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Anno XV - Numero 85 - 18 dicembre 2009

Questa Traviata
Zeffirelli alla ricerca della perfezione,
con qualche polemica
A Pag. 2
La storia dell’opera
Nata da una intuizione,
derisa nel debutto veneziano,
osannata da un secolo e mezzo
A Pag. 6
Il personaggio storico
La vita dissoluta
di Alphonsine Plessis,
la giovane donna
che affascinò Parigi
A Pag. 8e9
Due protagoniste
dell’opera
La Camelia,
fiore senza profumo
A Pag. 13
La Tubercolosi,
malattia romantica
A Pag. 14 e 15

LA TRAVIATA
d i G i u s e p p e Ve r d i
2 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi
In questa Traviata destinata a rimanere nella storia, Stagione 2010 al Teatro Costanzi
23 - 31 Gennaio FALSTAFF
ha cercato il personaggio ideale
di Arrigo Boito
Zeffirelli perfezionista Asher Fisch

D
Direttore
Interpreti Renato Bruson, Ruggero Raimondi, Juan Pons, Alberto Mastromarino,
Carlos Álvarez, Pierluigi Dilengite, Luca Salsi, Carlo Di Cristoforo Patrizio Saudelli,
non ha voluto la Dessì Taylor Stayton, Daniela Dessì, Mina Yamazaki, Laura Giordano,
Gladys Rossi, Elisabetta Fiorillo, Rossana Rinaldi, Francesca Franci
opo il grande suc- greve, triste, che contiene una polemica della vigi-
16 - 23 Marzo MEFISTOFELE
cesso di due anni tutta la storia». lia, che ha riportato i tito- di Arrigo Boito
fa (era il 20 aprile Come nella tradizione di li dei giornali indietro Direttore Renato Palumbo
2007) con il Teatro Co- Zeffirelli si tratta di un nel tempo, quando i re- Interpreti Orlin Anastassov, Francesco Palmieri, Stuart Neill, Amarilli Nizza,
stanzi tutto esaurito pur allestimento ricco, son- troscena della lirica in- Teresa Romano, Anda-Louise Bogza, Letizia Del Magro, Amedeo Moretti

anche per le recite ag- tuoso, che vuole cogliere fiammavano le cronache, 1 - 11 Aprile TOSCA
giunte - come è capitato tutto il fascino e l’elegan- alimentando le attese dei di Giacomo Puccini
anche in questa occa- singoli spettacoli ed il Direttore Fabrizio Maria Carminati
mito dei personaggi. Interpreti
sione – si è voluto ri- Svetla Vassileva, Anda-Louise Bogza, Nadia Vezzù, Francesco Grollo,

Così questa volta è sta-


Carlo Guelfi, Alberto Mastromarino, Franco Giovine
proporre l’allestimento
de La Traviata realizza- to il fermo “No” di Zef- 18 - 28 Maggio MADAMA BUTTERFLY
to in quell’occasione da firelli al soprano Da- di Giacomo Puccini
Franco Zeffirelli per niela Dessì a scatenare Direttore Daniel Oren
il battibecco a distanza. Interpreti
l’Opera di Roma. Una
Xiu Wei Sun, Raffaella Angeletti, Marco Berti, Pier Luigi Dilengite
Mario Bolognesi, Francesca Franci, Armando Gabba, Carlo Striuli,
Traviata che lo stesso Il regista non ha voluto Angelo Nardinocchi
Zeffirelli ha definito «la questo soprano, che
17 - 24 giugno MANON
più vicina alla avrebbe dovuto canta- di Jules Massenet
perfezione» delle otto da re come Violetta insie- Direttore Alain Guingal
lui realizzate in 51 an- me al marito Fabio Ar- Interpreti Annick Massis, Sylwia Krzysiek, Massimo Giordano,
ni. Infatti, l’86enne re- miliato (Alfredo) il 27 e Paolo Battaglia, Alfredo Zanazzo
gista fiorentino si con-
za di quella Parigi otto-
31 dicembre in due re-
cite speciali in forma di
Stagione Estiva alle Terme di Caracalla
frontò per la prima volta 15 luglio - 5 agosto AIDA
con questo titolo verdia- centesca che fece da gala, perché l’ha ritenuta
di Giuseppe Verdi
no nel 1958.«Ne ho sposa- sfondo alla vera storia di «troppo matura e troppo Direttore Daniel Oren
te tante e le ho amate tutte, una prostituta d’alto bor- formosa» per calarsi nei Interpreti Daniela Dessì, Giovanna Casolla, Fabio Armiliato
ma questa volta nell’età do del periodo quale fu panni della giovanissima 28 luglio - 8 agosto RIGOLETTO
matura ho trovato quella Alphonsine Plessis, protagonista che muore di Giuseppe Verdi
che si avvicina alla perfe- amante anche dello scrit- consunta dalla Tuberco- Direttore Steven Mercurio
zione e che credo rimarrà tore francese Alexandre losi. Alphonsine Plessis,
1 - 6 ottobre ROBERTO DEVEREUX
nella storia». «Essa – con- Dumas figlio, il quale ne infatti, con il proprio fa- di Gaetano Donizetti
tinua Zeffirelli – è più vi- fece la protagonista del scino e la propria pro- Direttore Bruno Bartoletti
cina delle altre a quella del proprio romanzo Dame rompente femminilità, Interpreti Gian Luca Terranova, Carmela Remigio, Alberto Gazale, Sonia Ganassi
mio debutto con questo ti- aux Camèlias, da cui Ver- divenne protagonista del
4 - 11 novembre ADRIANA LECOUVREUR
tolo, ma rispetto a quella è di e Francesco Maria Pia- demi mond parigino a di Francesco Cilea
stata affinata, migliorata, ve trassero il libretto de soli 16 anni, morendo Direttore Maurizio Arena
da una parte ripulita e dal- La Traviata. poi per il mal sottile a 23. Interpreti Martina Serafin / Giovanna Casolla, Marcello Giordani,
l’altra arricchita di tanti Una aderenza alla realtà Katia Lytting / Agnes Zwierko, Alessandro Guerzoni

particolari sui quali ho ri- La polemica ed un amore per la giovi-


flettuto in tutti questi anni. nezza che a ben vedere il ~~ La Locandina ~ ~
L’ho pensata come un flash E proprio la maniacale maestro toscano ha sem-
ricerca di perfezione di pre perseguito per certe
Teatro Costanzi, 18 - 31 dicembre 2009
back. Anche Verdi comin-
cia l’opera con una musica Zeffirelli, ha innescato sue regie, si pensi solo ai LA TRAVIATA
17 anni di Leonard Whi-
ting ed ai 16 di Olivia
Melodramma in 3 atti
Libretto di Francesco Maria Piave da Alexandre Dumas figlio
~ ~ La Copertina ~ ~ Hussey nel film Romeo e Musica di Giuseppe Verdi
Giulietta del 1968. «Per
Giovanni Boldini - Ritratto della Marchesa Casati (1913)
Violetta ci vuole una can-
Prima rappresentazione: Venezia, Teatro La Fenice, 6 marzo 1853

Galleria Nazionale d’Arte Moderna - Roma. Gianluigi Gelmetti


Seconda versione: Venezia, Teatro San Benedetto, 6 maggio 1854

tante giovane, anche un Maestro concertatore e Direttore


tantino inesperta, che sap- Maestro del Coro Andrea Giorgi
pia trasmettere la freschez- Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Raimonda Gaetani
Il G iornale dei G randi Eventi
Direttore responsabile za del personaggio», dice Coreografia Vladimir Vassiliev
Zeffirelli. Offesa si è rite- Disegno Luci Agostino Angelini
nuta la Dessì, la quale, Personaggi / Interpreti
Andrea Marini
Direzione Redazione ed Amministrazione nella sua corporatura ro- Violetta Valery Myrtò Papatanasiu 18, 20, 22, 31 /
Cinzia Forte 19, 23, 29 / Mina Yamazaki 27, 30
Via Courmayeur, 79 - 00135 Roma busta e florida di seno, Flora Bervoix Katarina Nikolic 18, 20, 22, 27, 30 /
e-mail: giornalegrandieventi@libero.it ha tenuto a precisare di Annina
Anastasia Boldyreva 19, 23, 29, 31
Antonella Rondinone 18, 20, 29, 31 /
Editore A. M. essere dimagrita di ben 6 Alfredo
Mariella Guarnera 19, 22, 23, 27, 30
Antonio Gandìa 18, 20, 22, 29 /
kg, minacciando querele Roberto De Biasio 19, 23, 30 / Stefan Pop 27, 31
ed annullando anche la
Stampa Tipografica Renzo Palozzi Germont Carlo Guelfi 18, 20, 22, 27, 30 /
Dario Solari 19, 23, 29, 31
propria partecipazione, Gastone Gianluca Floris 18, 20, 22, 29, 31 /
Via Vecchia di Grottaferrata, 4 - 00047 Marino (Roma)
Cristiano Cremonini 19, 23, 27, 30
nel ruolo di Alice, al Fal- Barone Douphol Angelo Nardinocchi 18, 20, 22, 29, 31 /
Registrazione al Tribunale di Roma n. 277 del 31-5-1995
Gianpiero Ruggeri 19, 23, 27, 30
staff – sempre con la re- Marchede D’obigny Andrea Snarski 18, 20, 22, 29, 31 /
© Tutto il contenuto del Giornale è coperto da diritto d’autore

gia di Zeffirelli – che


Matteo Ferrara 19, 23, 27, 30
Dottor Grenvil Carlo Di Cristoforo 18, 20, 22, 29, 31 /
Le fotografie sono realizzate in digitale
aprirà la prossima sta- Luca Dell’Amico 19, 23, 27, 30
con fotocamera Kodak Easyshare V705
Giuseppe Giuseppe Auletta, Luigi Petroni, Maurizio Rossi
Visitate il nostro sito internet gione dell’Opera di Ro- Domestico di Flora Riccardo Coltellacci, Fabio Tinalli

www.giornalegrandieventi.it
Commissionario Andrea Buratti, Francesco Luccioni, Antonio Taschini
ma il 23 gennaio 2010.
ORCHESTRA, CORO E CORPO DI BALLO DEL TEATRO DELL’OPERA
dove potrete leggere e scaricare i numeri del giornale Andrea Marini Allestimento del Teatro dell’Opera
La Traviata
G
Il Giornale dei Grandi Eventi 3
rande attesa per questa Traviata ne Zeffirelli, che con questo titolo si ap- morì, infatti, a soli 23 anni). La Dessì,
firmata da Franco Zeffirelli, la procciò per la prima volta 51 anni fa, nel stizzita, ha deciso di non cantare neppu- Le Repliche
quale riprende l’allestimento rea- 1958. Allestimento che lo stesso regista re come Alice nel Falstaff – sempre con
lizzato dal regista fiorentino per l’opera definisce «vicino quasi alla perfezione». la regia di Zeffirelli - che il 23 gennaio Sabato 19 dicembre, h. 18.00
di Roma nell’aprile 2007, che andò in E proprio la ricerca di perfezione ha ge- prossimo aprirà la nuova stagione del- Domenica 20 dicembre, h. 16.30
scena per 10 repliche. Anche questa vol- nerato alla vigilia qualche polemica, per l’Opera di Roma. Su quello che è stato
la decisione di Zeffirelli di non volere il per tanti anni il “suo” podio, torna, in-
Martedì 22 dicembre, h. 20.30
ta tutto esaurito già da un paio di mesi.
soprano Daniela Dessì «troppo matura e vece, il direttore Gianluigi Gelmetti, il
Mercoledì 23 dicembre, h 20.30
Una grande visione del capolavoro ver-
diano, ultimo titolo della cosiddetta troppo corpulenta», lontana dal perso- quale, come suo solito, guarderà ad una
Domenica 27 dicembre, h. 16.30

“Trilogia Popolare”, destinato a passare naggio di una donna giovane, consunta piena aderenza alla partitura, lasciando
Martedì 29 dicembre, h. 20.30

alla storia. Si tratta dell’ottavo allesti- dalla tubercolosi (il personaggio storico da parte qualsiasi ricerca d’eccesso di
Mercoledì 30 dicembre, h. 20.30

mento originale nella carriera dell’86en- cui l’opera si ispira, Alphonsine Plessis, virtuosismo da parte dei cantanti.
Giovedì 31 dicembre, h. 18.00

Torna La Traviata di Zeffirelli, con qualche polemica

La vicenda si svolge a Parigi e dintorni, tra l’agosto relazione del cognato. Violetta, non senza intima
1850 circa ed il febbraio successivo. lotta, accetta di sacrificare la propria felicità, ma

ATTO I – Mese di Agosto – La bella e famosa


La Trama ad un patto: lei abbandonerà Alfredo in cambio
della promessa che quando il dolore avrà sopraf-
mondana Violetta Valery, amante del barone Douphol, ha dato nella fatto la sua cagionevole salute, la verità venga rivelata all’amato. Ger-
sua casa un fastoso ricevimento per una raffinata compagnia di gau- mont accetta commosso. Rimasta sola Violetta si appresta a scrivere
denti aristocratici e compiacenti signorine. Un po’ disorientato gira Al- una mendace lettera ad Alfredo, ma è da questo sorpresa. Trai due
fredo Germont, introdotto dall’amico Gastone visconte di Letorières scoppia una forte eccitazione che culmina nella straziante richiesta d’a-
con il proposito di conoscere l’affascinante padrona di casa. Violetta more «amami Alfredo…». Violetta fugge poi verso Parigi, lasciando la
confida all’amica Flora Bervoix di voler annegare nell’ebbrezza il dolo- lettera per Alfredo, che dopo averla letta cade disperato tra le braccia
re e le pene che le reca la salute. Gastone le presenta Alfredo. Quando dal padre, per poi staccarsene deciso a scoprire il presunto amante di
Violetta per sdrammatizzare propone un brindisi collettivo, Alfredo Violetta.
brinda a lei, invitandola a ballare. Mentre i due si recano nel salone con- Scena II – La festa in casa di Flora è al culmine quando giunge Violet-
tiguo, una crisi di tosse frena Violetta che viene assistita da Alfredo. L’e- ta al braccio del barone Douphol. Alfredo è al tavolo da gioco e finge in-
co dei valzer funge da lontana colonna sonora alla conversazione dei differenza, vincendo alle carte anche il rivale. La tensione è alta. Violet-
due: alle profferte d’amore di lui, si alternano le ricuse divertite di lei, ta rimasta sola con Alfredo lo vorrebbe far allontanare, ma per non sve-
che dona ad Alfredo il suo fiore preferito, una camelia, promettendo di lare la verità, è costretta ad ammettere di amare Douphol e di aver giu-
rivederlo quando sarà appassita. Alla fine della festa, Violetta, rimasta rato a questo di non rivederlo più. Alfredo, irato, denuncia pubblica-
sola, s’accorge di essere per la prima volta seriamente innamorata. mente la condotta della donna e le getta ai piedi una borsa con denaro.
Giunge il padre che rimprovera Alfredo per il gesto.
ATTO II – Gennaio dell’anno successivo, in una casa di campagna presso
Parigi – Alfredo e Violetta vivono felici fuori Parigi, lontani dalla mon- ATTO III – In febbraio a casa di Violetta – La musica del preludio ripor-
danità. Ma Alfredo viene a sapere dalla cameriera Annina che Violetta ta alla festosità del I Atto. Violetta è invece a letto, malata di tisi e senza
– ormai privata delle munifiche elargizioni di tanti protettori – ha do- speranza. Riceve una lettera di Germont, che le annuncia – secondo i pat-
vuto vendere i gioielli per pagare le spese della nuova vita. Il giovane ti - di aver rivelato la verità ad Alfredo, che sta per raggiungerla.
apre gli occhi e parte per Parigi in cerca di soldi. Violetta, rimasta sola, Violetta piange e rilegge più volte la lettera, ma teme che egli giunga
riceve l’inaspettata visita del padre di Alfredo, Giorgio Germont, il qua- troppo tardi.
le le chiede di troncare la relazione che rischia di portare il figlio alla ro- Ma la fedele Annina le annuncia l’arrivo di Alfredo, che si getta tra le
vina. Violetta dimostra all’uomo di aver venduto i propri gioielli pur di braccia di Violetta. La donna vorrebbe alzarsi, ma non ce la fa. Arri-
non chiedere denaro all’amante. Germont, mortificato, la scongiura di va anche il vecchio Germont. Pochi istanti di apparente vigore per
rinunciare ad Alfredo per salvare il fidanzamento della figlia, che ri- Violetta, che poi cade esanime tra le braccia di Alfredo, unico amore
schia di saltare da quando il futuro sposo ha appreso della scandalosa della sua vita.
ama in cifre
Popolazione equivalente servita: 3.169.000
Area servita dalla raccolta: kmq 1.285
Km lineari di strade servite: 3.370
Totale rifiuti raccolti: t/anno 1.760.732
Raccolta differenziata: t/anno 343.493
Automezzi: 2.342
Sedi: 77
Isole Ecologiche e Centri di Raccolta: 13
Stabilimenti e impianti: 10

L’ambiente
in buone mani.
www.amaroma.itwww.amaroma.itwww.amaroma.itwww.amaroma.it
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 5
Antonio Gandìa, Roberto De Biasio e Stefan Pop Myrtò Papatanasiu, Cinzia Forte e Mina Yamakazi

L’ I
Alfredo Germont, L’affascinante Violetta Valery,
stregato da Violetta amante di tanti uomini
amato Alfredo, avrà al voce dei tenori Antonio Gandìa soprano Myrtò Papatanasiu (18/20/22/31), Cinzia Forte
(18/20/22/29), Roberto De Biasio (19/23/30) e Stefan Pop (19/23/29) e Mina Yamakazi (27/30) si alterneranno nel ruolo di
(27/31). Violetta.
Considerato uno dei più interessanti giovani tenori spagnoli, Anto- Myrtò Papatanasiu, soprano di nazionalità greca, si diploma in can-
nio Gandìa, dopo gli studi al Conservatorio di Valenzia si è perfe- to al Conservatorio di Salonicco. Ha perfezionato i suoi studi a Mi-
zionato con Alfredo Kraus alla Escuela Superior “Reina Sofia” di Ma- lano sotto la guida di Roberto
drid. Nel 2000 ha debuttato al Teatro Real di Madrid nel Rosenkavalier Coviello. Il debutto, giovanissi-
(Strauss), ricevendo nel 2004 il primo premio assoluto al Concorso In- ma, all’Opera di Salonicco con Il
ternazionale “Francisco Viñas” di Barcellona. Interprete di Orombel- Combattimento di Tancredi e Clo-
lo in Beatrice di Tenda al Teatro alla Scala di Milano, è stato recente- rinda di Monteverdi. Ha inter-
mente impegnato a Cosenza ne La Traviata (Verdi). pretato molte volte il ruolo di
Roberto De Biasio, siciliano, ha debuttato nel 2006 al Teatro Doni- Carolina ne Il matrimonio segreto
zetti di Bergamo nel ruolo di Ed- di Cimarosa all’Opé-
gardo in Lucia di Lamermoor (Do- ra di Montecarlo, al
nizetti). Ha interpretato ruoli co- Regio di Torino e al-
me il Conte di Leicester in Maria l’Opéra Comique di
Stuarda, Gennaro in Lucrezia Bor- Parigi. Al Teatro del-
gia e Cassio ne l’Otello all’Opera l’Opera di Roma tor-
di Roma diretto da Riccardo na con il ruolo di
Muti. La prima mondiale di Tita- Violetta ne La Travia-
nia la rossa di Liberovici, testo e ta, dopo il debutto
regia di Albertazzi, lo ha impe- nel 2007 nella pro-
gnato nel personaggio di Obe- duzione di Zeffirelli, Myrtò Papatanasiu
ron al Teatro Municipale di Pai- ruolo interpretato
cenza. Ha cantato nel ruolo di anche alla Welsh National Opera con la regia di Mc Vi-
Pinkerton ne La Madama Butter- car. Ha debuttato all’Accademia Santa Cecilia di Roma
fly presso la Kyoto Concert Hall. in una nuova produzione di Daniele Abbado di Così fan
Lavora con registi e direttori di tutte (Fiordiligi).
fama internazionale. Cinzia Forte, napoletana di nascita e romana di adozio-
Nato in Romania, il tenore Ste- Myrtò Papatanasiu e Antonio Gandìa ne, ha vinto numerosi concorsi internazionali, tra cui il
fan Pop, è vincitore di numerosi “Giacomo Lauri Volpi” di Latina e il Concorso “A. Bel-
premi in concorsi internazionali di canto, tra cui “Sigismund Godu- li” di Spoleto. Dopo il debutto al Teatro Lirico Sperimentale di Spo-
ta” 2007, “Hariclea Darclée” 2007, “Martian Negrea” 2008, “Ionel Per- leto, è stata invitata dai più prestigiosi teatri internazionali, tra cui
lea”, “Sabin Dragoi” 2009. Quest’anno è stato impegnato, tra l’alto, il Teatro alla Scala, il Covent Garden di Londra, Royal Concertge-
nella prima assoluta di Colinda balada op. 46 di Gyorgy Kurtag con bouw e Nederlandese Opera di Amsterdam, il New National Thea-
l’Orchestra Filarmonica Transilvania Cluj-Napoca. Per la prima volta tre di Tokyo. Il suo repertorio comprende opere di autori come Bel-
canta all’Opera di Roma. lini, Donizetti e Rossini. A Roma torna al Teatro dell’Opera dopo
aver interpretato con successo Marie ne La fille du régiment (Doni-
zetti).
Mina Yamazaky, soprano giapponese naturalizzata in Italia, si è
imposta all’attenzione internazionale cantando in importanti teatri
Carlo Guelfi e Dario Solari
fra i quali, il Grossenfestspielhause di Salisburgo, New National

I
Il vecchio Germont, contrario Theatre di Tokyo, Den Norske Opera di Oslo, La Fenice di Venezia,
alla relazione del figlio il Teatro Lirico di Cagliari e il Massimo di Palermo. Nel suo reper-
torio titoli come La Bohème, La Traviata, Madama Butterfly, Don Gio-
baritoni Carlo Guelfi (18/20/22/27/30) e Dario Solari vanni, Turandot, Il Trovatore, Pagliacci e Carmen. Ha collaborato con
(19/23/29/31), si alterneranno nell’interpretazione di Germont, direttori d’orchestra di fama internazionale (Aprea, Rizzi Brignoli,
padre di Alfredo. Gelmetti, Lombrad, Kazushi Ono). All’Opera di Roma ha già canta-
Nato a Roma, il baritono Carlo Guelfi, ha studiato canto con lo zio to in Die Zauberflöte e La Bohème.
paterno Renato Guelfi. Nel 1983 vinse il Concorso Internazionale
“Aureliano Pertile”.Da allora ha iniziato un’intensa e brillante carrie- negie Hall di New York. All’Opera di Roma ha cantato ne Il Tabar-
ra che lo ha portato a collaborare con i maggiori teatri del mondo, fra ro e Gianni Schicchi (2002).
i quali il Teatro Alla Scala, Nato a Montevideo, in Uruguay, il baritono Dario Solari, ha stu-
l’Opera di Roma, il Comu- diato canto alla Scuola Nazionale di Arte Lirica del suo paese e nel
nale di Firenze, La Fenice 1999, su invito di Katia Ricciarelli, si è trasferito in Italia, perfezio-
di Venezia, l’Arena di Ve- nandosi sotto la guida di Paolo Washington. Vincitore di numerosi
rona, l’Accademia Nazio- concorsi, ha debuttato nel 2001 tenendo alcuni concerti e cantando
nale di Santa Cecilia, il Me- opere come La Rondine di Puccini e Die Zauberflöte di Mozart. Ha in-
tropolitan, la Carnegie terpretato il ruolo di Figaro nel Barbiere di Siviglia di Rossini, al-
Hall di New York, la Staat- l’Opéra di Montecarlo, al Filarmonico di Verona ed al Massimo di
soper di Vienna, l’O- Palermo. Hanno fatto poi seguito ruoli come Silvio (Pagliacci), Shar-
pernhaus di Zurigo, la pless (Madama Butterfly) e Marcello (Bohème) all’Opera di Roma. Per
Staatsoper di Monaco, il l’inaugurazione della stagione 2004 dell’Opera di Roma ha debut-
Festival di Salisburgo, il tato il ruolo di Cloteau nella prima assoluta di Marie Victoire di Re-
Teatro Real di Madrid ed il spighi, diretto da Gianluigi Gelmetti. Nel 2006 è tornato a Roma con
New National Fondation Maria Stuarda nel ruolo di Lord Guglielmo Cecil.
di Tokyo. Fra gli impegni
recenti si segnalano La bat-
taglia di Legnano alla Car- Pagina a cura di Martina Proietti – Foto: Corrado M. Falsini
Carlo Guelfi
6 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi

Storia dell’opera
Derisa al debutto ambientato nel ‘600,

«L
osannata alla ripresa 14 mesi dopo
a Traviata, ieri Fanny Salvini Do- per i costumi, pei tempi e
sera, fiasco. La natelli, il tenore per mille altri goffi scrupo-
colpa è mia o dei Ludovico Grazia- li…Io lo faccio con tutto il
cantanti?...Il tempo giudi- ni nel ruolo di Al- piacere. Tutti gridavano
cherà», scrisse Verdi, do- fredo ed il barito- quando proposi un gobbo
po la disastrosa prima al no Felice Varesi in da mettere in scena. Ebbe-
Teatro La Fenice di Ve- quello di Ger- ne, io ero felice di scrivere il
nezia il 6 marzo 1853. mont, si rivelaro- Rigoletto». Con le criti-
Come il debutto, la ste- no inadeguati, che non del tutto sfavo-
sura di Traviata, non fu non in voce e non revoli, Verdi decise di
tranquilla. Verdi durante a loro agio in cercare una compagnia
il proprio soggiorno a un’opera così par- vocale all’altezza per il
Parigi, città dove si era ticolare e fuori da- secondo allestimento,
trasferito con Giuseppi- gli schemi, e di- vietando, intanto, le re-
na Strepponi alla fine del vennero gli ele- pliche dell’opera fino al
1851 per fuggire alle menti negativi reperimento di un cast di
chiacchiere degli abitanti della serata. Le suo gradimento.
di Busseto, nel febbraio Il Teatro La Fenice di Venezia in una litografia del 1854 cronache riporta-
1852 ebbe modo di assi- rono come notizia Il secondo debutto
stere presso il Théâtre du deva la figura della pro- tis del 1 gennaio 1853 principale le risate
Vaudeville al dramma di tagonista, Marguerite Verdi scrisse: «A Venezia del pubblico veneziano, La Traviata venne, dun-
Alexandre Dumas figlio, Gautier, ispirata ad faccio la Dame aux Came- nel vedere la giunonica que, ripresa, con alcuni
la Dame aux camélias, re- Alphonsine Duplessis, lias che avrà per titolo, for- protagonista morire di cambiamenti di lieve en-
standone positivamente famosa cortigiana pari- se, Traviata. Un soggetto consunzione: «La Travia- tità, il 5 maggio 1854 al
colpito. gina che morì, venti- dell’epoca. Un altro forse ta ha fatto un fiascone e, Teatro San Benedetto
Poco dopo essere tornato treenne, l’anno prima non l’avrebbe fatto per i co- peggio, hanno riso», disse sempre a Venezia, dopo
dalla capitale francese, dell’uscita del romanzo, stumi, pei tempi e per mille Verdi. «Eppure, che vuoi? aver contemplato l’ipo-
Verdi il 4 maggio 1852 nel 1848. Si pensò così di altri goffi scrupoli [...]. Non ne sono turbato. Ho tesi di portare l’opera a
firmò un contratto con la cambiare i nomi dei pro- Tutti gridavano quando io torto io o hanno torto loro? Roma. Questa volta Ver-
Fenice di Venezia con il tagonisti (Marguerite di- proposi un gobbo da mette- Per me credo che l’ultima di scelse i cantanti che
quale si impegna a scri- venne Violetta Valery, re in scena. Ebbene ero feli- parola sulla Traviata non più si adattavano alle
vere un’opera per il ce di scrivere il Rigolet- singole parti: Maria
carnevale successivo to». Spezia, Francesco
ed a consegnare il te- Trovato il soggetto, il Landi come Alfredo e
sto poetico – il cui au- musicista mise mano Filippo Coletti come
tore doveva essere alla partitura proprio Papà Germont. Il de-
scelto e pagato da nello stesso periodo butto del nuovo cast,
Verdi – entro la fine in cui stava comple- il 6 maggio 1854, fu
dell’estate. La deci- tando Il Trovatore, un immediato, gran-
sione sul soggetto si che sarebbe andato dissimo, successo, che
rivelò, però, più diffi- in scena a Roma al portò Verdi ad escla-
cile del previsto ed il Teatro Apollo il 19 mare: «Tutto quello che
compositore fu co- gennaio 1853 e che esisteva per la Fenice
stretto a chiedere una avrebbe riscosso esiste ora pel S. Benedet-
proroga sulla conse- grande successo co- to. Allora fece fiasco; ora
gna del libretto. me il Rigoletto l’11 fa furore. Concludete
A fine estate Piave marzo 1851. Terzo e voi!». Con pochissimi
stava scrivendo un te- ultimo “tassello” del- cambiamenti, non tali
sto, probabilmente la cosiddetta “Trilo- da ribaltare il giudi-
quello dell’Ebrea, trat- gia popolare”, La zio precedente in così
to dalla Juive de Co- Fanny Salvini Donatelli (1815-1891) Traviata fu scritta, poco tempo, La Tra-
Lodovico Graziani (1820-1885)
stantine di Gautier e Prima Violetta alla Fenice quindi, tra Roma e Primo Alfredo alla Fenice viata piacque, con i
Parfait, che terminò Venezia. Mentre il suoi personaggi “nor-
in ottobre a Sant’Agata, Armand e Georges Du- librettista Francesco Ma- sia quella di ieri sera. La ri- mali”, con una protago-
quando improvvisamen- val cambiarono in Alfre- ria Piave modificava al- vedranno e vedremo!». Il nista ritenuta scandalo-
te Verdi s’infiammò per do e Giorgio Germont). cune parti del libretto compositore, infatti, cre- sa, con una ambienta-
quella Dame aux camélias Accettando il titolo di perché giudicate troppo deva molto nel valore zione quasi dimessa e
di Alexandre Dumas fi- Traviata scelto dalla cen- noiose per il pubblico, dell’opera, così come l’a- non ridondante, riscuo-
glio che vi aveva narrato sura (che rifiutò quello Verdi si trovò alle prese veva pensata (ambienta- tendo un successo parti-
in chiave romanzesca la di Amore e morte richiesto con i problemi della scel- ta nell’Ottocento, quasi a colare: nel giro di quat-
propria storia d’amore dal compositore), Verdi ta dei cantanti. La ricerca denunciare l’ipocrisia di tordici mesi aveva fatto
con una celebre mante- e Piave pensarono di la- di una «donna di prima certa società del tempo, cambiare idea al mede-
nuta parigina. sciare che la storia fosse forza» per la protagoni- con una trama priva di simo pubblico ed iniziò
Questo dramma in cin- simile al dramma, ridu- sta, come chiesto al di- intrighi e di duelli e con da qui ad essere rappre-
que atti, ritenuto scabro- cendo i personaggi se- rettore della Fenice Car- un suo contesto “priva- sentata in tutta Italia ed
so dalla critica per la sua condari per dare mag- lo Marzari, si concluse to” e domestico, tutte in Europa, senza smette-
forte carica autobiografi- gior risalto ai tre prota- con un insuccesso ed il novità per l’epoca): «Un re mai di essere discussa
ca e per la sua disarman- gonisti. In una lettera al- disastroso debutto del 6 soggetto dell’epoca. Un al- e criticata.
te contemporaneità, ve- l’amico Cesare De Sanc- marzo 1853. Il soprano tro forse non l’avrebbe fatto M. M.
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 7
Analisi Musicale

«L
Una perfetta simbiosi tra drammaturgia e musica
a Traviata ha tamente dopo con una brillante in cui Violetta ca. A quanti sfugge una locutore e del censore di
fatto un fiascone delle più grandi scene cerca di ritornare quella lacrimuccia quando Violetta. L’aria «Pura sic-
e peggio, hanno mai concepite. di prima: «Sempre libera Mimì giace nel suo letto come un angelo» è di note-
riso. Eppure, che vuoi? degg’io folleggiare di gioia di morte, oppure quando vole bellezza: nella sua
Non ne sono turbato. Ho Follie, follie… in gioia». La scrittura si fa Cio-cio-san, altra figura falsa moralità, Germont
torto io o hanno torto loro? impervia, virtuosistica, incommensurabile, la più cerca di intenerire Violet-
Per me credo che l’ultima Il lungo, incredibile mo- gli abbellimenti servono grande eroina puccinia- ta con il riferimento alla
parola sulla Traviata non nologo di Violetta è, in ef- a rendere magistralmen- na, si pugnala. innocenza della sorella
sia quelle d’jeri sera. La ri- fetti, un capolavoro per- te il carattere svolazzante Chi scrive prova una di Alfredo. Ed è magi-
vedremo e vedremo! Intan- ché ci regala l’immagine della donna, così come strana emozione quando strale l’idea di Verdi di
to, caro Mariani, registra il di una donna che appa- nel Barbiere di Siviglia le Violetta grida il suo amo- contrapporre al lirismo
fiasco…». Scriveva così rentemente feli- re così grande disteso di questa pagina,
Verdi al direttore d’or- ce, vive un e così impossi- la risposta nervosa, ansi-
chestra Angelo Mariani dramma interio- bile: «Amami mante di Violetta, su fra-
il giorno dopo il contra- re fortissimo, Alfredo!». E’ si interrotte e spezzate:
stato debutto di Traviata combattuta tra una pagina «Non sapete quale affetto,
alla Fenice di Venezia, il una esistenza brevissima, vivo, immenso, m’arda in
6 marzo 1853. frivola e il desi- ma preparata petto». Quando Violetta,
Nonostante i fischi e il derio di abban- in maniera tal- piegata alle richieste, ac-
“riso”,il musicista mo- donarsi all’amo- mente geniale cetta di andarsene, Verdi
strava una composta se- re per un uomo da Verdi da costruisce un andantino
renità, segnale della pro- e, attraverso lui, diventare il cantabile che è il canto
pria convinzione di aver “redimersi”. fulcro di tutta d’addio alla vita, quella
licenziato un’opera di ri- Violetta attacca l’opera: il mo- sognata: «Dite alla giovine
lievo. Ed ebbe ragione, con una frase mento del sa- sì bella e pura». Il trionfo
perché ben presto Travia- fatta di dubbi, crificio, della di Germont viene sug-
ta non solo rinacque, ma poche note in- dichiarazione gellato dalla successiva
si impose come uno dei corniciate da d’amore e del- aria «Di Provenza il mare,
massimi capolavori del pause: «E’ stra- l’abbandono. il suol» rivolta al figlio
nostro teatro e uno dei ti- no! E’ strano!». Tutto in due per consolarlo della par-
toli più popolari del suo Sola, nella sua parole, in po- tenza della donna e per
repertorio. casa improvvi- chi istanti con- riportarlo nella propria
I motivi del successo samente fredda sumati fra casa. Il secondo atto di
stanno tanto nella impo- e silenziosa, pause, sin- Traviata è costruito con
stazione drammaturgica Violetta si inter- ghiozzi, imba- un senso del teatro dav-
del lavoro, quanto nella roga e si lascia razzi, fino allo vero geniale, con una for-
partitura musicale. andare a una sottile spe- acrobazie vocali di Rosi- slancio immenso che tra- te tensione emotiva.
«Sono solo un uomo di tea- ranza d’amore: «Ah fors’è na ne restituivano i ca- scende l’amore di Violet- La seconda parte dell’at-
tro» dichiarò una volta lui che l’anima». Un amore pricci e la determinazio- ta per Alfredo. E’, sem- to è il momento della re-
Verdi, rifiutando l’etichet- misterioso, «croce e delizia ne. E’ stato spesso soste- plicemente, l’invocazione sa dei conti. La superfi-
ta di illustre musicista. al cor». C’è, nella donna, nuto che la parte di Vio- dell’Amore in sé, univer- cialità di Alfredo emerge
Lavorando sul libretto la paura di abbandonarsi letta richiederebbe due sale, globale, disperato in tutta la sua stupidag-
che Francesco Maria Pia- al sentimento. Di qui la grandi interpreti in quan- eppure immortale. gine con il celebre
ve aveva tratto da La da- reazione: «Follie, follie» to Verdi le ha affidato Di fronte a questa gran- “schiaffo”: «A testimon vi
me aux camelias di con una autocommisera- una scrittura particolar- dezza, a questa superba chiamo che qui pagata io
Alexandre Dumas figlio, zione ma anche con la de- mente complessa e varia- donna che sa mettersi da l’ho». E’ lo stesso Ger-
il musicista riuscì a co- terminazione di cambiare ta: impervia e svolazzan- parte per non turbare l’e- mont a difendere Violet-
struire un’affascinante registro. «Povera donna» te per rendere la legge- sistenza dei Germont, gli ta ed il concertato con-
tragedia sull’amore e canta Violetta su una sca- rezza della donna; inten- altri personaggi sono pic- clusivo rappresenta una
sulla morte, mescolando la discendente da fa a do. sa e lirica per svelarne i coli piccoli. A cominciare sorta di glorificazione
genialmente, leggerezza E qui, aprendo una pa- sentimenti più sinceri e da Alfredo che non sa ve- della povera donna.
e drammaticità, lirismo e rentesi, vale la pena ricor- profondi. dere al di là del proprio Il terzo atto regala l’acco-
tensione. dare che in Falstaff allor- Certo è che Violetta è naso, che non capisce rata lettura della lettera
Domina il valzer, la dan- ché Quickly, nella prima uno dei personaggi più Violetta, che ha reazioni («Teneste la promessa, la di-
za tipica dei salotti otto- scena del secondo atto, si totalizzanti del teatro estreme e infantili: il te- sfida ebbe luogo») e lo
centeschi. Ed è sul ritmo reca da Falstaff come melodrammatico. Come nore pieno di sé e baldan- struggente «Addio del pas-
ternario del valzer che si messaggera d’amore in Don Giovanni, costitui- zoso cui Verdi affida sato». Poi la morte che, co-
incrociano i bicchieri nel nome di Alice (per un fal- sce il motore di ogni qualche pagina di spes- me spesso accade nel Ro-
brindisi forse più famoso so appuntamento, una azione e di ogni senti- sore, ma senza una parti- manticismo, è una sorta
del teatro italiano. In «Li- trappola nei confronti del mento. O è in scena o è colare simpatia. di catarsi, di liberazione.
biamo ne’ lieti calici», si vecchio libertino), com- evocata dagli altri. Come in molte opere ot- Violetta diventa un’eroi-
coglie la freschezza e la miserandone il presunto tocentesche («L’opera è na, si spegne fra le braccia
passionalità dell’amore innamoramento, usa la Amami, Alfredo quello spettacolo in cui il te- del suo Alfredo e riscatta
di Alfredo ma si intrave- stessa frase sulle medesi- nore cerca di portare a letto con una coraggiosa morte
de anche il primo segna- me note: un’autocitazio- Tutti noi frequentatori di il soprano e il baritono glie- una vita che la società
le di turbamento di Vio- ne ironica che mostra tut- teatro lirico, abbiamo le lo impedisce», ammoniva borghese non le aveva
letta. Inizia nell’allegria to l’umorismo del vec- nostre debolezze. A volte George Bernard Shaw) consentito di cambiare,
e nella frenesia della chio Verdi. inconfessabili, ma vere, spetta al baritono, ovve- obbligandola a rimanere
mondanità parigina l’o- Tornando a Traviata, al autentiche. Pagine che ci ro a Giorgio Germont, cortigiana.
pera per virare immedia- patetismo segue l’allegro fanno venire la pelle d’o- vestire i panni dell’inter- Roberto Iovino
8 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi

La storia di Alphonsine Plessis,

«I
Dall'infanzia infelice alla morte solitaria: la
n vendita elegante lore. L'umile nascita nel Théâtre des Italiens o al
mobilio intarsiato e borgo di Nonnant, in Jockey Club, non aveva
scolpito, tappezze- Normandia, la madre rivali per bellezza, ele-
rie, gioielli, argenterie, dia- fuggita di casa, il padre, ganza, vivacità e spirito.
manti…».Così recita il Marin, un alcolizzato che Raggiunto quindi un
manifestino dell'asta cui la picchiava, poi il lavoro nuovo status sociale, de-
furono messi gli averi di di lavandaia, il concubi- cise, probabilmente su
Alphonsine Plessis, alias naggio - favorito dal pa- suggerimento del suo
Marie du Plessis, colei dre- con un vecchio liber- aristocratico amante, di
che venne trasfigurata da tino, che destò un tale cambiare il nome di bat-
Alexandre Dumas figlio scandalo da costringerla a tesimo con il più casto
in Marguerite Gautier ed, rifugiarsi nell'anonimato «Marie» e di fare del co-
infine, fasciata nel costu- di Parigi, dove trovò l'im- gnome Plessis un predi-
me di Violetta Valery da piego di commessa in un cato aristocratico con
Giuseppe Verdi. negozio d'abbigliamento. l'aggiunta del «du». For-
Era il 27 febbraio1847. Si Era indubbiamente una se non fu una scelta a ca-
era appena spenta in soli- splendida ragazza: un ri- so, poiché la famiglia du
tudine ad appena 23 anni, tratto di Vienot, conser- Plessis, era una delle
la cortigiana più ammira- vato nel castello di più antiche e nobili di
ta dell'opulenta Parigi di Champflour, ci tramanda Francia e fu la stessa
Luigi Filippo. Fu uccisa un ovale perfetto, capelli che diede i natali al
da una forma particolar- neri come il carbone, pet- Cardinale di Richelieu,
mente grave di tubercolo- tinati a tirebouchon, linea- al secolo, appunto, Ar-
si, un terribile flagello che menti di rara finezza sot- mand Jean du Plessis de
all'epoca mieteva circa to due sopracciglia ad ar- Richelieu.
sette vittime ogni dieci co quasi geometriche. Dal Non sappiamo quanto
persone malate. suo passaporto sappiamo questo nome d'arte fosse
Ritratto di Alphonsine Plessis che era alta circa un me- preso sul serio dagli
L'asta ebbe luogo nello
stesso appartamento do- tro e sessantacinque, ma araldisti da salotto, tut-
lias, si aggirarono le si- amanti appartenne lo era considerata un po' tavia, come presenta-
ve Alphonsine morì, al
gnore della buona so- stesso Dumas che, nel troppo alta e sottile per i zione, sortiva certamen-
numero 15 del boulevard
cietà, scegliendo qui un 1844, grazie all'amico Eu- canoni dell'epoca.
de la Madeleine, palazzo
trumeau, là una tappezze- gene Dejazet, conobbe la Dissimulava questa
che oggi non esiste più a
ria o un cofanetto d'ar- femme fatale ad una festa. figurina slanciata con
Parigi, snaturato da suc-
gento, magari contrasse- Ritiratasi dal salone per ampi vestiti di colore
cessive costruzioni.
gnato dal monogramma un accesso di tosse, chiaro.
In quella «splendida fogna
di qualche antico amante Alphonsine ricevette l'ap- A causa del suo scar-
purificata dalla morte» co-
di Alphonsine. passionata dichiarazione so rendimento sul la-
me ebbe a definirlo Du-
Alla schiera di questi di Alexandre; nacque una voro fu licenziata, ma
mas ne La dame aux came-
relazione che durò circa ormai Alphonsine
un anno, finché il giovane aveva imparato a
scrittore, che per lei aveva confidare nella pro-
speso una fortuna, non fu pria bellezza.
più disposto a tollerare Si vestì con ricercatez-
che lei mantenesse rela- za e si mise ad aspet-
zioni con i suoi ricchi tare la grande occa-
amanti Stackelberg e sione della sua vita. Alexandre Dumas figlio
Perrigaux. «Io non sono Fu così che conobbe il
né così ricco per amarvi co- giovane e facoltoso conte te un buon effetto.
me vorrei - le scrisse nella Antoine de Guiche. Si tra- Come si evince dall'e-
lettera d'addio - né così sferì in una villa in rue lenco dei libri di sua
povero per essere amato co- Mont-Thabor dove, quasi proprietà messi all'asta,
me voi vorreste». come in My Fair Lady, il in pochissimo tempo
Dumas apprese della sua suo Pigmalione le pose al Alphonsine si era creata
morte pochi giorni dopo servizio modiste, inse- una discreta cultura e
e scrisse di getto il roman- gnanti di galateo, ballo, vasti interessi: leggeva
zo che poi, una volta tra- portamento e dizione, che Lamartine, Hugo,
sposto in versione teatra- le scrostarono quanto di Goethe e de Musset (del
le, diede il via alla sua plebeo ancora le rimane- resto suo ammiratore) e
brillante carriera di dram- va indosso, per farne una sapeva anche arrangiar-
maturgo. squisita mattatrice dei sa- si al pianoforte. Prese
lotti più alla moda. alcune lezioni di piano
Un'infanzia infelice persino da Franz Liszt,
Un nuovo status che nel 1846 divenne
Al di là delle rarefatte per un breve periodo
idealizzazioni romanti- Alphonsine raccolse gli suo amante. Il grande
che, quello che sappiamo insegnamenti ricevuti al virtuoso lasciò un com-
sulle origini di Alphonsi- punto che, alla fine, movente ricordo di
ne ci conduce a una vi- ovunque apparisse, all'O- Alphonsine, come di
cenda di desolante squal- pera, al Café de Paris, al una donna di grande
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 9
la vera Signora delle Camelie
a parabola di una meteora del gran mondo
tor David Ferdinand Ko- getali, ma nulla si poté
reff, un medico alla mo- per salvarle la vita. Il 3
da che si occupava di febbraio 1847 Alphonsi-
magnetismo animale, ne Plessis esalò l'ultimo
sull'onda degli studi di respiro.
Mesmer, e che era anche Riposa ancor oggi nel ci-
un valente letterato. mitero monumentale di
Montmartre in un classi-
L'aggravarsi cheggiante sarcofago di
della malattia marmo fatto erigere per
lei dal Perregaux, che ri-
Guarita dalla polmonite, porta questo semplice
Alphonsine si recò a epitaffio: «Ici repose
Londra con il suo ultimo Alphonsine Plessis, nee
amante, Perrégaux, che le 15 Janvier 1824, dece-
la sposò il 21 febbraio dee le 3 Fevrier 1847 . De
1846, contro il volere del- Profundis.»
la famiglia, con il solo ri- Dei suoi averi, circa due
to civile. Alphonsine fu terzi finirono all'asta per
molto felice di avere as- saldare i debiti con i cre-
sunto un titolo e una ri- ditori, il restante fu ere-
spettabilità sociale. Poté ditato dalla sorella di lei,
finalmente esibire legitti- Delphine, che viveva in
mamente le armi dei Normandia. La diretta
conti Perrégaux sugli discendente di costei si
La Tomba di Alphonsine Plessis sportelli della sua car- chiama Eugénie Mariette
rozza, ma il matrimonio e vive ancora in Nor-
cuore e di grande intel- minciò quindi a colle- della Madeleine, donan- durò poche settimane e mandia, sposata ad un
ligenza. zionare altri amanti e dole cavalli e carrozze. non fu comunque rico- agricoltore. Della sua più
Ciò che colpisce è la ve- ricchi protettori. Costui le mandava ogni nosciuto in Francia. Le famosa antenata possie-
locità con cui questa gio- Nel romanzo, Dumas at- giorno fasci di fiori, dai sue condizioni di salute de alcuni oggetti che fu-
vane era riuscita a impa- tribuisce i suoi desideri quali lei prese l'abitudi- decaddero allora rapida- rono trasmessi di gene-
rare tutto ciò, conside- febbrili alla malattia di
rando che, appena giun- petto che aveva contratto
ta a Parigi, era presso- nell'ambiente povero in
ché analfabeta. cui era nata. Questa cre-
Fu a un certo punto il denza parrebbe suppor-
padre del giovane de tata dall'effettiva possi-
Guiche a interporsi per bilità che l'ipossia, dovuta
concludere la chiacchie- a una carenza d'ossigeno
rata relazione il rampol- per insufficienza respira-
lo e la cortigiana. Si rac- toria, possa produrre de-
conta della nascita di un liri o suggestioni a carat-
figlio, che la nobile fami- tere erotico.
glia avrebbe poi preso in Sicuramente Alphonsine
affidamento. Marie co- aveva una gran voglia di
vivere, di bruciare
nel fasto, nello
sperpero, nella
concupiscenza di
essere amata e
vezzeggiata, quei
pochi anni che
forse presentiva le
sarebbero rimasti ne di staccare una came- mente; tornò a Parigi razione in generazione:
da vivere. lia per appuntarsela sul nell'appartamento dona- un paio d'orecchini, uno
A Chantilly fece seno. Questo fiore deli- tole da Stackelberg dove spillone, una collana ed
perdere la testa al cato e senza profumo era si rifugiò, sola, abbando- un medaglione.
visconte Edouard uno dei pochi che i suoi nata dagli amici e asse- Il ricordo di quest'icona
Perrégaux, che di- polmoni malati riusciva- diata dai creditori, assi- romantica non si è mai
venne pratica- no a sopportare. Per ven- stita solo dalla fedele ca- spento: la tomba di
mente suo schia- ticinque giorni al mese meriera Clotilde. Rice- Alphonsine Plessis è an-
vo; alle terme di indossava una camelia vette le cure del Dottor cor oggi una delle più vi-
Bagnères incontrò bianca, per gli altri cin- Casimir J. Davaine (fa- sitate del cimitero monu-
l'anziano amba- que, rossa. Dopo il 1845, moso per i suoi studi sul mentale parigino e ogni
sciatore di Russia, conclusa la storia con carbonchio) che le pre- giorno visitatori e ammi-
conte di Stackel- Dumas, la sua malattia scrisse clisteri di chinino ratori vi lasciano fiori
berg, che poi la in- andò peggiorando, con- e del dottor Clomel che freschi. Naturalmente,
sediò nel lussuoso trasse una polmonite e le impose una dieta a ba- camelie.
appartamento fu presa in cura dal dot- se di pane e minestre ve- Andrea Cionci
Marie Duplessis a teatro, acquerello
10 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi

P
Lo scrittore autore del romanzo Dame aux Camèlias
Alexandre Dumas: figlio d’arte … e del bel vivere
adre della Dame scrive i suoi primi versi, perdona l’abbandono e
aux Camèlias e figlio decide di abbandonare il non gli risparmia predi-
de Les trois Mou- collegio e si immerge che moraliste e paternali-
squetaires, Alexandre Du- nella vita oziosa e galan- stiche. I due abitano in-
mas nasce a Parigi il 27 te che solo la Parigi demi- sieme, e quando il “gio-
luglio 1824 dall’omoni- siècle riesce ad offrire ai vane” è in giro, di fronte
mo Dumas maestro del giovani scrittori in erba. ad amici e conoscenti de-
romanzo storico e da una Sulla rotta delle frequen- scrive il “vecchio” come
sua vicina di pianerotto- tazioni mondane è il pa- «un bambinone» che «ho
lo, Catherine Laure La- dre a mostrargli la stra- avuto quando sono nato».
bay, ricamatrice. Solo poco dopo, verso la
Quella del picco- metà del secolo, lascerà
lo Alexandre è definitivamente la casa
un infanzia diffi- di rue Joubert.
cile: viene dichia- Nel 1844 incontra
Tomba di Alexandre Dumas nel cimitero di Monmartre a Parigi
rato figlio natura- Alphonsine Plessis (alias
le di genitori sco- Marie Duplessis), la co- Maria Piave come sog- sociale della donna, il di-
nosciuti e viene cotte d’alto bordo appas- getto per la Traviata di vorzio, l’adulterio, la ri-
spedito in istitu- sionata di camelie che Verdi. cerca della paternità.
to, per poi essere quattro anni dopo ispi- I romanzi Le Docteur Ser- Delle 19 pièces teatrali
riconosciuto al- rerà il suo romanzo più van (1849), Antonine che in questo periodo na-
l’età di sette anni, conosciuto: la Dame aux (1849), Tristan le Roux scono dalla sua penna fa-
dal padre che af- Camélias. Un amore bre- (1850), Trois Hommes forts cile, e che spesso lo ren-
fronta una lunga ve, intenso e soprattutto (1850), Le Régent Mustel dono scandaloso agli oc-
battaglia legale oneroso, tanto da spinge- (1852), Contes et Nouvelles chi della buona società,
per l’affidamen- re Dumas a scrivere alla (1853), La Dame aux perles ricordiamo Diane de Lys
to, strappandolo ragazza una lettera in cui (1854) seguono a ruota la (1853), Le Demi-Monde,
alla giovanissima si dice costretto a lasciar- Signora delle Camelie e te- (1855), La Question d’Ar-
sarta. L’evento la: «Cara Marie, non sono stimoniano la grande ca- gent (1857) Le Fils Naturel
resta impresso abbastanza ricco per amarvi rica vitale di uno scritto- (1858), Un Père Prodigue
per sempre nella Alexandre Dumas come vorrei, né abbastanza re che vive la crisi del ro- (1859), L’Ami des Femmes
mente di Dumas, povero per essere amato co- manzo storico e l’affer- (1864), Francillon (1887).
che nelle sue opere mani- da, e Alexandre si tuffa me voi vorreste». Pochi an- marsi del naturalismo Grande ammiratore del-
festa un profondo disa- nei caffè alla moda, nei ni dopo, trasporta la sua francese. la scrittrice “protofem-
gio descrivendo scenari teatri più in voga, nei sa- piccola grande storia Negli anni successivi, minista” George Sand,
familiari in preda alla di- lotti di Balzac, Liszt, Lus- personale in un romanzo Alexandre affronta con il Dumas si spinge spesso a
sgregazione, al malesse- set. Ma con il genitore il e questo in un testo tea- suo stile brillante temi sud di Parigi per farle vi-
re, all’incomunicabilità. rapporto non è sempre trale (1852), poi ripreso assai controversi per l’e- sita nella sua casa di
All’età di diciassette anni sereno: il ragazzo non gli dal librettista Francesco poca come la posizione Nohant. La chiama affet-
tuosamente “chère ma-

I
man”, e nel 1864 si mette
spontaneamente all’ope-
La strana storia della “Loterie des lingots d’or”
Quando Dumas reclamizzava l’Eldorado ra per trasformare il suo
contraessero la febbre gialla. Coloro romanzo Le Marquis de
l 1851 è l’anno in cui si apre una cu-
che riuscivano a sbarcare vivi a San Villemer in un testo tea-
riosa parentesi nella vita di Alexan-
Francisco si trovavano a dover fronteg- trale.
dre Dumas figlio. Il giovane roman-
giare condizioni di vita che avevano Nel 1874 è eletto all’Ac-
ziere si mette, infatti, alla testa della
ben poco a che fare con il sogno ameri- cademia Nazionale di
controversa Societé des Lingots d’Or,
cano ed erano costretti ad elemosinare, Francia ed insignito della
un’organizzazione voluta da Napoleo-
a svolgere lavori infimi, a prostituirsi Légion d'honneur. Victor
ne III per promuovere una grande lot-
(come accadde alla scrittrice Fanny Lo- Hugo, che da vent’anni
teria destinata a raccogliere fondi per
viot, che nel 1853 nel suo Les pirates chi- disertava le sale dell’Ac-
consentire agli operai disoccupati ed ai
nois racconta dell’odissea del viaggio in cademia, vi ritorna appo-
parigini meno abbienti di emigrare ver-
nave, durato cinque mesi, e della vita sitamente per votare a
so le miniere della California. L’obietti-
di strada nella città della West Coast). suo favore.
vo malcelato di questa Loterie era in
Non è chiaro il motivo per cui l’autore Coccolato da un più che
realtà l’esilio forzato - nascosto dalla
della Dame aux Camèlias si fosse offerto discreto successo, può
prospettiva di un’avventura verso la
(o fosse stato voluto) per propagandare godersi la tranquillità
corsa all’oro - di tutti quei personaggi
la lotteria. Quello che resta di questa nelle tante proprietà
che il regime del nuovo Imperatore
particolare vicenda è tutto nelle 16 pa- sparse nei dintorni di Pa-
considerava “indesiderabili”: i rivoltosi
gine della brochure esplicativa redatta rigi, ed è nella sua villa
del ’48, i veterani della garde républicai-
da Dumas per invogliare i parigini a delle Yvelines, a Marly-
ne, i Montagnardi (i repubblicani eredi
partecipare al gioco ed ad affidarsi al ri- le-Roi, che si spegne se-
di Marat), gli aristocratici decaduti, i
schio: «l’intervento negli affari umani di renamente il 2 novembre
banchieri finiti in rovina. La ricerca del-
questo invisibile, misterioso potere che del 1895. Le sue spoglie
l’Eldorado americano, per molti dei
gli increduli chiamano fatalità, i cre- riposano nel cimitero di
3000 migranti, finiva sul ponte delle na-
denti Provvidenza, gli indifferenti ca- Montmartre, insieme a
vi prima di passare Capo Horn: duran-
so». E gli astuti … imbroglio. quelle di tanti talenti del-
te le soste in Sud America accadeva
J. M. la letteratura.
spesso che equipaggio e passeggeri
Jacopo Matano
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 11
Rigoletto, Il Trovatore, La Traviata

S
La “Trilogia popolare” nell’esperienza verdiana
in dalle prime bio- sia né musica quando il romano, che esorta Attila l’esplorazione del “fanta- mente geniale, tanto da
grafie critiche su dramma lo richiede. a tenere per sé l’Universo stico” (si pensi al mondo “nasconderle”.
Giuseppe Verdi, un Autentico uomo di tea- ma a lasciare l’Italia, si delle streghe, ma anche Si prenda in Rigoletto, la
problema dibattuto è sta- tro, Verdi amò speri- identificavano tutti i pa- agli spettri) mai affronta- celebre scena in cui il
ta l’individuazione delle mentare. trioti del tempo. to in precedenza dal mu- buffone arriva a corte per
diverse fasi stilistiche. Poco importava in que- sicista di Busseto. scoprire dove hanno na-
L’articolazione in “tappe La centralità del sto clima approfondire i La trilogia attinse a que- scosto la figlia. C’è una
successive” costituisce, in personaggio sentimenti del console, ste esperienze e le ap- lunga parte introduttiva
realtà, solo un espediente studiarne la psicologia, i profondì. (il vecchio recitativo) in
per facilitare e schematiz- La trilogia è il frutto di moti dell’animo. Era un In Rigoletto, Trovatore e cui Rigoletto passeggia,
zare l’analisi di una pro- una sperimentazione e, italiano che combatteva Traviata il musicista po- scherza con i vari corti-
duzione musicale. insieme, la preparazione per la causa. E questo ba- ne al centro un personag- giani, fa alcune domande
In generale, a proposito in vista della “terza”, stava. gio visto sotto due aspet- per capire le complicità e
del teatro verdiano, si straordinaria fase, quella Dopo la sconfitta di Car- ti diversi: in Rigoletto, ad le responsabilità. Poi
parla di quattro fasi, i cui delle opere più comples- lo Alberto nella Prima esempio, convive il quando viene a sapere
confini non sono in talu- se, che va dai Vespri Sici- Guerra d’Indipendenza e buffone di corte e il pa- che la ragazza è davvero
ni casi univoci. liani (1855) fino ad Aida il crollo delle illusioni, dre preoccupato della in- lì con il Duca, urla ai co-
E il secondo di questi mo- (1872), dove potremmo Verdi si indirizzò verso columità della figlia; nel- sternati cortigiani «Io vo’
menti è rappresentato dal- dire si assiste ad una fu- altri temi, in realtà già la Violetta di Traviata c'è mia figlia!» e si lancia in
la cosiddetta “Trilogia po- sione dei caratteri delle toccati in precedenza (di la cortigiana leggera e una imprecazione vio-
polare”. Ponte di passag- fasi precedenti: la cora- qui la difficoltà citata, di frivola ma c'è anche la lenta, «Cortigiani, vil
gio fra il prima e il dopo, a lità tipica della prima fa- classificare e ordinare): i donna innamorata capa- razza dannata». A quel
dimostrazione di una con- se e l’approfondimento drammi individuali ana- ce di sacrificare la pro- punto inizia l’aria. Ebbe-
tinuità di pensiero e di del carattere dei perso- lizzati attraverso figure pria esistenza per l'ama- ne fra i due momenti c’è
una estrema coerenza co- naggi. di forte spessore. to, in Azucena del Trova- una separazione musica-
struttiva e creativa. Verdi approda al Rigolet- C’era già stata l’esperien- tore convive la madre af- le, ma non drammaturgi-
Verdi, è noto, non ha la- to dopo una lunga mili- za shakesperiana del fettuosa (anche se di un ca. L’azione si sviluppa
sciato scritti teorici di tanza nel teatro risorgi- Macbeth con un perso- figlio “adottato”) e la ininterrotta e la cesura
estetica. Il suo pensiero mentale, scolpito in ma- naggio affascinante nella donna in cerca di vendet- musicale diventa quasi
sul teatro emerge, nitido niera granitica, con mas- sua crudeltà quale Lady ta. Personaggi complessi, impercettibile.
e chiaro dalle opere stes- se corali poderose, con Macbeth. E c’era stata dunque, che Verdi rende Un altro esempio straor-
se e dalle lettere ai suoi personaggi-simboli di anche Luisa Miller. con genialità in una dinario si trova nel Tro-
librettisti, dove si parla una umanità dominatri- In Macbeth , del resto, la struttura teatrale nella vatore. Si tratta della sce-
di “parola scenica”, di si- ce o succube. Frasi getta- “novità” non era solo quale se teoricamente le na del Miserere che offre
tuazioni, del coraggio te al pubblico dell’epoca ravvisabile nell’argo- forme chiuse sopravvi- un'idea estremamente
che un artista dovrebbe come messaggi inequi- mento, ma nel rapporto vono, in pratica sono tal- precisa del concetto
avere di non fare né poe- vocabili. In Ezio, console fra parola e musica e nel- mente collegate sul pia- drammaturgico verdia-
no drammatico e musi- no. La scena propone tre
cale da scorrere con canti di natura diversa
continuità. che prima si susseguono

«..l
Piccolo dizionario delle forme chiuse
e poi si accavallano. C'è
Ahi! le cabalette Le Forme chiuse Leonora che canta in pri-
mo piano il suo dolore
e Cabalette! Apriti o terra! Io della sua esistenza basata sulla contrappo- E’ proprio l’aspetto for- per la condanna a morte
però non ho tanto orrore delle sizione dialettica fra due entità: il recitativo male (unito naturalmen- di Manrico: un canto in
cabalette e se domani nascesse e l’aria. Il primo più tendente, appunto, al- te alla bellezza di certe tonalità minore, affranto,
un giovine che me ne sapesse fare qualche- la recitazione aveva la funzione di svilup- pagine che non a caso spezzato, rotto ritmica-
duna del valore per esempio del “Meco tu pare l’azione, far progredire la vicenda; la hanno reso “popolari” le mente; da un lato arriva,
vieni o misera” oppure “Ah perché non seconda più lirica, più vocalmente impe- tre opere) a risultare par- lontano, il canto dei dete-
posso odiarti” andrei a sentirle con tanto di gnativa, costituiva il momento statico della ticolarmente importante. nuti, un «Miserere» ac-
cuore…». scena, esprimeva i sentimenti dell’inter- Tutto il teatro italiano, compagnato solo dal rin-
Scriveva così Verdi e Ricordi nel novembre prete, le sue reazioni di fronte agli avveni- come è noto, si è sempre tocco delle campane; e
1880 parlando del rifacimento del Simon menti. strutturato secondo una poi prorompe, in tona-
Boccanegra. Le cabalette! Apriti o cielo! Era Nel corso del tempo le due forme si sono successione di forme lità maggiore, il canto di
l’epoca in cui, sotto l’influenza del rigoro- trasformate (il recitativo ha lasciato il posto chiuse, essenzialmente Manrico, anch'egli as-
so teatro wagneriano, si guardava con se- ad una struttura più articolata e comples- arie e recitativi, con le sente dalla scena, rasse-
verità alle vecchie “formule” del teatro ita- sa, l’aria si è sviluppata in molteplici dire- opportune trasformazio- gnato ormai alla morte. I
liano. La cabaletta, in voga essenzialmente zioni), ma hanno continuato a caratterizza- ni nel corso del tempo. tre momenti, se presi
nel primo Ottocento, era una breve aria vi- re il nostro teatro, spesso mescolandosi e Verdi non sfugge alla staccati, non appaiono di
vace e di carattere in genere virtuosistico collegandosi più strettamente fra loro o tradizione fino al Falstaff particolare interesse; ma
che concludeva una scena. Era una delle con altre forme: ad esempio il coro (sempre che segna invece il supe- la loro unione dà origine
cosiddette “forme chiuse”, quei pezzi cioè più importante nell’Ottocento, come ele- ramento del rapporto ad una scena di indub-
con un inizio e una coerente conclusione mento introduttivo della vicenda), oppure dialettico aria/recitativo bio effetto.
musicale che hanno caratterizzato tutto il i pezzi d'insieme per giungere ai grandi a favore di una sorta di E’ il taglio, la concezione
teatro italiano dal Settecento più meno fino concertati che l’opera seria ha ereditato dal arioso continuo. di scene come Miserere
al Falstaff (e anche successivamente) e che teatro comico. Si pensi ai capolavori di La trilogia dunque non che dà la misura della ge-
Wagner ha decisamente avversato. Rossini, agli scoppiettanti finali dei primi rinuncia alle forme chiu- nialità di un musicista e
L’opera seria italiana (quella comica sin atti del Barbiere di Siviglia o dell’Italiana in se, ma le combina e so- della sua «vocazione»
dall’inizio ha evidenziato una maggiore Algeri. prattutto le integra in teatrale.
varietà strutturale) si è per buona parte R. I. maniera drammaturgica- Roberto Iovino
12 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi

La Traviata nei giornali dell’epoca


Critiche per un capolavoro
Debutto - 6 marzo 1853, non appariva, ma, con bandonare la gaia vita si d’agilità, che mol-
Teatro La Fenice effetto minore, era sol- per quell'amore. In tutti ti per lei scrisse il

T
Gazzetta di Venezia, tanto narrata; allargan- questi luoghi ha pari bel- maestro, con una
7 marzo 1853 do infine felicemente al- lezza, la bellezza antica, perizia e perfezion
cun episodio, com'è di quella che si usava e pia- da non dirsi: ella
ra pel grande ru- quelle mascherate gra- ceva ai tempi della rapì il teatro, che,
more, che ne han ziose, ch’ei tirò dentro al buon'anima del Rossinl, alla lettera, la subis-
menato i giornali a festino, e che cantano al- e risulta, non da sotti- sò d'applausi. Que-
Parigi, e per quella furia tresì i migliori versi del gliezze di dotto ragiona- st'atto ottenne il
di repliche, che ne hanno libro. Avvegnacchè, mento, ma dalla origina- maggior trionfo al
dato all'Apollo, credia- quanto a questi, secondo lità del pensiero, dalla maestro; si comin-
mo che i lettori sappiano altre volte notammo, ei soavità e vivezza del can- ciò a chiamarlo, pri-
non pur a memoria il sa farli; iI che non im- to, che ti tocca le fibre, e ma ancora che si al-
soggetto, ma abbiano porta altrimenti che l'e- ti fa muovere d’in sullo zasse la tela, per
sulle dita fino alle parole stro debba sempre ri- scanno. Ha, fra le altre, il una soavissima ar-
di questo dramma: poi- motivo monia di violini, che pre- precipizio. Nessuno de-
ch'esso non è altro, che la del brin- ludia allo spartito; poi al gli altri cantanti trovava-
Dame aux camèlias del disi, ed brindisi, poi al duetto, si in piena sanità e sicu-
Dumas figlio, un po' raf- una frase poi non so quante altre rezza di gola, quantun-
fazzonato, il dramma, al- del duet- volte, e solo e con la don- que ognuno renda giusti-
la foggia delle opere, e to, che si na, alla fine dell'atto. zia alla rispettiva loro
trasferito a' tempi del ripete poi Nel secondo mutò fronte bravura.
grande Luigi, per cavar- a pertichi- ahimè la fortuna. Imper- Laonde, pur concedendo
ne un po' più di grandez- no del te- ciocché nella guisa me- che la musica fu magnifi-
za e di lustro nelle deco- nore di desima che dell'arte ora- camente dall'orchestra
razioni. Noi siam dun- dentro, toria fu detto ch'ella tre sonata, tanto che in un
que sollevati dal distur- nell'ulti- cose richiede; azione, delizioso preludio del-
bo di farne una più mi- mo tempo azione, azione, tre cose l'atto terzo ella meritò
nuta esposizione; il che è della ca- egualmente in quella del- che si levasse un grido
Manifesto prima esecuzione della Traviata
bene per più d'un moti- vatina, di la musica si domandano: universale di bravi, con
vo, tra gli altri per que- spondergli a un modo. tal gusto e sapore, di tale voce, voce, voce. E nel tal fusione ed accordo di
sto “che la poca fatica a Il prim'atto comincia con peregrinità d'accento, da vero un maestro ha un suono l'eseguirono i vio-
tutti è sana” una veglia sontuosa in non poterli appien defi- bello inventare, se non lini, che mossi pareano
II Piave ebbe il talento di casa la Violetta, così il nire; poiché la parola, ha chi sappia e possa ese- da un solo archetto,
trarre, come a dire, il su- Piave chiama la Marghe- che raggiunge pure i più guire ciò che egli crea. Al aspetteremo a giudicare
go, il midollo, di stillare rita; una cena ed un brin- alti ed astrusi concepi- Verdi toccò la sventura il rimanente dell’opera,
l'estratto, se non lo spiri- disi. Seguita appresso un menti dell'anima umana, di non trovar ieri sera le a non mettere il piede in
to, di quel grande com- duetto tra soprano e te- e li raffigura, non ha va- sopraddette tre cose, se fallo, ch'ella sia meglio
posto, pur mantenendo nore, la Salvini-Donatelli lore a rappresentare e non da un lato solo: onde cantata; e per intanto,
tutte le più belle situa- e il Graziani in cui succe- render sensibili le forme, tutti i pezzi, che non fu- qui rompiamo l'articolo,
zioni della favola, accre- de la dichiarazione d'a- nè meno più semplici, rono cantati dalla Salvi- salutando il benigno let-
scendole anzi con la op- more, che fa Alfredo a della musica. La Salvini- ni-Donatelli, andarono, tore…..
portuna Introduzione colei; poi la cavatina del- Donatelli cantò que’ pas- per dirla fuor di figura, a Tommaso Locatelli
del padre a tal sito, dove la donna, la quale non sa
nell'originale l'opera sua ancora risolversi d'ab- Curiosità
L’ironia di Verdi, che cita se stesso
Una simpatica poesia «E’ assai selvaggio, molto silenzioso, riser- co. Dunque, siamo nel secondo atto, al
vato quanto mai, troppo diffidente. Il suo povero Falstaff, “Don Giovanni” man-

«N
“editoriale” esteriore è austero, quasi sgarbato… saluta cato e un po’ troppo attempato, viene
Il Caffaro, Genova, appena, non visita al- tesa una trappola, un
co,/ Ma l'opera era monca cuno, lascia intrigare finto appuntamento
13 marzo 1890 e il caso strano./ A un cer- per lui, non dice motto con la giovane e bella
el mezzo del to punto un cavaliere anti- e rumina. Uno strano Alice. A condurre il
teatro Geno- quo/ Sulla ribalta venne Italiano». Così Jules gioco è la matura
vese/ Mi ri- ad avvertire/ Che la Tra- Lecomte descrisse, Quickly che dipinge
trovai con la Traviata viata aveva un male ini- nel 1855, Verdi. Uno lo stato di ansia della
oscura,/ Allestita in un quo,/Da impedirle perfin strano Italiano, bur- fanciulla “innamora-
modo assai cortese. di proseguire/ Sicché l'o- bero, austero, un ta” usando la frase
Ma la Traviata avea tanta pera andò nel modo obli- “orso” solitario. «Povera donna»: paro-
paura/ Che finì per canta- quo/ Ch'io non vi dico, ne Capace, tuttavia, an- le intonate esatta-
re in assabese, /E questo vi posso dire./Il teatro era che di una sottile e Frédéric Chopin mente sulle stesse
fu per tutti una sventura. pieno come un uovo/ E divertente ironia e provvisto, soprattut- note sulle quali si autocommisera Vio-
Poiché c'era il baritono c’era folla di signore bel- to, di una simpatica autoironia che af- letta nel primo atto di Traviata nella sua
Sammarco/ E'1 tenore le,/ Fatto piacente, ma fiora, qua e là, nella sua produzione grande e straordinaria scena: una scalet-
Giuseppe Russitano/ Che non certo nuovo. musicale. ta discendente che da fa conduce a do.
sostennero bene il loro in- Chiasso alla fine e suon di Un esempio significativo, tratto dall’e- Verdi insomma si autocita prendendosi
carco. man con elle; Sicchè anco- stremo capolavoro del nostro composi- in giro e ispirandosi addirittura ad una
E con entrambi, il pubbli- ra intontito me ne tro- tore, quel Falstaff che nel 1893 chiuse, delle sue eroine più grandi e affascinan-
co sovrano,/ D'applausi e vo…/ E quindi uscimmo nel segno del sorriso, una carriera es- ti. Uno strano Italiano davvero.
di chiamate non fu par- a riveder le stelle». senzialmente indirizzata verso il tragi- R. I.
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 13
La “Rosa del Giappone”: fortuna e coltura della Camelia
Romantico fiore d’amore senza profumo,

O
ma anche carnosa pianta del thé
rigini leggendarie pianta, infatti, non sop-
ed alterne fortune porta gli eccessi di sole,
fanno della Ca- di acqua e di vento.
melia un fiore “storico” Perché la camelia pre-
e, per i popoli dell’Estre- senti, inoltre, una bella
mo Oriente da cui pro- forma complessiva e «l’a-
viene, un fiore “sacro”. ria e la luce la attraversi-
La prima ad attecchire in no», (come si raccoman-
Europa (Inghilterra), nel- dano gli appassionati),
la prima metà del 1700, sono importanti le pota-
fu la Tsubachi, (in giap- ture leggere prima dell’i- fig. 1 - fiore semplice
ponese = pianta dalle lu- nizio della nuova vegeta-
centi foglie) che fu bat- zione, mentre piccole po-
tezzata con il nome di negli USA, dove nac- che ad essere profumate. tature dei rametti morti
Camellia japonica da Lin- quero numerose Asso- Oggi sul mercato è com- risultano utili lungo tut-
neo, in omaggio al gesui- ciazioni di “cameliofili”, parsa la camelia gialla, la to il corso dell’anno. Per
ta originario della Mora- attive ancora oggi nel- C. chrisantha, per anni la forma ottenuta posso-
via Georg Joseph Kamel l’organizzazione di Mo- inutilmente vagheggiata; no essere variamente
(1661-1706), per i suoi stre e Premi. molto richieste sono pu- usate in giardino le arbu-
importanti studi di bota- Il genere Camellia, (fam. re le nuovissime camelie stive per siepi, macchie
nica e per aver introdotto Ternstroemiaceae o Tea- “miniatura”, a foglie e sottobosco e spalliere
la pianta in Europa im- ceae), consta di circa 80 fiori molto piccoli. (purché il graticciato di fig. 2 - fiore semidoppio
portandola dal Giappo- specie, riconducibili, se- sostegno risulti scostato
ne nel 1730. In Italia, in- condo alcuni, ad un mas- Fiori senza profumo dal muro di 10-15 cm) e
vece, nel 1794, attecchì la simo di 15 od anche meno. le arboree per boschetti e
C. celebratissima (Giardini Quattro sono, comun- I fiori di Camelia pre- ombrelle tappezzanti; le
della Reggia di Caserta) que, le specie più affer- sentano forme molto di- precoci, invece, di forma
ed altre, importate o otte- mate: 1) la C. japonica. L., verse, che sono state rag- più ridotta, sono perfette
nute da incroci, si anda- da cui è derivata la mag- gruppate secondo queste in vasi, anche pensili.
rono ben presto affer- gior parte delle varietà, denominazioni: semplice
con fiori di (Foto 1), semidoppia (Fo- Piante sempreverdi
grande effetto, to 2), doppia regolare Fioriscono in inverno
a petali di co- (Foto 3) e irregolare, fig. 3 - fiore doppio
lore variante doppia a rosa (Foto 4), Le camelie sono piante
dal bianco al peoniforme (Foto 5) e sempreverdi, alte fino a
rosa al rosso, anemoniforme (Foto 6). 10 m, molto longeve e
(anche sfuma- Le camelie si moltiplica- gratificanti, «perché sorri-
to o screziato), no per: seme, talea, pro- dono d’inverno quando tut-
riuniti in for- paggine, margotta e in- te le altre intristiscono»: sa-
ma talvolta nesto e si piantano in au- sanqua e sinensis fiorisco-
scapigliata, tunno (sasanqua: settem- no infatti da ottobre a
talvolta perfet- bre- ottobre) o in prima- marzo avanzato, perché
ta e foglie co- vera (japonica: marzo- più resistenti alle basse
riacee, lucide, aprile), in qualunque ti- temperature; japonica da fig. 4 - doppia rosa
ovali, appunti- po di terreno, purché febbraio a maggio inol-
te. 2) la C. si- non calcareo, meglio se trato, perché più sensibi-
nensis, o Kunt- leggermente acido (pH le al freddo e alle gelate:
mando. Comunque, la ze, con fiori bianchi e fo- 5,5-6,5). per una fioritura ottima-
Camelia divenne popo- glie piccole, ottuse, se- Non necessitano in gene- le sarà utile, però, anche
lare per merito della let- ghettate: coltivata a ce- re di fertilizzanti: tutt’al un diradamento dei boc-
teratura e del teatro: in- spuglio, è la pianta da più, in piccole quantità, cioli, specie quando si in-
torno al 1848, infatti, cui si ricava il the. In Ita- di concimi a lenta cessio- fittiscono alle estremità
Alessandro Dumas figlio lia viene coltivata soprat- ne; in compenso, essen- dei rami.
scrisse il romanzo La da- tutto sul Lago Maggiore do piante d’altura, bene- Comunque, una sapiente
me aux camélias, di cui a scopo decorativo. 3) la ficiano di pacciamature scelta scalare dei colori e
dei tempi di fioritura fig. 5 - peoniforme
operò un adattamento C. sasanqua (o sasangua), estive a base di foglie,
per il teatro poco dopo, Thunb., (dal giapponese torba o paglia, per tenere darà al giardino, d’inver-
rappresentandolo nel “sazank-wa”= fiore del il terreno umido e pulito no, un aspetto scenogra-
febbraio 1852. Un anno the di montagna), a fiori da infestanti. fico spettacolare. «Pren-
dopo Giuseppe Verdi, bianchi, rossi o multico- Apparentemente facili dete questo fiore..» «Per-
entusiasta, ne musicò il lori e foglie ottuse, inta- da coltivare, in realtà lo ché?» «Per riportarlo»
libretto adattato da Fran- gliate. 4) C. oleifera, Abel., sono solo se l’ambiente si «Quando?» «Quando sarà
cesco Maria Piave con il coltivata in Cina per i se- avvicina a quello origi- appassito» «O ciel! Doma-
titolo La Traviata. Solo mi oleosi, a fiori bianchi, nario: clima temperato- ni?» «Ebben, domani»
dopo le due Guerre mon- piccoli e foglie acumina- umido, terreno ben dre- Francesco Saccardo
diali questa pianta si af- te e dentellate. Le due ul- nato, semiombreggiato e Docente di Orticoltura e Floricoltura
fermò definitivamente time specie sono le uni- riparato dai venti. La Università della Tuscia - Viterbo. fig. 6 - anemoniforme
14 La Traviata Il Giornale dei Grandi Eventi

L’affezione fatale a Violetta, reintrodotta dai flussi migratori


Tubercolosi, malattia romantica

N
ora in pericolosa recrudescenza
on poche malattie romantico”. Una malattia rato solo nel 1946 dall’in- sponsabile di oltre il 7% cilli liberi nei vasi linfatici e
hanno impronta- che dopo le massicce troduzione della strepto- dei decessi annui. da qui nel torrente circola-
to diverse epoche campagne sociali di pre- micina e poi dell’isoniazi- torio (diffusione ematogena).
della storia dell’umanità. venzione e cura durante il de nel 1952. La malattia è La diffusione La via ematica consente al
Così, se nel Medioevo Ventennio era stata di fat- dovuta ad almeno tre bacillo di raggiungere aree
to sconfitta, ma che ora specie di Mycobacterium: Oggigiorno quasi tutti i ca- ad elevata pressione par-
aleggiava lo spettro ango-
complice anche l’HIV e la il M..tuberculosis (il vec- si di TB sono acquisiti per ziale di ossigeno, quali gli
scioso della peste, la tu-
sua caduta di difese im- chio bacillo di Koch), il M. contatto inter–umano (da apici polmonari, i reni,
bercolosi percorre e sug-
munitarie ed i massicci bovis ed il M. africanum. Il persona a persona) attraver- l’encefalo e l’osso, ove si
gestiona l’epoca del Ro-
flussi migratori, si sta ri- M. tubercolosis è un bacil- so i “nuclei di goccioline” esplica ulteriore moltipli-
manticismo. Nell’800, an-
diffondendo nei Paesi oc- lo, aerobio obbligato, a diffusi per via aerea. Micro cazione del patogeno.
che a seguito dell’identifi-
cidentali dove goccioline di saliva L’organismo può reagire
cazione nel 1882 da parte
la scomparsa e/o di muco, conte- efficacemente ed allora il
di Koch del bacillo re-
del problema nenti bacilli acido- focolaio infettivo polmona-
sponsabile della malattia,
ha determina- resistenti che il ma- re viene circoscritto e va in-
l’interesse per la stessa
to negli ultimi lato polmonare contro a fibrosi (tubercolo-
crebbe consensualmente
anni un rilas- diffonde nell’am- ma) ed a calcificazione; se
alla sua diffusione. Essa,
samento delle biente con la tosse, invece l’organismo è inde-
che Leopardi in “A Silvia”
misure sanita- lo starnuto o la sem- bolito da denutrizione, di-
chiama «…chiuso mor-
rie di control- plice parola. Quan- sagiate condizioni di vita o
bo…», visse nello stretto
lo. Un rilassa- do tali goccioline di insufficienza immunitaria,
ambito di persone o
mento anche saliva si asciuga- la lesione procede local-
gruppi, magari nuclei fa-
dell’opinione no/essiccano o so- mente distruggendo il pol-
miliari, ma mai diede luo-
pubblica se si no di dimensioni mone. A volte la diffusione
go a manifestazioni gene-
pensa che – se- appropriate, posso- del bacillo è così rapida e
ralizzate (cosa che, inve-
condo l’Osser- no essere sospese generalizzata che arriva a
ce, non può dirsi, ad
vatorio di Pa- dalle correnti d’a- coinvolgere più organi e a
esempio, né della peste,
via - le princi- ria. Quando di dia- produrre il quadro della
del colera o tifo). Il fatto,
pali edizioni metro compreso tra cosiddetta TB miliare. So-
quindi, che la tubercolosi
dei TG italiani 1 e 5 micron, tali prattutto individui immu-
fosse nello stesso tempo
hanno dedica- particelle possono no–compromessi (anziani,
malattia sociale, senza
to alla malattia contenere 2 o 3 ba- pazienti neoplastici, pa-
avere i crismi dell’epide-
solo tre notizie cilli tubercolari. zienti affetti da HIV), si
mia, la rese quasi “diver-
in tutto il 2006. Particelle più volu- presentano con febbre, de-
sa” agli occhi dei contem-
In Italia, inve- minose impattano bolezza, anoressia e perdi-
poranei che si sono susse-
ce, la comune sulla mucosa delle ta di peso, quadro ad esor-
guiti nel considerarla co-
tubercolosi vie aeree e vengono dio insidioso. La tosse e la
me “fenomeno”. Non a
colpisce 7 ita- rimosse dal sistema dispnea sono relativamen-
caso, come si comprese in
liani e 100-150 muco-ciliare prima te poco frequenti, ma la
seguito, essa allignava nei
stranieri ogni
Polmone colpito da tubercolosi di poter causare in- mortalità è elevata. Meno
soggetti che, per la vita
100 mila abi- fezione. Particelle frequenti sono le localizza-
grama e stentata che con-
tanti e sono già 8 i casi nel lenta crescita, con un tem- più piccole sono, invece, in zioni extrapolmonari: i
ducevano, disponevano
nostro Pese di Super- po di generazione dalle grado di raggiungere gli linfonodi (la vecchia
di difese immunitarie
TBC, ceppi multiresisten- 12 alle 18 ore. alveoli ed avviare l’infezio- “scrofola” se interessati i
spesso non idonee. Pur se
ti genotipizzati. La TB uccide ancora milio- ne. Tale processo prevede linfonodi del collo), le me-
il quadro clinico aveva
ni di persone e l’Organiz- l’ingestione del bacillo tu- ningi, le ossa, l’apparato
possibilità di svilupparsi
La malattia zazione Mondiale della bercolare da parte dei ma- urogenitale e quello ga-
nell’arco di anni, era al-
Sanità afferma, secondo crofagi. L’equilibrio viru- strointestinale.
tresì innegabile che colui
Il termine “tubercolo- sue stime, che circa 9 mi- lenza dei bacilli–attività Ai fini diagnostici della TB
che ne fosse affetto veni-
si”(TB) descrive una ma- lioni di nuovi casi insorgo- battericida del macrofago sono tipicamente utili le se-
va ben presto a sapere del
lattia infettiva che sembra no ogni anno, con 2 milio- determina la sopravviven- guenti indagini: la radio-
contagio a seguito della
aver tormentato l’uomo ni di decessi, in gran parte za o meno dell’agente pa- grafia del torace, il PPD te-
semplice osservazione
fin dall’era neolitica. Sol- (90 %) nei paesi in via di togeno e, quindi, l’even- st, i test sull’espettorato per
della presenza di sangue
tanto nel 1865, però, Ville- sviluppo, anche se attual- tuale infezione. Il bacillo il riconoscimento del bacil-
nell’espettorato (emotti-
min ne riconobbe la tra- mente se ne osserva una cresce lentamente all’inter- lo. La terapia standard, sia
si). Ciò senza che vi fosse
smissibilità, mentre nel recrudescenza anche nelle no del macrofago, pertanto negli adulti che nei bambi-
possibilità alcuna di qual-
1882 Koch ne individua- comunità più progredite a nessuna reazione imme- ni, prevede un regime di sei
che pietosa bugia, verso
va l’agente causale in un causa della diffusione del- diata dell’ospite è ricono- mesi: i primi due (initiation
una malattia dall’esito
bacillo. Nello stesso anno le malattie da immunode- scibile; è necessario, infatti, phase) con isoniazide, ri-
mortale procrastinabile,
il nostro Forlanini ne ficienza (HIV) e dell’immi- che cariche batteriche in- fampicina o rifabutina, pi-
ma sicuro (i casi di positi-
va risoluzione erano ra- propose con lo pneumo- grazione di popolazioni genti (circa 103–104 organi- razinamide ed etambutolo,
rissimi). Da qui poteva ri- torace terapeutico – che prive di difese immunolo- smi) si sviluppino prima di seguiti da 18 settimane di
sultare non eccessiva- di fatto metteva “a ripo- giche specifiche. Si reputa, indurre una risposta cellu- isoniazide e rifampicina.
mente arduo l’accosta- so” il polmone colpito - il inoltre, che il 20–40% della lare. L’ingente moltiplica- Salvatore Valente
mento di chi solitario af- primo rimedio efficace popolazione mondiale sia zione batterica determina Direttore Scuola Specializzazione
frontava questa battaglia, per le forme polmonari, affetta da M. tuberculosis e lisi macrofagica, con conse- Malattie dell'Apparato Respiratorio
al prototipo dell’ “Eroe rimedio che venne supe- che tale organismo sia re- guente immissione di ba- Università Cattolica - Roma
Il Giornale dei Grandi Eventi
La Traviata 15

N
La tubercolosi nell’opera
Violetta e Mimì, stessa morte per due eroine diverse
ella storia dell’o- In realtà sono diverse In Traviata la morte as- ca nemmeno di uscire. come una liberazione e
pera le morti di perché è nettamente dif- sume ulteriori significa- E’ una ragazzina sempli- nello stesso tempo come
Violetta e di ferente ciò che precede. ti. E’ un atto di catarsi, ce e la sua scomparsa un terribile j’accuse con-
Mimì sono senza dubbio La morte di Mimì è un di liberazione per Vio- getta certamente nel do- tro il falso perbenismo
fra le più commoventi e evento annuncia- lore Rodolfo e che consente alla società
drammaturgicamente to addirittura dal i suoi compa- di sfruttare una giovane
forti. primo atto quan- gni. Ma rien- donna, ma non permette
Due figure così diverse, do la poveretta tra in una sfe- alla giovane donna di
accomunate da quel mal entra nella soffitta ra assoluta- rientrare nei binari della
sottile che non dà loro di Rodolfo quasi mente privata normalità.
scampo, condannandole senza fiato e il e intima. La Mimì non ha bisogno di
a consumarsi inevitabil- giovane la soccor- morte di Vio- riscatto morale, Puccini
mente. Una malattia, la re pietosamente, letta ha, inve- ce l’ha dipinta (falsando
tisi, all’epoca tragica- innamorandosene ce, un respiro Henri Murger) come una
mente di moda, come immediatamente universale, ragazzina delicata che se
può esserlo oggi, pur- («Che viso d’amma- perché la gio- non va mai a Messa pre-
troppo, il cancro. Mali lata», sospira am- vane donna ga assai il Signor. La tisi
subdoli, che aggredisco- mirandola). Più ha avuto il co- per Violetta è l’unica ve-
no e divorano dentro, avanti, alla Bar- raggio della ra via d’uscita, la sua
lasciando scarse speran- riera d’Enfer, ribellione e la morte pesa come un ma-
ze di guarigione. informa l’amico dignità del ri- cigno su chi l’ha rifiutata
Verdi e Puccini scelgono Marcello della tiro. Ha sapu- (Germont e con lui la so-
per le loro due eroine la grave malattia di to amare dav- cietà) o su chi non le ha
medesima fine, nel loro Mimì, «la povera vero e in no- creduto (Alfredo). Mimì
letto, assistite dai loro piccina è condan- me dell’amore muore, semplicemente.
amati che, volontaria- nata» dice preso accettare l’e- Violetta muore e vince.
mente o involontaria- da sconforto. Fra stremo sacrifi- Mimì si spegne sommes-
mente, avevano lasciato leggerezza e tra- cio della ri- samente stringendo il
e che ritrovano proprio gedie, la trama di Bohé- letta ed è un atto di ac- nuncia. manicotto di Musetta.
nel momento estremo. me accompagna il decli- cusa tremendo nei con- Segna la sua condanna Violetta muore cercando
Parrebbe una medesima no di Mimì e con esso fronti della società. quando tranquillizza per l’ultima volta la vita
scena, con Mimì che ri- probabilmente la fine Mimì vive nel suo mon- Germont («Dite alla giovi- e urlando «Ma io ritorno a
calca il tragico destino dei sogni di un gruppo do fatto di fiori finti, dal ne, sì bella e pura»). La viver, oh gioia».
di Violetta. di giovani bohemien. quale non può e non cer- morte giunge, dunque, Roberto Iovino

E
Il librettista Francesco Maria Piave
«El Maestro el vol cussì…»
ra figlio di un vetraio do Verdi lo fece entrare due libretti mai musicati: carie. Verdi costi-
di Murano France- come “direttore della mes- Cromwell a cui Verdi pre- tuì un fondo a fa-
sco Maria Piave, li- sa in scena” alla Scala. Il ferì Ernani ed uno dal tito- vore della figlia
brettista di Verdi in diver- suo primo libretto fu il Du- lo sconosciuto, proposto Adelaide e pro-
se opere, nato a Venezia ca d’Alba (1842) per Gio- come alternativa alla Tra- mosse insieme
nel 1810 ed avviato dal pa- vanni Pacini. A questo se- viata. con altri compo-
dre, come molti giovani guirono lavori anche per Il rispetto e l’ammirazione sitori ed all’edito-
del suo tempo, alla carrie- Saverio Mercadante (La che il librettista nutriva re Ricordi, un Al-
ra ecclesiastica. Mentre schiava saracena, 1848), Fe- per verdi, lo resero dispo- bum di romanze,
continuava gli studi, si oc- derico Ricci (Crispino e la sto ad accettare il forte ca- dalla cui vendita
cupò con modesti lavori di comare, 1850) ed altri musi- rattere del maestro. Famo- fu tratto un rica-
traduzione, correzioni di cisti contemporanei: in sa rimase la frase «El mae- vato a beneficio
bozze, stesura di articoli e tutto, nella sua vita com- stro el vol cussì…», che ri- della giovane.
novelle. Si dilettava anche pose 61 opere musicate ed peteva ogni qualvolta fos- Alla morte del poeta, av- mas figlio (Traviata) e Bay-
nella composizione di can- 11 incompiute, la produ- se costretto ad apportare venuta a Milano nel 1876, ron (I Due Foscari, Il Corsa-
zoni e ballate, facendosi zione più prolifica fra i modifiche ed a subire in- Verdi si occupò anche del- ro), semplificando all’e-
presto notare nell’ambien- poeti melodrammatici del- terventi d’ogni genere sui le cerimonie funebri. stremo le loro trame ed ac-
te intellettuale veneziano l’epoca. libretti, a sopportare la Fedele seguace dei model- cendendole di forti passio-
soprattutto per la sua abi- Per Verdi scrisse dieci li- noiosa Busseto, a prestarsi li del Romanticismo euro- ni, ispirate a valori religio-
lità nell’improvvisare ver- bretti: I Due Foscari ed Er- ai tradimenti ed ai malu- peo, Piave aderì alla scuo- si e patriottici. Per questa
si in dialetto. nani (1844), Macbeth (1847 mori del compositore, il la avviata dal Romani, ag- sua abilità nel costruire si-
Nel 1842 fu notato dal con- e 1865), Il Corsaro (1848), quale peraltro gli fu legato giornandola però con nuo- tuazioni fu apprezzato da
te Alvise Mocenigo, allora Stiffelio (1850), Rigoletto da profondo affetto e lo ve esperienze linguistiche Verdi, il quale non dava
presidente degli spettacoli (1851), Traviata (1853), Si- stimò più che ogni altro li- derivanti dai contempora- importanza al valore dei
Alla Fenice, il quale lo mon Boccanegra (1857), brettista. nei, come Manzoni e Bo- suoi versi, considerati dal-
chiamò come librettista uf- Aroldo (rifacimento dello Nel 1867, paralizzato da dio, dai quali spesso pren- la critica «grossolani ed ap-
ficiale del Teatro. Incarico Stiffelio) (1857) e La Forza un’apoplessia, Francesco deva in prestito intere im- prossimativi». Oggi, invece,
che Piave mantenne insie- del destino (1862). A questi Maria Piave si ritirò a vita magini. Trasse ispirazione Piave è rivalutato anche
me con quello di direttore si devono aggiungere nel privata, trascorrendo gli dagli scrittori romantici come poeta ingegnoso e
degli spettacoli e regista 1846 la revisione dell’Atti- ultimi anni isolato ed in come Victor Hugo (Ernani, garbato.
stabile, fino al 1859, quan- la di Temistocle Solera e condizioni finanziarie pre- Rigoletto), Alexandre Du- Mi. Mar

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