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MERCOLEDÌ
20 APRILE 2011 3
il fatto LE TAPPE ISTRUZIONE
Il prossimo 9 luglio LA PACE DOPO DICIANNOVE ANNI DI GUERRA
Alla St. Mary University
nasce ufficialmente L’indipendenza del Sud Sudan, conseguenza del referendum strutture e insegnanti
tenutosi a gennaio, è il risultato di un lungo percorso storico
il nuovo Stato che ha visto negli anni l’insorgere di cruenti conflitti. Nel con le italiane Ovci e Avsi
Il suo rischio? 1969 un golpe porta al potere in Sudan la dittatura di Jaafar
Restare una terra
Mohamed el-Nimeiry. Quest’ultimo ratifica nel 1973
l’autogoverno regionale delle province del Sud, del quale Abel Iquotidiana,
n un Paese in cui tutto scarseggia e il
futuro è reso precario dall’emergenza
non manca la volontà di
Alier diviene il primo presidente legalmente eletto. Nel 1983,
dipendente dagli dal Sud, l’Spla di John Garang insorge in armi contro la ripartire con dignità e
aiuti internazionali decisione di el-Nimeiry di sostenere in tutto il Sudan la legge
islamica. Due golpe rovesciano prima lo stesso el-Nimeiry
determinazione.Tra le sfide
principali, irrinunciabili
Intanto, 300 mila (1985) e poi Sadeq el-Mahdi (1989). Quest’ultimo è condotto
dal generale Omar Hassan el-Bashir, che diviene presidente di
da vincere per lo
sviluppo, c’è
sud sudanesi stanno un governo autoritario. Dopo anni di scontri, nel luglio 2002 quella
il governo centrale e l’Spla firmano il Protocollo di Machakos,
rientrando in patria che pone fine a 19 anni di guerra civile. Khartum riconosce al
dell’educazione.
Sono poche,
dal Nord: una grande Sud il diritto all’autodeterminazione, dopo un periodo di sei
anni, mentre i ribelli del Sud accettano l’applicazione della pochissime le
opportunità di legge islamica al Nord. Il 9 gennaio 2005 le parti firmano a scuole a Juba e in
tutto il Sud Sudan.
Nairobi lo storico accordo di pace. A gennaio di quest’anno si
sviluppo, ma anche tiene infine il previsto referendum sull’autodeterminazione Spesso le lezioni si
del Sud, scelta dal 98% dei votanti. Il nuovo stato del Sud tengono in grandi
bocche da sfamare Sudan dovrebbe nascere ufficialmente il 9 luglio. (P.M.Al.) capanne, ma non
di rado il tutto
avviene sotto le
fronde di un albero
e gli insegnanti
REPORTAGE sono spesso dei
volontari.
In un tale contesto
ancora meno sono le
possibilità di ricevere
una formazione di tipo
superiore. Un handicap,
questo, che limita non solo le

Sud Sudan, la sfida


attuali generazioni, ma anche quelle
future: chi non può frequentare
l’università oggi, avrà meno conoscenze
da insegnare domani. Nel 2009 un gran
passo in avanti nella regione l’ha fatto
segnare la nascita della St. Mary
University, una delle speranze più
concrete che i giovani sud sudanesi
possono coltivare. Studi sociali, scienze
della riabilitazione, informatica: qui il

Conquistata l’indipendenza
futuro può apparire meno incerto
anche in una regione devastata dalla
guerra. Fondamentale, per l’istituzione
della St. Mary, è stata la lunga
collaborazione tra l’Arcidiocesi di Juba e

ora è lotta contro la povertà l’ong italiana Ovci (Organizzazione di


volontariato per la cooperazione
internazionale), che ha costruito la
prima parte dell’istituto e avviato, tre
anni fa, i primi corsi.
zione e la sanità – sottolinea la Boni- Rosso, da dove viene smistato in gran
Dopo qualche tempo l’arcivescovo di
DAL NOSTRO INVIATO A JUBA Juba, monsignor Paulino Lukudu Loro,
PAOLO M. ALFIERI ver – ma sappiamo che dopo il refe- parte in Cina. Le violenze degli ultimi
rendum pacifico di gennaio la strada quattro mesi (oltre 800 i morti al Sud ha coinvolto nel progetto anche la
oodbye Khartum» reci- è ancora lunga. Qui già la sussistenza secondo l’Onu) certo non aiutano il Fondazione Avsi, altra ong italiana molto

«G ta entusiasta il cartello
poco distante dal Juba
international airport, in realtà poco
dall’alba al tramonto è un miracolo
quotidiano. Senza contare che la po-
polazione locale, che porta il peso e il
negoziato. Buona parte dei raid vio-
lenti contro l’Spla sudista e i civili so-
no condotti, tra le altre milizie, dagli
attiva nel settore dell’istruzione, che si è
fatta carico della costruzione dei nuovi
edifici della facoltà di scienze
più di una striscia asfaltata in mezzo a dolore di decenni di guerra ininter- uomini di George Athor, ex generale dell’educazione. Nelle scorse settimane,
una distesa di terra rossa. Qualche chi- rotta, è ancora traumatizzata: biso- dello stesso Spla, ma secondo Juba è il in collaborazione con il Centro di
lometro dopo, osservando l’infinita gnerà abituare la gente a convivere in nord il regista dell’operazione. formazione permanente di Kampala,
sfilza di capanne di paglia accostate a pace». «Le priorità che ci aspettano – Anche per il Sud, peraltro, una man- sono così iniziati i corsi propedeutici
precarie baracche in lamiera, viene da è la replica di Kiir – sono quella della cata intesa sul greggio sarebbe un che serviranno a formare gli insegnanti
chiedersi, però, se l’arrivederci alla ca- sicurezza, della salute, dell’istruzione, brutto segno: i piani alternativi, che per le future generazioni. Anche il Papa
pitale del nemico odiato per tanti an- senza dimenticare la sicurezza ali- prevedono la costruzione di un oleo- ha parlato dell’istituto durante la visita
ni non sia destinato a rivelarsi dotto in direzione del Kenya,
una terribile condanna. Perché Il Paese è ricco di petrolio ma nove sono ancora in fase molto pre- ad limina dei vescovi sudanesi lo scorso
se è giustificato l’entusiasmo liminare. «Con il Nord bisogna anno, esortando l’Università St. Mary e i
per l’indipendenza appena ot- abitanti su dieci vivono in miseria coesistere – è la convinzione movimenti ecclesiali che l’hanno istituita
tenuta con lo storico referen- Mancano le infrastrutture del vicepresidente Machar – «a continuare ad essere promotori di
dum di gennaio, il Sud Sudan ma soprattutto bisogna passa- sviluppo e veicolo di trasmissione della
ha ora davanti a sé la sfida più e le violenze non cessano re da una cultura della guerra fede». (P.M.Al.)
difficile, quella della sopravvi- Il presidente Kiir: «Abbiamo alla pace. C’è ancora molta vio-
venza. Che resta, a queste lati- lenza nella nostra società, cir-
tudini, ancora l’unica "tecno- programmi di sviluppo ambiziosi, colano armi detenute illegal-
logia" davvero necessaria. contiamo sull’aiuto dell’Italia» mente che dobbiamo recupe-
Il rischio è che, ancora prima di rare. Siamo una società trau-
nascere (la secessione verrà ufficializ- mentare. In ogni caso abbiamo risor- matizzata ma dobbiamo trasformarci
zata il 9 luglio), il Sud Sudan diventi se naturali che possono essere ben in uno Stato moderno per poter sod- Sopra, celebrazioni per l’indipendenza a Juba (Reuters). In basso, uno dei
l’emblema del failed State, uno Stato sfruttate per lo sviluppo del Sud Su- disfare le aspirazioni della nostra gen- mercati all’aperto della città (Alfieri). A destra, il monumento funebre di John
in cui, per dirla con le parole di uno dei dan». te. Ci stiamo lavorando. A maggio, in- Garang, storico leader sudista morto nel 2005 (Alfieri)
tanti cooperanti internazionali che la- Il riferimento, chiaro, è a quel petrolio tanto, avremo la nuova Costituzione».
vorano qui, «tutti gli indicatori uma- che rappresenta per le autorità il 95 La sfida da affrontare è enorme. Per o-
nitari sono centinaia di volte sotto i li- per cento delle entrate, ma anche il ra l’impressione maggiore è che l’in-
miti accettabili». Si calcola che oltre il maggiore rischio di instabilità per l’in- tero Sud Sudan assomigli a una im-
90 per cento della popolazione viva tera regione. Il Sud deterrà infatti ol- mensa "Un land", terra delle Nazioni
sotto la soglia di povertà. Di più, il ri- tre i tre quarti delle riserve di greggio Unite e degli operatori umanitari che
torno da qui a luglio di oltre 300 mila dell’intero Sudan: per Khartum non cercano una risposta ai bisogni di 10
sudisti che vivevano al Nord, pone raggiungere un buon accordo sui pro- milioni di persone. La dipendenza da-
un’ulteriore sfida allo sviluppo. «I rim- venti sarebbe la catastrofe. Attual- gli aiuti è di 1,5 miliardi di dollari an-
patriati ci saranno di grande aiuto per- mente il greggio corre da Sud a Nord nui. E per il 70 per cento si tratta di aiu-
ché più qualificati – spiega il vicepre- prima di arrivare a Port Sudan, sul Mar ti di emergenza. Il solo fabbisogno a-
sidente Riek Machar – ma a noi toc- limentare è coperto per ben due terzi
cherà l’impresa di saziare anche loro, dai donatori. In un simile contesto,
e non parlo solo di cibo». parlare di "indipendenza" sembra al
Basta un veloce giro in auto per le stra- più un amaro paradosso. Eppure, so-
de di Juba, che della più giovane na- stando a Juba davanti al monumento
zione al mondo è la capitale, per ca- funebre di John Garang, quegli occhi
pire che qui si tratta di partire da una pieni di orgoglio, che risaltano nella
rete di servizi e da capacità produtti- foto dello storico leader sudista mor-
ve del tutto inesistenti. Se a Khartum to in un incidente aereo nel 2005, re-
quello che colpisce è il grandissimo stituiscono tutto il senso del lungo
numero di cantieri – anche se molti viaggio di un popolo che, dopo aver
sono fermi a causa della crisi econo- tanto lottato, non vuole più avere pau-
mica interna e internazionale – a Ju- ra del suo futuro.
ba il massimo che puoi aspettarti è
un povero mercato locale dove la gen-
te improvvisa la vendita del poco che
ha. Vista da qui, Khartum pare New
York. «Le infrastrutture stanno al pun-
to zero. E non puoi pensare di aiuta-
Padre Beppino Puttinato (Alfieri)
Khartum Comboni College: primo, la formazione
re la gente se non ci sono, ad esem-
pio, nemmeno le connessioni strada- DAL NOSTRO INVIATO A KHARTUM è stata conferita anche la naziona- cristiani e musulmani, arabi e neri magari per le ong internazionali o si ogni tanto di traverso. Dopo il re-
li», ammette il presidente Salva Kiir, lità sudanese. «L’istruzione – sotto- insieme. «La convivenza è meravi- in qualche ufficio – sorride padre ferendum di gennaio, e con il ritor-
tono calmo e l’espressione di chi, a è un luogo, qui a Khar- linea padre Beppino – è la base del- gliosa – spiega padre Beppino – e lo Beppino. – Cinque studenti sono no al Sud di 150 mila persone, tra
sei anni dall’ascesa ad un ruolo isti-
tuzionale dopo due decenni di guer-
riglia, ha assunto ormai l’aplomb del
C’ tum, dove da anni ogni
differenza – etnica, reli-
giosa, politica – viene annullata. Un
la civiltà. Come si può immaginare
di avere dei leader senza una for-
mazione superiore? Le scuole com-
si nota ancora di più durante le at-
tività sportive». I numeri del colle-
gio sono importanti. Si va dai circa
appena tornati a Juba: sono tutti im-
piegati. E nel Darfur è lo stesso».
Proprio dal Darfur, regione occi-
cui anche diverse decine di studen-
ti del Comboni College, c’è chi ha
sostenuto che presto del collegio
capo di Stato. luogo in cui gli elementi centrali non boniane di vecchia data in Sudan 700 alunni delle primarie (che du- dentale devastata da otto anni di non ci sarà più bisogno, perché il
Impeccabile in abito scuro e con il suo sono solo studio e formazione, ma sono una quindicina, altre ne sono rano 8 anni) ai 500 delle secondarie conflitto, proviene una percentua- numero degli alunni è destinato a
tipico cappello texano in testa, nelle la convivenza e la crescita umana di nate negli anni. Nel Sud si può dire (3 anni), dai 450 universitari ai 500 le significativa di studenti. Sono pro- diminuire ancora. Ma l’intenzione
scorse settimane Kiir ha ricevuto a centinaia di ragazzi, ovvero il futu- che quasi tutte le scuole sono com- dei corsi brevi del pomeriggio. Al- fughi, hanno vissuto le sofferenze dell’istituto è invece quella di cre-
Khartum l’inviato speciale del mini- ro di un Sudan nel quale sempre più, boniane e la stessa dirigenza sudi- cune aule sono piene di computer della guerra. E qui al collegio pos- scere. «L’obiettivo è la nascita di u-
stero degli Esteri italiano, Margherita dopo il referendum di gennaio, ci sta ha studiato lì». (informatica è uno dei corsi princi- sono ora sperare di costruirsi un fu- na vera e propria Comboni Univer-
Boniver. «Quando abbiamo firmato sarà bisogno di modelli positivi di Facciamo visita al collegio nel po- pali), la biblioteca non è grandissi- turo diverso. «A loro, ovviamente, sity con una facoltà di lingue, inclu-
l’accordo di pace con il Nord, nel 2005, coesistenza. Il Comboni College – meriggio. Quando arriviamo è il mo- ma ma comunque confortevole e non ci sogniamo di chiedere nes- so l’italiano – spiega padre Norber-
l’Italia faceva parte di quell’intesa in scuola primaria dal 1929, collegio mento di pausa tra una lezione e l’al- fornita. suna tassa di iscrizione», sottolinea to Stonfer –. C’è già il permesso
qualità di testimone – ricorda Kiir. – dal 2001 – qui lo conoscono tutti. E tra. Gran parte degli studenti, di età Il collegio punta molto sull’inse- il religioso. provvisorio, ora aspettiamo quello
Anche per questo ci aspettiamo che tutti conoscono padre Beppino Put- diverse, sparpagliati nei corridoi. Al- gnamento delle lingue straniere, A proposito di tasse, peraltro, a es- definitivo». Qualche giorno fa, in-
Roma continui a darci il suo suppor- tinato, di origini venete, che del col- tri in aula a ripassare una lezione. dall’inglese allo spagnolo all’italia- sere aumentate decisamente, di ol- tanto, si sono conclusi gli esami di
to». «Abbiamo dei programmi di svi- legio è l’anima e il responsabile. Vi- Le ragazze belle e spigliate con i ve- no. «La soddisfazione maggiore è tre il triplo, sono quelle richieste al maturità. Per molti ragazzi è già
luppo ambiziosi che riguardano mol- ve in Sudan da 52 anni, una vita. li colorati a incorniciarne il volto, i che, usciti di qui, i nostri ragazzi so- collegio dal governo di Khartum. Ma tempo di prendere la propria strada.
ti settori di base, soprattutto l’istru- Tanto che una decina di anni fa gli ragazzi più timidi, riservati. Ci sono no in grado di procurarsi un lavoro, non sono solo le autorità a metter- Paolo M. Alfieri

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