatro musicale ebbe uno dei suoi punti di forza
iniziali in Apostolo Zeno (1668-1750) il quale dopo che fu nominato poeta
cesareo presso la corte viennese lanciò buone idee che avrebbero dovuto
ridurre gli abusi e ridare una maggiore dignità artistica allo spettacolo
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operistico. Ha in mente la dignità della tragedia antica. Promuove la
collocazione dell’aria alla fine dell’episodio narrato, cioè dopo i dialoghi in stile
recitativo per far sì che il cantante ricevuta la sua dose di applausi uscisse di
scena e permettesse il cambio dei personaggi. Libretti più noti musicati da
Alessandro e Domenico Scarlatti.
Riforma acquista fisionomia grazie al suo successore, Pietro Metastasio
(1698-1782), il più grande librettista del Settecento. Scrisse solo 27 libretti ma
su di essi si composero circa 900 opere. Riforma: riduzione del numero delle
arie, diminuzione dei cambiamenti di scena. Quasi tutti i musicisti del
Settecento musicarono i libretti di Metastasio.
Successo dell’opera seria napoletana dopo successo della metastasiana
Didone musicata da Vinci (successo da 1740 a 1770).
Era intanto esplosa sempre da Napoli la moda dell’opera buffa o opera comica.
Nel corso del secolo precedente e nei primi venti anni del Settecento gli esempi
di commedie musicali esistevano nel repertorio operistico ma erano rari.
Si era affermata anche un’altra consuetudine: quella dell’intermezzo breve da
recitare fra un atto e l’altro di un dramma serio in prosa o in musica. Da questo
genere di spettacolo (a cui appartengono capolavori famosissimi come La serva
padrona del 1732 di Pergolesi) si svilupparono più tardi la farsa e la burletta.
Personaggi dell’intermezzo e dell’opera buffa più caratterizzati rispetto
all’opera seria. Grande diffusione usanza di concludere atti dell’opera con
battute più serrate: nome di finale.
Primi esempi sono di Pergolesi. L’opera comica arriva verso la fine degli anni
Trenta a Roma.
Verso gli anni Sessanta il teatro francese stava coltivando un genere
particolarmente fortunato: commedia larmoyante (commedia lacrimevole)
basata sul personaggio della fanciulla innocente ingiustamente perseguitata da
pregiudizi sociali...Tradizione di musicisti napoletani si inserisce in questa
tradizione Cecchina, ossia La buona figliola (1766) con libretto di
Goldoni e musica di Piccinni e qualche anno dopo con Nina o sia La pazza
per amore di Paisello che scrive poi Il barbiere di Siviglia ovvero La
precauzione inutile.
Destino più singolare l’ebbe La serva padrona di Pergolesi che scatenò la
querelles des buffons che vide i difensori tradizione opera francese opposti ai
philosophes che vedevano nell’opera italiana rinnovamento. Si protrasse fino
all’arrivo di Gluck a Parigi nel 1773 con la sua riforma dell’antica tragedie
lyrique e trionfale accoglienza della sua Iphigenie.
Haydn (1732-1809): si stabilì nella capitale solo in tarda età negli anni
Novanta dopo aver passato tutta la prima parte della sua vita in provincia.
Negli ultimi anni 50 troviamo H. al servizio di famiglie nobili. Le composizioni di
questo periodo riflettono abbastanza fedelmente le tendenze di quegli anni nei
due settori della musica sacra e della musica strumentale.
Al servizio di Miklos Antal Esterhazy per vent’anni in un castello esagerato. La
sessantina di sinfonie che egli compose in questi vent’anni per il servizio
principesco rappresenta il documento forse più significativo delle facoltà
inventive del compositore. Opere che diventano famose: Merkur, La passione,
Sinfonia degli adii, Maria Theresia, Il Maestro di scuola, Laudon...Anche nel
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campo del quartetto. Fino ai sei quartetti opera 20 del 1772 Haydn non adotta
il termine moderno ma la più arcaica dizione di divertimento.
Dà un’attenzione particolare al pianoforte: sonate opera 13 e 14 in cui la
tecnica pianistica comincia ad acquistare un propria individualità. Opere sacre:
Grosse Orgelmesse e la Cacilienmesse. Liberalità nel concedere spazio a un
gusto moderno impregnato di vena melodrammatica. In Italia queste due
tendenze contrapposte erano rappresentate dalla scuola bolognese e da quella
napoletana.
Una messa di questo tipo viene definita come messa-cantata. Il coro
interveniva in forme omoritmiche o anche in forme fugate e questo era il punto
di legame con l’antico stile severo.
Fra le molte opere da lui composte (quasi tutte opere comiche) “La cantarina”,
“Lo speziale” “L’infedeltà delusa”, “Il mondo della luna” sono altrettanti esempi
di questa versione nobile della tradizione buffa italiana.
Lucrose commissioni.
Quando nel 1790 muore il suo grande mecenate egli si trova libero di se stesso
e si trasferisce a Vienna. Compone per la società concertistica di Salomon le
sue ultime 12 sinfonie. Agli anni Novanta risalgono anche le ultime 4 Sonate
per pianoforte con cui si conclude un’avventura stilistica durata mezzo secolo.
Compone degli oratori: Die Schopfung (la Creazione, 1798) e Die Jahrzeiten (Le
stagioni, 1801).
Mozart (1756-1791): sfruttato molto dal padre per grande talento. Lunghi
viaggi che sicuramente influirono sulla salute cagionevole. Dal 1769 al 1771
rimane con il padre in Italia: due esecuzioni milanesi del Mitridate nel 1770 e
dell’Ascanio in Alba. Morte dell’arcivescovo di Salisburgo gli toglie molti
favori e il nuovo vescovo Colloredo non è così permissivo. Padre e figlio nel
1773 possono anche allontanarsi da Salisburgo (tra il 1773-1774 piena
maturità artistica). Le opere del 1773 portano numeri di catalogo che si
aggirano tra il k160 e il k 180 (K sta per Kochel come editore).
Fra autunno 1773 e primavera 1774 compone a Salisburgo cinque sinfonie, poi
tra il 1774 e il 1775 altre cinque sonate. Uso del pianoforte non è più
intercambiabile con quello del clavicembalo.
Tre concerti per pianoforte e orchestra composti tra il 1776 e il 1777modello
di dialogo tra il pianoforte e l’orchestra.
Nel 1777 incidente serio con Colloredo e Mozart si licenzia e con la madre parte
per un viaggio che muore a Parigi. Ritorna a Salisburgo accettando un altro
incarico di Colloredo nel 1779. Si allontana definitivamente nel 1781 ma quel
periodo è molto creativo. Composizione dell’Idomeneo in scena nel 1781.
Ciò che colpisce è densità di linguaggio e la capacità di sbalzare con precisione
il profilo psicologico dei personaggi. Si reca a Vienna con Colloredo dopo la
morte di Maria Teresa nel 1781. Dal 1781 è libero e produzione riflette
cambiamento di status: diminuiscono produzioni di musica sacra. Incontra
Haydn, Lorenzo da Ponte. Nel 1785 entra nella Massoneria. Amicizie favorite
anche dal successo del Ratto del Serraglio che avvenne nel 1782: storia di
Belmonte e Costanza rapita dal Pascià ha un fondo autobiografico (Mozart
rapisce Costanze Weber per sposarla).
Quattro anni dopo (1786) furono rappresentate Le nozze di Figaro su libretto
di Da Ponte tratto dalla commedia di Beaumarchais. Non accettata perché
gusto medio era più per l’opera buffa all’italiana. Successo a Praga.
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Don Giovanni: sempre con collaborazione di Da Ponte (eseguita a Venezia nel
1787).
Negli ultimi 5 anni della sua vita Mozart vide gradualmente declinare gli
entusiasmi.
Le ultime tre sinfonie tutte scritte nel 1788 ebbero fortuna così duratura da non
uscire mai dal repertorio neppure nel secolo successivo: Sinfonia in do
maggiore k 551...
Viaggi ancora e intanto compone per il teatro di corte “Così fan tutte”, “Il flauto
magico” per il popolare teatro viennese Auf den Wieden e “La clemenza di
Tito” per Praga. I tre ultimi lavori teatrali appartengono a tre generi diversi: il
primo è un’opera comica, il secondo è un’opera seria, il terzo è un Singspiel.
FLAUTO MAGICO: favola che poteva soddisfare gusti popolari e intellettuali.
Vicenda ambientata in una fantastico antico Egitto narra le vicende del principe
Tamino che dopo aver superato una serie di prove di eroismo e di virtù diventa
degno di essere ammesso insieme all’amata Pamina nel regno di Sarastro.
Nelle sue prove è accompagnato dall’uccellatore Papageno che riesce anch’egli
a guadagnarsi la possibilità di ottenere in moglie la bella Papagena.
Solo alla fine del Settecento con i primi fermenti preromantici la musica
acquistò un posto di assoluto preminenza tra le arti.
Moderna storiografia sulla musica risale proprio agli inizi dell’Ottocento.
La gestione della cultura passa dalle mani del ceto aristocratico a quelle del
ceto imprenditoriale e borghese.
Pratica amatoriale del far musica in casa (Hausmusik)
Sogni e fantasie di una medie borghesia si riflettono nella Salonmusik.
Soprattutto nell’Europa del nord dove esisteva una lunga tradizione di canto
religioso collettivo si diffusero ampiamente associazioni e gruppi di amatori che
coltivavano la musica cantando in coro. I primi cori erano esclusivamente
maschili.
In Germania e in Austria il genere musicale del Lied corale ebbe una diffusione
analoga a quello del Lied per voce sola a cui diedero contributi musicisti come
Schubert, Schumann e Brahms.
Il musicista reagisce con una sorta di moto d’orgoglio individuale.
Destinatari del concerto sono un gruppo di soggetti con esigenze culturali
differenziate.
Una delle prime spontanee reazioni è quella di chi tende a giustificare in
termini di utilità sociale l’opera del musicista nei confronti dei suoi possibili
destinatari. D’altra parte il problema delle difficili relazioni fra l’artista e la
società che lo circonda trova anche soluzioni in un atro tipo di ideologia che
nasce dalla sfiducia nella possibilità di un rapporto positivo. Problematica
libertà del musicista.
La forma classica della sinfonia dall’epoca di Mendelsohn a quella di Brahms si
mantenne tuttavia ancora salda nelle sue strutture portanti. E lo stesso
avvenne per il quartetto e la sonata.
Ricerca di un’originalità individuale “momenti musicali” di Schubert e i pezzi
fantastici di Schumann.
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Dopo la morte Franz Schubert (1797-1828) divenne una delle figure
emblematiche della Vienna degli anni della Restaurazione.
Non ebbe alcun rapporto con gli aristocratici che protessero Beethoven.
Schumann promosse la prima esecuzione della Sinfonia in do maggiore, mentre
la Sinfonia in si minore (nota come Incompiuta) rimase sconosciuta fino al
1865. Notevole diffusione ebbero i Lieder. La natura stessa del Lied
schubertiano rende sterile ogni tentativo di classificazione formale.
Soluzioni di fresca semplicità e intuizioni di arditissima originalità formale si
incontrano tra i primi come tra gli ultimi capolavori di Schubert per canto e
pianoforte. Su testo di Goethe è il primo capolavoro di Schubert “Gretchen am
Spinnrade”. Nel 1814 numerosi sono i testi goethiani musicati da Schubert: da
altre pagine del Faust alle liriche del Wilhelm Maister legate alle figure di
Mignon e dell’arpista, da Erlkonig a Suleika I e II. Con i sei Lieder che furono
pubblicati postumi arbitrariamente uniti a Lieder su testo di Rellstab e di Seidl,
nella raccolta cui fu dato il titolo di Schwanengesang. Alcune delle intuizioni più
sconvolgenti e ardite nascono dall’incontro con i versi di Heine: basti citare
l’intensissima declamazione di Der Doppelganger (Il sosia) che si staglia sulla
spettrale staticità, sulla fissità ostinata della parte pianistica.
Rilievo che assume l’immagine del viandante che è anche il protagonista in
ognuno dei due cicli di Lieder di Schubert “Die schone Mullerin” e “Die
Winterreise”.
Molte pagine giovanili, come le prime sei sinfonie, i primi quartetti o le sonate
pianistiche presentano una freschezza e un fascino rivelatori. Due capolavori
incantevoli del 1819, la Sonata in la maggiore D. 664 e il Quintetto in la
maggiore D. 667 per pianoforte e archi (La trota)...
Nello stesso anno dell’Incompiuta Schubert compose la Fantasia in do
maggiore op. 15 nota come Wanderer-Fantasie. Otto sonate composte tra il
1823 e il 1828.
Dopo la morte di Schubert ebbero una fortuna assai maggiore delle sonate i sei
Moments musicaux e gli Improptus op. 90 e op. 142 ai quali vanno aggiunti i
postumi e meno diffusi tre Klavierstucke del 1828. Nella produzione sacra
spiccano le due grandi messe, D. 678 e D. 950, frammento dell’oratorio
Lazarus. Per il teatro Schubert compose musiche di scena per Die
Zauberhafte (arpa magica) e Rosamunde. Tra gli esiti maggiori Alfonso ed
Estrlla e Fierrabras.
Nonostante per molti aspetti il compositore viennese si possa considerare il
primo grande espondenti del romanticismo musicale in campo operistico
questo primato toccò a Carl Maria von Weber (1786-1826). L’anno in cui
Schubert aveva iniziato la composizione di Alfonso ed Estrlla nel 1821 a Berlino
andava in scena il Freischutz (il Franco cacciatore). Haydn lo aiutò a rivedere
l’opera Peter Schmoll. Dall’inizio del 1813 al 1816 fu Kapellmeister al Teatro di
Praga. A Praga Weber aveva proposto il Fernando Cortez di Spuntini e a
Dresda iniziò a comporre Die Freischutz. Intanto aveva scritto le musiche di
scena per la Preciosa di P.A. Wolff e aveva posto mano al progetto di un’opera
comica (Die drei Pintos). L’interesse di Weber per l’esotico che trovò stimoli
nell’abate Vogler è aspetto essenziale della sua poetica romantica. Trama del
Freischutz: il cacciatore Max per amore di Agate è indotto ad un patto con le
forze del male (impersonate da Samiel e dal malvagio Caspar) per ottenere
pallottole magiche: conteso tra il mondo delle potenze oscure e quello libero e
luminoso Max alla fine si salva. Valorizzati i corni, evocanti la vita dei
cacciatori.
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Compone poi Euryanthe. Vicenda dell’innocenza tradita sullo sfondo di un
Medioevo romantico.
Oberon: ultimo capolavoro composto nel 1825. Aspetti cavallereschi.
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Per il teatro Schumann compose tra il 1847 e il 1849 l’opera Genoveva e le
musiche di scena per il Manfred di Byron.
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Era comunque sul versante del’opera-comique che le istanze romantiche
potevano trovare autentica espansione. Ciò accadde col Benvenuto Cellini di
Hector Berlioz.
L’opera lyrique nacque quindi dallo spirito dell’opera comique. Tema è la
passione amorosa sentita quale sublimazione del vissuto quotidiano della
classe emergente.
19 anni di carriera di Rossini dal 1810 al 1829 coincidono con la fine della
guerre napoleoniche e con l’età della Restaurazione.
Non vanno comunque dimenticati esponenti della scuola napoletana come
Nicola Antonio Zingarelli, Fioravanti.
L’opera buffa non era ormai il campo d’azione più interessante. Carattere
tragico piace di più.
Altri esempi: Giovanni Simone Mayr...
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Al centro dell’attenzione c’è individuo. Tale è la disposizione d’animo che
traspare dal programma del foglio milanese “Il Conciliatore” (1818-19)
manifesto del Romanticismo italiano. Resta il melodramma come forma
preferita.
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L’idea drammatica dell’Anello del Nibelungo consiste nel tramonto d’un mondo
basato sulla legge e sulla violenza, quello degli dei e del loro re. Rinuncia
dell’amore in cambio del potere. Sacrifico di Brunilde e Sigfrido.
Tecnica del Leitmotiv.
Nell’ultimo dramma musicale Parsifal Wagner conduce il motivo della colpa e
della redenzione a un estremo grado di interiorizzazione. Parsifal è un
personaggio passivo. Pensiero di Schopenhauer. Completato nel 1882.
Il valzer e l’operetta
Le scuole nazionali
Russia
Glinka usa tutti gli ingredienti musicali a lui contemporanei ma vi
immette in modo continuativo una componente russa.
Dargomyzskij: individuazione di un recitativo propriamente russo
Gruppo dei Cinque: portavoce Stasov. Per una musica di tendenza slavofila.
Insieme a Balakirev, Cui, Borodin, Musorgskij (Boris Godunov [Boris
Godunov è salito al trono dopo aver assassinata il piccolo Dimitri erede vive il
suo potere in una tragica solitudine, minacciato dalla nobitlà, odiato dal popolo
e insidiato da un falso Dimitri e si appoggia alla Chiesa cattolica e alla Polonia.
Si conclude con la morte di Boris], Il matrimonio, Una notte sul Monte Calvo,
Quadri di un’esposizione, Chovanscina[tre contendenti al trono. Popolo come
protagonista della storia. M. muore in solitudine]), Rimski-Korsakov [maggior
rilievo. Predilezione per fiabesco: “Sadko”, “Antar”, si allontana sempre più per
arrivare ad una sua individualità. Compone “La notte di Natale”, “Il gallo
d’oro”, “Sherazade”, “Capriccio spagnolo”, “La grande Pasque russa”). Questi
erano dell’indirizzo orientale, per una musica slava.
Per l’indirizzo OCCIDENTALE abbiamo Caikovski (1840-1893), omosessuale.
Opere liriche “Eugenio Onegin”, “Dama di Picche”. Balletti famosi come Il lago
dei cigni, La bella addormentata, Schiaccianoci. Scrive alcune sinfonie da
segnalare la Quarta, la Quinta, La Sesta detta Patetica. Compone ouverture-
fantasie come Francesca da Rimini, Romeo e Giulietta...Nella produzione
operistica l’effusione melodica è un elemento prevalente. Affronta argomenti
storici o nazional popolari: La pulzella d’Orleans, Ma zeppa, L’ufficiale della
guardia.
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Dvorak: più legato a Brahms. Spesso le melodie e i ritmi popolari diventano
materiale tematico delle sue composizioni. Compone: Danze slave, Stabat
Mater, Rusalka, la sinfonia “Dal nuovo mondo” scritta dagli USA con ritmi
di jazz come nel trio Dumky.
Scuola scandinava:
Grieg
Nielsen
Sibelius: ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo di una scuola
nazionale finlandese. Compone poemi sinfonici come “Una saga”,
“Karelia”, “Il cigno di Tuonala”. Il più famoso è comunque “Finlandia” del
1899.
Scuola inglese:
Elgar e Delius
Scuola spagnola:
Pedrell: intendeva valorizzare il patrimonio musicale spagnolo nella sua
interezza popolare. Scrive il monumentale “Canzoniere musicale
popolare spagnolo” e la triologia teatrale “I Pirenei.
Albeniz: suo allievo.
Granados: suo allievo
De Falla: suo allievo
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Erik Satie e l’arte povera
Irrompere del moderno nella musica dei paesi di lingua tedesca si fa risalire
alla data della prima esecuzione del poema sinfonico “Don Juan” di Richard
Strauss. Pochi giorni Mahler presentò la sua Prima Sinfonia. Nel 1888 Mahler
aveva scritto “Totenfeier” che sarebbe poi divenuto il primo tempo della
Sinfonia n.2.
I primi capolavori di Gustav Mahler (1860-1911) e Richard Strauss (1864-1949)
sembrano appartenere allo stesso genere; ma questa coincidenza documenta
soltanto la fortuna della “musica a programma”.
L’idea della musica come Naturlaut, come suono della natura, va intesa in un
senso molto ampio e abbraccia l’insieme dei vocaboli musicali. Così nelle
sinfonie di Mahler si addensano materiali eterogenei..Ebreo boemo, Opera che
può essere considerata l’atto di nascita del suo linguaggio “Das klagende Lied”.
Dopo gli esordi gli unici generi musicali coltivati da Mahler furono Lieder (per
voce e orchestra). Nel 1897 è direttore dell’Opera di corte di Vienna.
Matrimonio con Alma Schindler figlia di un pittore lo pose in contatto con
l’ambiente artistico. Soprattutto nella seconda e nella terza sinfonia si ha l’idea
di sinfonia come mondo. I Lieder mahleriani hanno per protagonisti soldati e
contadini, bambini, disertori...Esempio è “Kindertotenlieder”. Ottava è
importante successo. Con il Lied von der Erde, la Nona e l’incompiuta
Decima: andamento frammentario. Mahler considerava se stesso
l’inattuale per definizione e vedeva in Strauss il “grande attuale”.
Strauss: primo capolavoro è il poema sinfonico Don Juan che si ispira a Lenau.
Compone il rondò “Till Eulenspiegels lustige Streiche”; alla forma sonata si può
ricondurre Tod und Verkllarung (Morte e trasfigurazione). Di più ampio respiro
“Also sprach Zarathustra” dove Nietsche preso liberamente come spunto per
una celebrazione dell’evolversi dell’umanità. E in una celebrazione si risolve
l’idea poetica di Ein Heldenleben. Scandalo per la Salomè (dalla traduzione
tedesca del dramma di Wilde). Elektra di Hofmannsthal. Tocca punte di
allucinata esasperazione espressiva. Commedia Rosenkavalier con la
collaborazione di Hofmannsthal così come Arianna a Nasso. Con LA donna
senz’ombra ribadisce il suo estraniarsi alle novità radicali degli anni
dell’Espressionismo. È una fiaba densa di simboli. Si isola sempre di più.
Il 1909 fu l’anno dello Schonberg atonale.
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Tra il 1908 e il 1909 egli compose i 15 Lieder dal Libro dei Giardini Pensili di
Gorge, nel 1909 nascquero i Tre pezzi per pianoforte, i Cinque pezzi per
orchestra e il monogramma Erwartung.
Rifiuta il termine di atonalità e preferisce parlare di EMANCIPAZIONE DELLA
DISSONANZA.
Legami con Kandiski.
Condizione emblematica dell’espressionismo è l’angosciosa solitudine
dell’unica protagonista di Erwartung, una donna.
In “Die gluckliche Hand” aveva progettato una grande dramma.
Nel 1911 compone i Seipiccoli pezzi op. 19 per pianoforte.
Del 1912 è il Pierrot Lunaire (forme libere e anche rigorose forme
contrappuntistiche).
Musica come caleidoscopio. È costituita da una forma di recitazione intonata
che Shconberg chiamò Srpechgesand dove l’interprete deve rispettare
rigorosamente il ritmo ed intonare le note scritte con emissione parlata.
Negli anni della guerra S. lavorò solo ai bellissimi Lieder op. 22 con orchestra e
all’incompiuto oratorio Die jakobsleiter.
Metodo della dodecafonia.
Nel solo ambito della scuola di Vienna, in Schonberg, Berg e Webern, si assiste
a tre modi radicalmente diversi di concepire il nuovo metodo. In Schonberg la
sperimentazione della dodecafonia coincise con una svolta stilistica piuttosto
netta. Già il Pierrot Lunaire segna una svolta. Ma una più netta è quella che si
profila tra le due raccolte di composizioni pianistiche degli anni 20-23, i Cinque
pezzi op. 23 e la Suite op. 25. L’op. 23 prosegue idealmente le esperienze del
Pierrot e della Jakobleiter. Uso della dodecafonia in S. andò rapidamente oltre
la rigida stilizzazione di aprte dell’op. 25 recuperando una nuova libertà
inventiva. Gli anni dopo il 1920 sono di rinnovata fertilità: quartetto n. 3 e le
Variazioni. Totale padronanza del nuovo metodo nell’incompiuta opera “Moses
und Aron”.
All’avvento del nazismo decise di lasciare la Germania e si stabilì negli USA. Si
delineò allora nella musica di Schonberg una tendenza retrospettiva e ritorno
alla tonalità.: Ode to Napoleon...Poi, intorno al 1945 c’è un’altra
svoltariemgerge la tendenza ad inventare forme liberissime (A Survivor from
Warsaw...”..
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Webern (1883-1945): assume la posizione de puro lirico rispetto agli altri
due. Al Lied è dedicata gran parte delle sue composizioni. Webern studiò con
Schonberg. Inizia il suo catalogo con la Passacaglia op. 1 per orchestra del
1908. Tra il 1908 e il 1909 musicò 15 poesie di Stefan Gorge. Compone anche
Bagattelle.
Nel 1914 si apre una nuova fase nella musica di W.: dopo aver approfondito
all’esrtmo la ricerca nell’ambito della massima concentrazione egli ritornò alla
musica vocale, unendo al canto il pianoforte (nell’op. 12) o piccoli ed atipici
gruppi strumentali.
A partire dai 3 Volktexte op. 17 Webern adotta il metodo dodecafonico
proposto da Schonberg usandolo in modo piuttosto semplice.
A partire dalla Sinfonia op. 21 si precisano i caratteri più tipici del modo
weberniano di intendere la dodecafonia negli anni della avanzata maturità. Egli
tende a “comporre la serie”, a pensarla cioè come un materiale di partenza che
unifichi compiutamente diversi aspetti della composizione.
Kodaly e Bartok dalla metà del primo decennio del Novecento collaborarono
appassionatamente ad una sistematica ricerca etnomusicologica impostata su
basi scientifiche ed alla pubblicazione del materiale raccolto che li indirizzò
puire ad un’utilizzazione creativa dei tratti salienti di quel folklore conducendoli
ad esiti artistici molto diversi.
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Giunto al punto zenitale della sperimentazione sonora e della sintesi creativa e
formale l’arte di Bartok inizia un progressivo smorzamento delle sonorità più
accese.
Terzo stile è verso un neoclassicismo. Va in America e come documento di
questo sradicamento abbiamo la Canzone di ringraziamento.
Vince un soggiorno Parigino dopo aver composto La vida breve. Scambi tra la
cultura spagnola e quella francese. La sua autodifesa fu appunto il folklore
inteso come “verità senza autenticità”. Famoso il balletto “Il cappello a tre
punte”. Nelle sue opere evoca colori e profumi della Spagna. Non riesce ad
ultimare Atlantica in cui intendeva celebrare la Spagna ritornando alle sue
sorgenti mitologiche.
La musica in Germania fra la due guerre: Paul Hindemith, Kurt Weill e Hanns
Eisler
Musica d’uso.
Fra gli esempi caratteristici del clima culturale tedesco verso la fine degli
anni Venti e della voga della Zeitoper va ricordato il caso di Jonny spielt auf
del viennese Ernst Krenek per gusto cinematografico.
Musicista che con Brecht collaborò più a lungo fu Hanns Eisler. Autore di
musiche per il teatro di Brecht come La madre, Galileo, Schweik, di canzoni
di lotta come Massenlieder.
Con Brecht collaborò anche Paul Dessau che all’incontro con Brecht dovette
gli stimoli decisivi e il suo lavoro più fortunato “Die Verurteilung des Lukullus”.
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Tutti scelsero l’esilio al momento dell’affermazione del nazismo. Per altri
significò chiudersi all’isolamento (“emigrazione interna” per Hartmann).
Con la morte di Stalin si realizzarono caute aperture anche nel campo artistico
e musicale. Due massimi compositori sovietici . Sostakovic non si allontanò
mai dalla patria, Prokoviev sempre visse in Europa e in America.
Prokoviev: nel momento del suo trasferimento in occidente si era già imposto
all’attenzione del pubblico per lavori come Quattro pezzi op. 4, la Toccata, i
Sarcasmes, Le Visions fugitives... Avversione nei confronti del retaggio
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romantico. Più verso sinfonismo haydiano. Soggiorno occidentale di febbrile
attività specialmente nel teatro: Il giocatore (tradizione Musorskiana e
rimskiana), soggetti operistici diversi come la favola gozziana (L’amore delle
tre melarance) ed il racconto gotico (L’angelo di fuoco), il racconto
favolistica russo (Il buffone), ispirazione macchinistico-futurista (Il passo
d’acciaio) e la storia biblica (Il figliuol prodigo che divenne un balletto).
Decide di tornare in patria e supera la prova di mutamento di temperie
culturale con Romeo e Giulietta e Cenerentola e Guerra e Pace.
America Latina:
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Brasile di Villa-Lobos
Messico di Chavez
Argentina di Ginastera
Autori importanti:
1) Oliver Messiaen: nuove ricerche sul ritmo
2) Pierre Boulez: celebre Schonberg è morto
3) Stockhausen
4) Nono
5) Berio
6) Maderna
7) Clementi
CARATTERI GENERALI
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La fine del secolo fu segnata dall’affermarsi della produzione metallurgica e
dell’industria pesante. Industria degli armamenti (cannoni e corazzate).
Espansione economica in Africa ed in Asia. Nel 1885 spartizione dell’Africa.
India terra di sfruttamento intensivo. Fattori ideologici: esaltazione tecnica
produttiva industriale, civiltà occidentale come più avanzata, razza bianca
superiore, esaltazione scienza e tecnica. Cultura ufficiale che si esprime
attraverso il “colossal”. Masse da plasmare, nuovi strumenti di comunicazione.
Cultura sociale degli anni Novanta pesantemente condizionata dall’esaltazione
delle sorti che scienza e tecnica riserveranno all’umanità solo che vengano in
mano ad un soggetto collettivo (classe lavoratrice) che li strapperà all’uso
egoistico della classe dominante. Tendenza letterario – artistica realismo,
naturalismo, verismo.
Nel 1873 l’Inghilterra entra in un periodo di depressione che dura 20 anni. Così
abbandona il liberismo e ricorre alle barriere doganali che diminuirono il
consumo e crearono disoccupazione. In Francia la situazione non era migliore:
strage di comunardi, odio contro tedeschi, spaccatura a proposito dell’affare
Dreyfus (andare a rileggere!) dove i progressisti ottenere una difficile vittoria.
Epoca attraversata da due principali motivi di crisi: minaccia guerra
incombente e questione sociale.
Larga schiera di intellettuali subì “il disagio della civiltà” ( da Freud).
Filosofia: condanna scientismo e liberazione degli istinti come Nietzsche.
Simbolismo: ovvero ciò che nasce dal senso della tenebrosa unità delle cose e
dall’impossibilità di comprenderle se non attraverso l’analogia, il simbolo,
appunto. Fusione delle arti. Da qui la pittura degli impressionisti. Importanza
della psicoanalisi di Freud.
Figura dell’intellettuale: generale rifiuto della civiltà. L’individualismo
diventa estremo. In musica centrale la rivisitazione preziosa del passato: dal
gregoriano alla polifonia rinascimentale, dal barocco strumentale al Settecento
clavicembalistico.
Progressiva omogeneità culturale che caratterizza il periodo della massima
espansione del capitalismo europe prima della Grande Guerra: è questa la
prima caratteristica della vita musicale di quegli anni.
Nel 1890 esce “Cavalleria rusticana” che fa il fgiro del mondo. I grandi
concertisti seguono itinerari di tournee. Organizzazione su scala mondiale della
vita musicale ha ovunque strutture simili. Innanzitutto i conservatori
(importanza di quello di Pietroburgo e americani), poi esposizioni industriali (la
più famose di tutte l’Esposizione Universale di Parigi del 1889). Editoria
musicale svolse un ruolo di primaria importanza. La nuova legislazione sui
diritti d’autore in Italia è del 1865.
Nasce il divismo del direttore d’orchestra: Hans von Bulow è un esempio o
direttori-compositori come Mahler e Strauss. Rinascita sinfonica in Italia legata
a direttori di fama internazionale: Luigi Mancinelli, Arturo Toscanini.
Il fattore veramente unificante fu rappresentato dal cosiddetto “repertorio”
cioè dalla notevole stabilità delle musiche esguite, sempre più appartenenti al
passato.
Lirismo e drammatismo.
Elemento importante di unificazione fu Richard Wagner: l’era wagneriana
potrebbe anzi collocarsi dall’anno della sua morte fino alla prima guerra
mondiale. Il culto di Wagner trascese i limiti del nazionalismo tedesco. Il
Festival di Bayreuth fu l’espressione più vistosa di questo culto.
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L’imponenza della tradizione tedesca nella formazione del repertorio è
conforntabile soltanto con la grande popolarità internazionale dell’opera
italiana (Verdi).
Le maggiori tensioni contro l’egemonia tedesca e italiana vennero dalla
Francia; la rottura dell’egemonia si ebbe con Debussy poiché egli riuscì a
trasferire nell’ambito musicale i fortissimi stimoli che gli provenivano da
sconvolgenti esperienze nella letteratura e nella arti figurative della Francia di
fine secolo. Per anni entrarono nelle strutture ufficiali soltanto quelle novità che
dimostrarono omogeneità con i valori consolidati.
L’interesse per il passato corrispondeva ad esigenze mussali e monumentali.
Sviluppo degli studi musicologici in Germania.
Il termine di “avanguardia” esprime molto bene i termini di una battaglia
culturale estrema. Esempi sono i Futuristi, Les Six guidati da Satie e Cocteau, i
Cinque russi. In Francia la predilzione per i nazionalisti russi accumunò
Debussy, Ravel, Satie e i Sei. In Italia nel momento dell’aggregazione di un
gruppo di ventenni intorno alla Voce o a D’Annunzio o ai primi concerti con
musiche interamente italiane si fece continuo riferimento ai Cinque russi.
Debussy: la sua ricerca musicale si svolse quasi interamente nel dialogo
interiore con testi poetici o con musiche di musicisti “assenti” (Musorgskij).
La sostanza della crisi tra musicista e pubblico risiede nel linguaggio: il
musicista non riesce più ad adeguarsi all’insieme di aspettative che gli
provengono dall’esterno. Il distacco tra musicista e pubblico è causa ed
insieme effetto della crisi del linguaggio. Avanguardia si fece custode dello
spirito dell’Utopia.
Spesso la novità dei musicisti di avanguardia passò attraverso la
contaminazione con la musica triviale. Dopo il 1871 una borghesia di
recentissima formazione e abbastanza incolta sfogò il proprio desiderio di
divertimento nell’operetta. L’operetta è sempre più viennese.
I compositori italiani approderanno all’operetta più tardim nel momento della
massima spensieratezza del genere; se La vedova allegra di Lehar è del
1905 e La principessa della Czarda del 1915, La reginetta delle rose di
Leoncavallo è del 1912 e Il paese dei campanelli di Ranzato è del 1923.
Altrettanto importante fu il dilagare a Vienna del valzer. L’importanza del
genere legero coinvolgeva quindi in tutta Europa letterati, pittori, musicisti
colti.
Con la perdita dell’egemonia culturale della Mitteleuropea rispetto ad altre
nazionalità (Ungheri di Bartok, URSS di Prokofiev e Sostakovic, America di
Gershwin…) può essere esaminata anche come la crisi dell’egemonia colta
sugli altri livelli dell’esperienza musicale. Il dilagare dei ritmi sudamericani e
della moda del jazz. Ballabile di Satie con Parade.
La Gebrauchsmusik tende a modellarsi su esperienze d’ascolto massificate. In
questo cotnesto culturale il passaggio al Novecento musicale è profondamente
segnato dall’avvento del jazz.
Intorno al 1920 sempre ad opera di grandi imprese americane decollava un
altro straordinario mezzo di diffusione sonora: la radio.
Ancora jazz fu la prima musica incisa in un film sonoro, Il cantante di jazz.
Cresceva così il ruolo culturale degli Stati Uniti. Il jazz fu soprattutto la fine dei
buoni sentimenti, della raffinatezza di tratto, del senso della tradizione.
PARIGI
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La sconfitta di Sedan (1870) e la Comune di Parigi (1871) segnarono
profondamente la vita politica e civile della Francia. Non venne meno
nonostante i rivolgimenti politici il ruolo dello Stato nella gestione della
“politica culturale”. Tra gli intellettuali non mancò mai chi sentisse l’impegno di
denunciare ingiustizie e miserie (Hugo, Balzac, Zola..). Scandalo per l’opera di
Baudelaire “I fiori del male”. Musica svolse un ruolo centrale e decisivo: ciò
avvenne con la musica di Wagner che dominò l’estetica e la sensibilità dei
decadenti francesi ad iniziare dall’illuminazione che ne ebbe Baudelaire nel
1860. Dal Parsifal il Manifesto derivò parti qualificanti del suo credo. Notevole
fu anche l’infiltrazione wagneriana nei romanzi francesi di fine secolo. Le
maggiori difficoltà di fronte a Wagner le ebbero i musicisti i quali si trovarono di
fornte ad un modello così grandioso da risultare paralizzante.
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Nella Francia di fine secolo nell’Opera e nell’Opera comique continuava a
risidere fisicamente il concetto di tradizione nazionale con un pubblico che se
ne faceva depositario contro ogni sovversione. L’Opera in particolare rimaneva
legata al concetto del “grande spettacolo” del fran-opera. L’Opera
rappresentava anche per il balletto il luogo della tradizione con il predominio
della coreografia sulla musica: ma si stava imponendo una maggiore dignità
della partitura musicale. L’avvento del balletto moderno con la compagnia di
Diaghilev nel 1909 avverrà ben lontano dall’ambiente ufficiale dell’Opera.
L’Opera-comique fu il luogo dove videro la luce i lavori più importanti del teatro
musicale francese di quegli anni: Carmen (1875), Manon (1884), Pelleas
(1902).
Anche per la Francia, come per l’Italia si è spesso parlato di una stagione
verista, coincidente con il trionfo anche in Francia di Cavalleria rusticana
(1892), dei Pagliacci (1902) e della Boheme.
La sua fama risale a due periodi distinti: nei primi anni del secolo in Francia
dopo il successo di Pelleas e nel secondo dopoguerra per merito di Messiaen.
La moda debussista, il rifiuto successivo e la riesumazione più recente si
basarono su letture parziali della sua opera. Si è evidenziato il rigore delle sue
costruzioni, il calcolo cosciente delle disposizioni nel tempo non solo degli
elementi melodico-armonici, ma anche di quelli timbrici e ritmici. La
frammentarietà discorsiva è stata reinterpretata come un recupero del “suono
puro”. Da qui l’accostamento in Boulez de nome di Debussy con quello di
Webern. Si affermò la tendenza storiografica di far iniziare da Debussy il
Novecento musicale.
Caratteri di Debussy: detesta grossolanità e l’edonismo a fini commerciali.
Aborrisce dal popolulismo naturalista. Contro Charpentier. Esigenza di bellezza
pura, dono di pochi eletti. Wagner come esperienza suprema. Si reca a
Bayreuth; di Wagner accetta l’estetica, ma ne respinge il gusto; preferisce
lasciare all’immaginazione a l sentimento. L’esperienza musicale di D.
fortemente segnata dal clima letterario decadente.
Il modernismo di Ravel
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Parigi e la Spagna: De Falla
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Petruska trattato in modo percussivo. Un aspetto caratteristico in Petrusla è la
ricostruzione ironica di musica preesistente di livello non colto.
Sagra della primavera: gigantismo orchestrale. Assente ironia (non come
Petruska). Concentrazione sull’idea rituale barbarica e pagana. Derivazioni del
canto popolare sono meno scoperte e numerose che in Petruska. Melodia
lituana dell’introduzione. Principio della ripetizione ossessiva. Concetto di bello
stravolto-
Da Le rossignol al balletto “Il canto dell’usignolo”.
I diversi volti di S.
Satie (1866-1825)
I Sei
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I fasti della KULTUR tedesca
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Karl Krauss: “La fiaccola” e “Gli ultimi giorni dell’umanità” contro un
giornalismo d’inganno.
Anni di Thomas Mann, Dehnel, Stefan Gorge, Rainer Maria Rilke, Hugo von
Hofmannstahl (collaboratore di Strauss). Stile liberty in Italia o modernismo in
Europa.
Quadri di Klimt negli anni Novanta e Kandiski.
Con le secessioni si cercò un nuovo rapporto tra opera d’arte e oggetto d’uso
quotidiano, a cominciare dalla casa di abitazione e dall’arredamento, fino alla
scatola istoriata o all’oggetto di argenteria.
Max Reger: più pacato. Amore per organo e per Bach. Predilezione per la
forma della variazione. Tecniche fraseologiche ed armoniche che discendono
dal cromatismo wagneriano. Predilezione per settecento galante, per rococò.
Atonalismo
Espressionismo
Il Pierrot lunaire
La grande stagione atonale culmina con Schonberg nel Pierrot Lunaire del 1912
su commissione dell’attrice-cantante Zehme. I testi vennero attinti dalle 50
poesie del simbolista belga Giraud. I raggi della luna (LUNA ESPRESSIONISTA!)
sbalzano dalla notte immagini d’incubo collegate alla lucida follia di un Pierrot
vampiresco, sadico, violatore di sepolcri. L’estetismo del dandy rivela
un’abiezione di fondo; ma ha anche momenti di divagazione lirica nella
contemplazione della notte e della luna, nel pensiero della Madonna. Ogni
incubo notturno si dissolve con la luce del primo sole.
Rapporto instabile ed allusivo tra le immagini del testo e la musica.
Allusione, ironia, allucinazione.
Soltanto Stravinsky potrà costruire sul totale fraintendimento di questi oggetti
sonori una rinnovata ricerca sul timbro strumentale in rapporto ad una
prosciugata vocalitàTre poesie della lirica giapponese (1913).
Allo scoppio della guerra i vasti abbozzi dell’oratorio La scala di Giacobbe
segnano il culmine di un’aspirazione religiosa e metafisica.
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Drammi di Toller: Uomo-massa, I distruttori di macchine sono incentrati
sui meccanismi che all’interno della società capitalistica tendono ad annullare
l’autenticità dell’uomo. Trauma della guerra in trincea.
Cinema espressionista.
L’impegno politico comportò nel teatro un intento didattico. Esempi:
1. Erwin Piscator
2. Bertolt Brecht: “Opera da tre Soldi” (1928)
Si erge l’architetto-urbanista Walter Gropius: la scuola da lui fondata, il
cosiddetto Bauhaus operante a Weimar dal 1919 fu costretta a passare nel
1925 a Dessau. Nel 1928 costretto a trasferirsi a Berlino. Impegn politico
dell’artista doveva coincidere con il contributo che l’artista dà alla costruzione
di un mondo migliore perché più razionale; ma per far questo l’artista deve
edificare. Non ha più ragion d’essere la distinzione di classe. Gropius denunciò
l’impossibilità per l’artista-artigiano di stabilire un rapporto positivo con un
sistema economico-produttivo fondato sul massimo profitto. Collaborazione con
Kandiski.
A Vienna l’istituzione più imponente era rimasta attività dei cori operai.
Eppure le tematiche delle avanguardi eculturali del dopoguerra ebbere un
indiretto riflesso anche sul circolo di Schonberg. Il costruttivismo musicale del
Wozzeck e la formulazione del metodo dodecafonico di Schonberg sono sicuri
tributari del razionalismo e dell’oggettivismo di quegli anni.
Festival Organizzati come la Società Internazionale di Musica Contemporanea.
La città di Berlino svolse un ruolo innovativo primario anche per la musica.
Il musicista che più di tutti si radicò nel dibattito culturale del dopoguerra
tedesco fu Paul Hinsemith. Debutto avvenne nel segno del teatro
espressionista rivistitato attraverso Lothar Schreyer. Si qualificherà come un
deciso rappresentatnte di un classicismo restauratore. Scrive un trattao
“Regola del comporre” che riafferma la funzione del centro tonale come legge
inviolabile della natura.
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sinfonica Das Berliner Requiem. Opera una scelta popolare: introduce elementi
di tango, shimmy…volgarità dichiarata senza finzioni..
Esperienza tragica al fronte gli apre gli occhi sulla realtà della guerra. Musiche
e storia sul soldato Wozzeck.
La musica fu scritta tra il 1918 e il 1921. Testo di George Buchner è un
documento impressionante di realismo in età romantica; in esso vive tutta la
passione politica dell’autore, seguace del comunista Babeuf. Nucleo è la
condizione di sfruttamento delle classi popolari (soldato Wozzeck e donna
Maria) da parte degli altolocati come causa dell’immroalità e del delitto
(cronaca giudiziaria da decapitazione barbiere Woyzeck per avere ucciso
vedova). Temi come alienazione mentale, sangue, incubo...Disumanità
meccana del Capitano e del Dottore e umanità di Wozzeck e Maria. Culmine
dopo la morte di Wozzeck annegato anch’egli nello stagno dove cercava di
lavarsi dal sangue di Maria. L’opera è in tre atti. Ogni scena ha una logica
costruttivo-formale che Berg stesso dichiarò esplicitamente. Successo fu
inarrestabile.
Altra opera la Kammerkonzer.
Suite lirica: anagrammati i nomi della donna Hanna Fuchs con cui aveva
avuto una relazione e il suo...Dominatre dai numeri magici.
Lulu: incompleta nel 1935. La sua vita si è distaccata dalla quieta inerzia
viennese dell’anteguerra. Viaggia. Il libretto nasce da una complessa
commistione di due lavori di Wedekind, Lo spirito della terra e il Vaso di
Pandora. Attenzione verso la sfera erotica.
Berg morì il 24 dicembre del 1935.
Il regime nazista
La vita musicale
La “Giovine scuola”
Cavalleria rusticana
Amica:
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Manon Lescautin scena nel 1893 al Regio di Torino. Dal racconto
settecentesco dell’abate Prevost. Modifica immagine protagonista. Non giovane
corrotta, ma innamorata. Positività dei protagonisti. Manon imprigionata viene
fatta partire per l’America e poi muore di stenti nelle braccia di Des Grieux.
Frequentazione di Bayreuth nel 1888. Avvolgente partecipazione dell’orchestra.
La Bohemesoluzione sentimentale alle diffuse istanze di verismo. La
vicenda può riferirsi alla Milano della Scapigliatura. Il testo del Murger è poco
più di un diario nostalgico di una giovinezza povera e nobilitata dall’arte. Unità
stilistica della Boheme ricorda da vicino quella del Falstaff da cui Puccini ha
tratto più di qualsiasi altro la più feconda lezione. Concezione tutta francese del
comico. Elemento comico e machiettistico si insinua in una vicenda che è pur
sempre di amore e morte. Mimì sta morendo di tisi. Rodolfo si incontra con
Mimì che aveva abbandonato.
Puccini non è atonale come non lo fu Debussy. La Boheme lo consacrò e gli
donò la ricchezza.
Compone allora Tosca da un dramma di Sardou.
Tosca: prospettiva storica (inizio Ottocento a Roma), tema politico-
rivoluzionario, sensualità sadica di Scarpia, pugnalata di Tosca, fucilazione di
Cavaradossi, morte di Tosca dagli spalti di Castel Sant’Angelo. Crescita
psicologica. Nel giro di pochi attimi tutto si risolve con la morte di lui e con il
grido di lei che si getta dagli spalti inseguita dal gesto disperato dell’archestra
in fortissimo.
Madama Butterfly: del 1904. Semplice psicologia della fanciulla innamorata e
infelice conclusa con il suicidio. Pinkerton come americano che bamboleggia.
Citati canti giapponesi autentici. Alla prima alla Scala del 7 febbraio 1904
incontra un insuccesso. Accusata di essere troppo lunga.
Il compositore si chiese se per caso il pubblico non fosse stufo delle sue opere.
Dopo 7 anni compone “La fanciulla del West” (gelosia della moglie Elvira che
aveva spinto al suicidio una giovane goveranante di casa anche la causa del
ritardo).
La fanciulla del West: dramma a lieto fine dell’americano Belasco. Minnie
nonostante amori per Johnson rimane fedele alla figura di una padrona di
saloon. Ragtime. La prima nel 1911 al Metropolitan di New York, con direttore
Toscanini e Enrico Caruso come tenore.
Rondine (1917): poco felice. Conclusione non tragica, ma amara.
Trittico (Il tabarro, Suor Angelica, Gianni Schicchi): del 1918. Il primo
parla di povertà con l’uccisione della moglie da parte del marito che aveva già
ucciso l’amante e le avvolge insieme nel tabarro. Il secondo parla della
protagonista che gettata dalla famiglia in un convento per aver partorito un
figlio del peccato si uccide quando le dicono che il figlio è morto. Il terzo utilizza
una novella del Decameron. Burla ad un funerale. Gianni Schicchi si prende
tutti i soldi.
Turandot: ultima fatica, incompleta. Monumentale nella vastità dell’impianto
orchestrale. Turandot uccide i principi che non superano le tre prove. Amore
per il principe Calaf. Finisce bene grazie ad Alfano.
Puccini è il massimo rappresentante della Giovine Scuola.
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A partire dalla rappresentazione postuma di Turandot non si ha più in Italia un
solo titolo d’opera che sia entrato stabilmente in repertorio.
Il Nazionalismo
Esauritosi il ruolo della Voce a Parigi si saldò il legame tra Casella, Malipiero e
Pizzetti.
Casella fondò una Società Italiana di Musica Moderna. Gli scopi erano quelli di
eseguire le musiche più interessanti dei giovani italiani. Ma accanta al
modernismo di Casella fu vivace il fervore nel recupero della musica antica
italiana. Con D’Annunzio fonda anche una Società Internazionale di Musica
Contemporanea con l’appoggio del governo. Ma nel 1935 tutto veniva visto in
maniera sospetta e così l’Italia si ritira.
Gatti e la rivista “Il Pianoforte”.
Il futurismo e la musica
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Il Manifesto di Marinetti del 1909. Pratella compone opere come “La guerra”,
“L’aviatore Drò”.
Russolo e “L’arte dei Rumori” fatto con grossi parallelepipedi.
Inneggiano alla guerra e al sangue.
I Ballets Russes
I balletti di Stravinskij
Le opere
L’uccello di fuoco
Petruska
Primo quadro
Secondo quadro
Terzo quadro
Quarto quadro
1. “Festa popolare della settimana grassa. Verso sera”: gioia. Tutti gli
strumenti vibrano di fitti tremoli sull’accordo di Re maggiore. Lungo
squillo di trombe richiama attenzione su teatrino. P. esce dal teatrino
inseguito dal Moro che la ballerina cerca di trattenere. Il Moro lo
raggiunge e lo colpisce con la spada. P. cade con il cranio fracassato. La
folla si riunisce e muore lamentandosi. Il Burattinaio rassicura che è P.
non è altro che un burattino. Il libretto continua a parlare di cadavere. Sul
teatrino appare il fantasma di P.
L’idea originaria era venuta in mente a S. già nel 1910 a Pietroburgo mentre
stava per terminare L’Uccello di fuoco.
Realizzazione di tale progetto parecchio tormentata. Problemi dovuti anche alla
mancanza del coreografo. Fokin aveva interrotto i rapporti con Djagilev e
l’impresario puntò su Nizinski che non era un granché. La partitura fu terminata
l’anno successivo, il 29 marzo 1913 e il 29 maggio presso Parigi venne
rappresentata con l’orchestra diretta da Monteux. Scandali più clamorosi della
storia della musica. Pubblicò iniziò a manifestare disapprovazione. Le
rappresentazioni successive riscossero invece successo. La Sagra della
Primavera scardinò i tradizionali canoni compositivi: innanzitutto il
procedimento politonale diventa un fattore strutturale costitutivo dell’intera
organizzazione compositiva al pari di quello modale che ne caratterizza
l’orizzontalità melodica. S. sembra non concedere più nulla alla regolarità della
scansione; e anche quando appare una normale successione di crome in 2/4
questa viene contraddetta dalla disposizione degli accenti. Anche dal punto di
vista timbrico le innovazioni sono rilevanti: l’orchestra impiegata è
mastodontica, nonostante le iniziale titubanze di Djagilev. Per la funzione
melodica vengono preferiti i legni, gli ottoni agli archi. Non ha un vero e proprio
svolgimento drammatico. Si divide in due parti: “L’adorazione della terra” e “Il
sacrificio”. La prima parte inizia con un a-solo del fagotto nel registro acuto. La
melodia è un canto lituano. Unico canto originale folklorico di tutto il pezzo. La
seconda parte riguarda il sacrificio, momento culminante di tutto il rito tribale.
L’Introduzione presagisce e anticipa il senso di morte e di mistero che avvolge
tale rito. Ciò che prevale è l’elemento percussivo. Il sacrificio crudele di
un’adolescenza che offre la sua giovinezza. Con questa scelta S. scandalizzò il
pubblico e tutta la società che in quegli anni era in procinto di compiere un ben
più crudele sacrificio di vite umane. La Sagra è il primo esempio di quella
fredda oggettività tipica della musica di S..
Renard
“L’histoire du soldat”
Les noces
Nel periodo che va dal 1914 al 1923 si inscrive la lunga gestazione delle “scene
coreografiche russe” Les noces. L’intento di S. fu unicamente quello di riportare
la viva voce della tradizione russa. S. voleva sì mettere in scena un rito
popolare ma accentuandone la distanza culturale, evitando ogni
coinvolgimento passionale, ogni sentimentalismo nostalgico di stampo
romantico. S. ebbe la geniale intuizione di trasferire l’elemento vocale, il
soffiato interamente negli strumenti a percussione che costituiscono l’unica
sezione supersite della grande orchestra. S. dovette risolvere comunque un
altro problema pratico: la collocazione spaziale degli strumentisti. Si optò per
la collocazione dei cantanti e delle percussioni nella fossa dell’orchestra,
mentre i quattro pianoforti occupavano gli angoli della scena. La prima
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rappresentazione avvenne a Parigi il 13 giugno 1923. Come in Renard anche
nelle Noces le voci non si identificano univocamente con i personaggi: all’inizio
il soprano è la sposa mentre alla fine fa la parte dell’oca.
Prima scena
Seconda scena
Pianto della madre dello sposo anche se sembra più commosso e sincero di
quello della nuora, ai limiti della gelosia. Ella si lamenta perché non potrà più
curare il figlio.
Terza scena
Pulcinella
Pulcinella è il primo lavoro dello stile neoclassico. È una delle opere più
esemplari. La sua ironia è volta a sottolineare questa distanza. Il vero oggetto
polemico è un altro, ossia gli epigoni del tardo romanticismo e i fautori della
dissoluzione linguistica musicale. Djagilev propose a S. l’orchestrazione di
alcune pagine di Pergolesi. S. scelse Pulcinella. L’argomento venne tratto da un
manoscritto della Commedia dell’Arte italiana del ‘700, trovate da Massine e
Djagilev a Napoli o a Roma. Quattro ragazzi si travestono da Pulcinella e
tentano di uccidere il vero Pulcinella che si fa sostituire da Furbo che finge da
morire. Poi Pulcinella sposa Pimpinella. Assenti perfidia. Uso esplicito delle
tonalità, delle forme tradizionali, di una metrica e di una misurazione ritmica
fondamentalmente regolari e quadrate. Organico strumentale: 2 flauti, 2 oboi,
2 corni, 2 trombe, trombone, archi suddivisi in concertino….Pulcinella è l’opera
che forse creò meno problemi al compositore. Perfetta intesa con Picasso che
disegnò la scenografia e i costumi.Prima rappresentazione ebbe luogo al
Theatre de l’Opera il 15 maggio 1920. Preminenza degli archi.
Le baiser de la fee
Balletto commissionato alla fine del 1927 da Ida Rubinstein per la sua
compagnia di balletti di Parigi. Benois gli propone un soggetto ispirato alla
musica di Cajkovski. Racconto di Andersen, “La Vergine dei ghiacciai”: un
ragazzo di nome Rudy svizzero baciato alla nascita da una fata. Durante una
tempesta di neve la madre di Rudy muore e il bambino viene allevato da dei
cacciatori. S’innamora della figlia del mugnaio Babette e alla vigilia delle nozze
quando sta per realizzare il suo sogno d’amore, la Vergine lo reclama a sé,
facendolo perire nelle acque del Lago di Ginevra. Per S. questo soggetto poteva
essere un’allegoria della figura di Cajkovskij. L’allegoria può essere estesa
anche all’intera vita del musicista. Quello con C. fu un rapporto d’amore basato
sulla raccolta accurata di materiale vario ripreso fedelmente o modificato col
fine di farlo rivivere nel presente. Utilizza l’orchestra in senso cameristico.
Prima scena
Seconda scena
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Terza scena
Quarta scena
Tema tratto dal Lied “Niente altro che cuore solitario”. La fata bacia di nuovo il
giovane ma questa volta sulla pianta del piede per portarlo con sé nella dimora
eterna. Il pendant con il bacio ricevuto è sottolineato da una ripresa della
melodia iniziale. Indeciso se l’eternità è quella dell’Olimpo di Apollo o nel
Tartari di Persefone.
Orpheus (1945-1947)
Agon (1953-1957)
Letteratura
Teatro
Musica
Autodidatta per il contrappunto. Solo nei mesi dopo la morte del padre riuscì a
diventare allievo di Rimski-Korsakov che influenzò profondamente la sua
formazione anche se la sua tradizione la vedeva risalire da Glinka, Puskin e
Cajkovskij. Si interessò anche alle scoperte artistiche di Musorgskij. Attorno al
1910 fortemente attratto da Debussy. Studia il folklore russo.
Lo “stile russo”
Lifar, uno dei più grandi ballerini di tutti i tempi descrisse S. come un tiranno.
Egli sostiene che sia un errore considerare la musica di S. per il suo carattere
ritmico come musica danzante, anzi disse che essa a causa dei frequenti
cambiamenti di ritmo e della sua complessità ritmica in generale impoverisce e
appesantisce la danza, perciò la considera anti-danzante. Sia i coreografi che i
musicisti devono conoscere in quei tempi i mestieri di entrambi. Viganò
scompare nel 1821. Il Romanticismo nel campo del balletto si manifestava in
modo assai meno complesso di quanto non accadesse nei mondi delle altre
arti. Musica non servì altro che a sottolineare con efficaci effetti sonori il pathos
delle azioni e le esuberanze dei virtuosismi coreici dei danzatori. Accadeva così
che il balletto, avendo perduto il suo contatto con la grande musica finì per
trovarsi in crisi. S. partecipò alle imprese innovatrici. Quindi la riforma venne
dalla Russia e non dall’Italia. Si distinse Fokine come danzatore e futuro
coreografo (freschezza).
Ma il nuovo consistette in fondo nei rapporti della danza con la musica. Per
questo per L’uccello di fuoco scelse S..
S. però non fu completamente soddisfatto della coreografia di Fokine perché
rimase troppo limitato ai valori visivi del balletto. Conflitti in Petruska; diversi
modi di vedere gli sviluppi dell’azione scenica. Nella coreografia fatta da
Nijinsky per la Sagra della Primavera invece il fattore visivo riuscì ad unificarsi
con quello auditivo. S. fu soddisfatto solo del lavoro di Massime per Pulcinella.
Ottima la collaborazione con Balanchine soprattutto per i balletti neoclassici (si
sofferma sulla pura linearità del movimento).
L’autore parla di coreografie uniche e originali solo per Jeu de cartes, Orpheus,
Les noces e Persephone.
Critica e risposta a ciò che ha detto Lifar: non solo non ha ucciso la danza, ma è
stato uno delle forze più vivificanti del balletto!
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STRAWINSKY di Roman Vlad
Esordio
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Diaghilev: nobiluomo russo, mecenate illuminato, impresario. Intuisce il genio
di S. dopo Fuochi d’artificio. Commissiona a S. orchestrazione di due brani di
Chopin da integrarsi nel balletto Le Silfidi. Poi gli affida la composizione di un
balletto originale. S. aveva in quel momento iniziato la composizione dell’opera
Le Rossignol e interruppe questo lavoro per L’uccello di fuoco. Compose una
musica da “balletto d’azione”. Una musica che si pone in diretto rapporto con
l’azione scenica.
L’uccello di fuoco: si compone di sette parti. L’Introduzione crea una
misteriosa atmosfera notturna. Segue una presentazione dell’Uccello di fuoco e
la sua danza. La Variazione dell’uccello di fuoco si riferisce alla sua cattura. Poi
Ivan si trova di fronte al castello di Katschei, gigante dalle dita versi che
trasforma in pietre i viandanti. Ivan viene circondata da stuolo di fanciulle che
ballano la Ronda delle Principesse. La più bella s’innamora di lui, ma
sopravviene il Re Katschei ballando una Danza Infernale. Ivan seguirebbe la
sorte degli altri se non intervenisse L’uccello di fuoco intonando una Berceuse.
Così Ivan può distruggere il guscio d’uovo contenente l’anima. Questi muore e
una Danza finale segna il trionfo dell’amore.
Temi sono laconici, il discorso musicale si presenta a blocchi squadrati con
scultorea potenza, piani tonali si contrappongono. La prima rappresentazione
dell’Uccello di fuoco fu data dai Balletti Russi di Diaghilev all’Opera di Parigi il
25 giugno 1910.
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2. Canti su poesie d’amore di Balmont: “Non ti scordar di me” e “Il
Colombo” che preannunciano taluni dei passi della Sagra e degli ultimi
atti dell’Usignolo.
3. Cantata “Il Re delle stelle”: su testo di Balmont e dedicata a Debussy.
Lavoro problematico, complessità armonica. Non ha avuto diffusione.
Pezzo breve ma importante complesso orchestrale e parte del coro di
difficile intonazione. Il manoscritto andò perduto (era nelle mani di
Debussy). L’importanza del Re delle Stelle si dichiara sul piano spirituale
in connessione con quello sfondo religioso dell’arte di S. e che questa
Cantata lascia trasparire per la prima volta in modo inequivocabile.
Nella Poetique S. parla di un tipo di musica che esso considera legata al tempo
ontologico. Nella sue opere dalla scolta neoclassica in poi la calma dinamica
andrà sempre più affermandosi culminando nel balletto che porta il titolo di
Apollon Musagete. Ma il primo lavoro nel quale si attua una tale calma è il Re
delle Stelle, cioè il lavoro che precede immediatamente la Sagra in cui si
verifica uno scatenamento di forze vulcaniche d’una violenza senza precedenti
nella storia della musica.
Le rossignol
S. dopo la Sagra della primavera non scrisse più per l’orchestra normale per
circa un decennio. S. impiegò le formazioni strumentali o gli strumenti isolati
sia unendoli a voci soliste e a complessi corali sia da soli.
Tre pezzi per quartetto d’archi: scritti nel 1914. Poco noti. Non la chiama
Quartetto d’archi, ma tre pezzi, cioè musiche non in forma di sonata
(opposizione dialettica di due temi distinti cui corrispondeva l’opposizione dei
piani tonali della tonica e della dominante – alternanza di piani tonali) e dove la
parola quartetto non designa più una forma ma semplicemente la formazione
di un complesso strumentale.
Fissità degli elementi armonici e melodici e timbrici si contrappone l’estrema
mobilità delle strutture ritmiche. Le figure delle quattro parti strumentali danno
sempre le stesse nove note.
Altre due serie di pezzi per pianoforte a quattro mani. La prima serie è del 1915
s’intitola Tre pezzi facili. La seconda è del 1917 e comprende Cinque pezzi
facili. I Tre pezzi facili sono una Marcia, un Valzer e una Polka.
Tre pezzi facili: ironia. La satira di S. non manca di una sua poesia: di quella
poesia malinconica e disincantata che emana dagli organetti e dai pianoforti
meccanici.
Cinque pezzi facili: prevalgono aspetti poetici. L’Andante è uno dei pezzi più
teneri (molto vicino a Ravel). Anche l’Espanola è un omaggio alla musica
iberica. Il terzo pezzo allude alla sonorità dell’antico strumento slavo chiamato
Balalaica. Il quarto pezzo è una spiritosa Tarantella intitolata Napolitana
(omaggio a Napoli). Solo nell’ultimo pezzo S. torna a rovesciare l’acido del suo
umorismo sulla danza che ebbe tanta voga nella Parigi dell’800: il Galoppo, uno
dei pezzi più divertenti di S.
Tre pezzi per clarinetto solo: scritti per l’industriale e mecenate Werner
Reinhart di Winterthur (aveva sovvenzionato l’Histoire du soldat).
Il teatro da camera
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Musica teatrale. S. creò in questo campo (mentre era in Svizzera) due dei suoi
lavori più originali, Renard e l’Histoire du soldat.
Opere del periodo russo: si ispira a motivi popolari. Nelle musiche del periodo
russo S. non si limita all’uso di temi russi. Ci sono anche motivi di sapore
orientale. Tuttavia nel loro complesso tali musiche presentano aspetti intrinseci
ed anche estrinseci tali da giustificare quell’etichetta collettiva di “russe”.
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Le nozze: si celebrano i riti matrimoniali paesani. S. definisce il lavoro come
“Scene coreografiche russe con canto e musica”. Le scene sono quattro: La
treccia, scena nella casa dello sposo, partenza della sposa e lamento dei
genitori, banchetto nuziale. Motivi melodici tutti inventati da S. tranne la
melodia “jysqu’a la cinture, j’ai de l’or qui pend…” tratta da una melodia
popolare russa cantata spesso nelle fabbriche. Strumenti: 4 pianoforti, nutrito
gruppo di batteria (4 timpani, xilofono, campane, due casse rullanti, due
tamburi militari, tamburo basco, grancassa, piatti, triangolo, due crotali.
Carattere percussivo (anche piani sono impegnati in un martellamento).
Sottofondo tragico. Inquietudine e angoscia.
La virata neoclassica
Pulcinella: da questo balletto ha tratto una Suite in otto parti per sola
orchestra senza canto: Sinfonia, Serenata, Scherzino+Allegro+Andantino,
Tarantella, Toccata. Composta con temi e su temi altrui.Opere formulate a
tratti o tutte su temi preesistenti. Grovigli di dissonanze, laceranti contrappunti,
motivi melodici di una disincarnata linearità.
Predilezione di S. per gli strumenti a fiato si manifesta pure nell’Ottetto per fiati
scritto nel 1922-23.
Le cinque dita, otto melodie molto facili su cinque note: composte nel
1921. Funzione didattica. Gli otto brani vengono a collocarsi degnamente in
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quella lunga serie di musiche dall’assunto infantile, di cui lo stesso S. aveva già
dato più d’un cospicuo esempio.
Dopo aver composto la Sonata S. intraprese la sua prima tournee negli USA. Gli
venne così l’idea di scrivere un lavoro pianistico in 4 parti delle quali ognuna
doveva stare nella facciata di un disco nel 1925 nasce la Serenata in là, in
quattro movimenti che è costruita tutta quanta intorno alla nota la.
Nel 1928 ritenne che era giunto il momento di dotare il suo repertorio di un
altro lavoro concertanteCapriccio per pianoforte ed orchestra, in tre
movimenti (Presto, Andante rapsodico, Allegro capriccioso).
I balletti neoclassici
Filone che si può definire come greco. Il primo lavoro è il suo opus due: Il fauno
e la Pastorella (1905-06). Lo stesso clima è anche nella Pastorale. Ma è nel
periodo che va dal 1926 al 1934 che l’accostamento di S. al mondo antico si fa
esplicito. Appartengono a questa fase: Apollo, Oedipus Rex, Persefone, Duo
Concertante, Orfeo…
Persefone: rappresentata nel 1934. Orchestra normale, dei cori misti, un coro
infantile. Come solisti non c’è che la voce di Eumolpo, maestro di cerimonie del
culto di Cerere. Il ruolo di Persefone è mimato. Definizione del lavoro come
melodramma inteso da S. come recitazione accompagnata dala musica. È
un’opera lirica + un balletto mimato. L’azione si svolge in un atto suddiviso in
tre quadri: Persefone rapita, Persefone agli inferi, Persefone rinascente. Mito
greco di Proserpina rapita da Plutone e diventata la regina degli Inferi sotto il
nome di Persefone. La madre di Persefone, Cerere, insegna al re Trittolemo a
lavorare la terra e il grano. Per intercessione di Giove Cerere riesce a
convincere Plutone di consentire che Persefone passi metà dell’anno sotto terra
col marito e metà con la madreciclo del grano il cui ciclo vitale ha luogo in
primavera. Si parla di nuovo di un crudele sacrificio umano (come nella Sagra
della Primavera). Tragico pessimismo.
Le musiche concertanti
Le musiche americane
Dal 1914 S. non ritornò più in Russia. S. fu invitato a tenere un corso di poetica
musicale alla Harward University di Boston. Le lezioni di questo corso vennero
raccolte nel volume Poetique musicale. Con la guerra si stabilì definitivamente.
Nel 1945 divenne cittadino americano. Da allora l’attività creatrice di S. si
svolge interamente in America. Estremamente sensibile all’ambiente culturale,
manca di contingenza sentimentale. Prodigiosa facoltà di assimilazione (prima
di lui solo Mozart).
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Primo pezzo scritto negli USA: Tango per pianoforte solo (prima di questo
c’erano stati il tango nella Storia del soldato e un altro tra i Pezzi facili per
cinque dita): 1940.
Ebony Concert (1946): lavoro jazzistico scritto per l’orchestra jazz di Woody
Herman.
Sonata per due pianoforti (1943-44): carattere russo in virtù delle qualità
espressive. Velata nostalgia per il paese natio.
Tragicità delle musiche si risolve in due direzioni: 1)in puro gioco, 2) valori
ellenici e valori cristiani.
S. uomo profondamente religioso. Assegna alla musica il compito di costituirsi a
mezzo atto a promuovere una comunione dell’uomo con l’Essere.
Numero delle opere di S. ispirate ai testi sacri non è rilevante:
Sinfonia di Salmi (1930)
Messa (1948): senza sollecitazione esteriore. Messa cattolica anche se lui era
di professione greco-orientale. Uso del testo latino, carattere e dimensioni (17
minuti), e intonazione del Credo assegnata alla voce di un sacerdote. Ha
ravvisato probabilmente l’UNIVERSALITA’. Tranquillità e distacco dalle cose non
sono il risultato di un pessimismo ma di una tranquillità dovuta alla fede
religiosa. Esclusione dei solisti “virtuosi” del canto.
Tre cori liturgici (destinati alla liturgia bizantina).
Cantata intitolata Babel (1944): concepita come una parte dell’opera
collettiva basata sui testi della Genesi che il compositore e mecenate Shilkret
commissionò nel 1944 ad alcuni tra i più noti musicisti: Il Prologo fu composto
da Schonberg, la Creazione dallo stesso Shilkret, la Caduta dell’uomo da
Tansman, Caino e Abele da Milhaud, Il Diluvio da Castelnuovo-Tedesco, Il
Messaggio da Bloch e la Torre di Babele da S.
L’intero ciclo fu eseguito per la prima volta a L.A. nell’ottobre 1946.
PRIMO ATTO
Prima scena
Giardino della casa di Trulove, padre di Ann, fidanzata di Tom. Il padre offre a
Tom un posto come contabile che lui rifiuta perché più ambizioso. Un arabesco
del clavicembalo segna l’ingresso di Nick Shadow che gli annuncia l’eredità e lo
convince a seguirlo a Londra. Il compenso tra un anno e un giorno.
Seconda scena
Terza scena
Ann triste per non avere più notizie. Sa che Tom ha bisogno di lei.
SECONDO ATTO
Prima scena
Seconda scena
Terza scena
Lite tra Baba e Tom. Introduzione nella camera di una macchina che Nick dice
che libera l’umanità dal bisogno.
TERZO ATTO
Prima scena
Vendita all’asta degli averi di Tom. Arriva Ann per avere sue notizie. Tom
impazzisce.
Seconda scena
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Nel cimitero. Sono passati l’anno e il giorno. Nick esige il suo compenso, cioè
l’anima. Tom dovrà uccidersi con un’arma a sua scelta, ma prima ha l’ultima
possibilità di giocare la sua anima a carte. Duetto con meccanicità. Alla fine la
forza dell’amore di Ann aiuta Tom a vincere ma perderà il senno.
Terza scena
Manicomio di Londra. Tom si crede Adone e scambia Ann per Venere. Con una
Ninna-nanna semplice e tenera Ann addormenta Tom. Risvegliandosi Tom
muore, invocando Venere e Orfeo.
Motivo cristiano. Un miracoloso atto d’amore può salvare l’uomo dalle crudeli
forze oscure. La salvezza però riguarda solo la redenzione dell’anima. Per
soddisfare la legge della giustizia assoluta egli deve pagare con la perdita della
ragione e della vita.
Primo lavoro composto dopo Rake’s Progress, cioè con la Cantata per soprano,
tenore, coro femminile e piccolo complesso strumentale. Esso comprende
inoltre il Settimino, i Canti di Shakespeare, In Memoriam Dylan Thomas, il
Canticum ad Honorem Sancti Marci Nominis, il balletto Agon e altri recenti
lavori di S.
Scopo di riconquistare quella unità di linguaggio che essa aveva smarrito al
crocevia post-romantico.
Si muove per gradi verso l’altra ala della sensibilità musicale contemporanea.
Il primo passo lo compie nella Cantata (1952). Serie di suoni che si presentano
alternativamente in forme dirette, inverse e retrograde. La linea di sviluppo
inaugurata da S. con la Cantata si accentua nel suo lavoro successivo, il
Settimino per clarinetto, corno, fagotto, pianoforte, violino, viola e violoncello
composto nel 1953. Il motivo seriale è unico.
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Treni, id est Lamentatio Jeremiae Prophetae (1958): assimila elementi
della tradizione ebraica.
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