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Ambliopia Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'ambliopia, in oftalmologia, un'alterazione della visione dello spazio che viene a manifestarsi inizialmente durante i primi anni di vita. Il termine deriva dal greco e, pi esattamente, da "ops" (che significa "visione") e "amblyos" (che significa "ottusa, pigra"). Il suo nome comune occhio pigro. L'effetto principale un comune deficit dell'acutezza visiva e si considera ambliope un occhio che abbia almeno una differenza di 3/10 rispetto all'altro, oppure un visus inferiore ai 3/10. Ne affetto circa il 2% di tutta la popolazione e il 4-5% dei bambini; essa considerata una delle prime cause di deficit visivo nei giovani sotto i 20 anni. Tipi di ambliopia L'ambliopia di solito monolaterale (colpisce un solo occhio), ma pu presentarsi anche in forma bilaterale (pu interessare entrambi gli occhi). Quando siamo in presenza della prima, pu essere associata allo strabismo, mentre la seconda si associa invece pi frequentemente con il nistagmo. Si definisce funzionale un'ambliopia in cui le strutture dell'occhio appaiono sane e funzionali. Infatti l'anomalia legata a un non corretto sviluppo visivo e neuronale; usualmente, quando non si precisa il tipo di ambliopia, ci si riferisce proprio a questo. Infatti, il cervello "disattiva" le immagini che arrivano da un occhio perch, ad esempio, non riesce a combinarle con quelle provenienti dall'alt ro occhio, per cui non si viene a creare l'effetto della tridimensionalit. Nelle ambliopie di tipo funzionale frequente la presenza di una deviazione visiva (ambliopia da strabismo), oppure da anisometropia, aniseiconia, errori rifrattivi. Si definisce organica, invece, quando la probabile causa legata ad un'alterazione delle vie ottiche, ovverosia una lesione del globo oculare o delle vie visive cerebrali. Quando presente un impedimento della visione causato da cataratta congenita, opacit corneale, ametropie elevate o soppressione, l'ambliopia detta ex anopsia, ovvero da deprivazione o da non visione. Trattamento La prima forma pu essere trattata, l'ambliopia organica invece spesso irrisolvibile. Col trattamento si cerca di correggere l'ametropia allorch l'anisometropia non sia troppo marcata. Usualmente viene eseguito un trattamento in tenera et (prima dei 6 anni) tramite l'occlusione dell'occhio che vede bene (bendaggio). Dopodich si esegue un dpistage e i risultati sono nella maggior parte dei casi molto buoni. Nei rari casi di un fallimento del trattamento, ci dovuto a una fissazione eccentrica (ovvero non centrale o foveolare): in tal caso esercizi pleottici ad hoc possono migliorare nettamente i risultati.

Nel caso in cui l'ambliopia sia accompagnata da strabismo, occorre dapprima eseguire dei particolari esercizi ortottici e - quando la visione di entrambi gli occhi ha raggiunto valori simili - occorre eseguire un'operazione chirurgica per correggere il problema.

Patologie oculari Il Cheratocono Per cheratocono si intende una deformazione ectasica della curvatura della cornea, che invece di presentarsi come un segmento di sfera (o di una ellisse, in caso di astigmatismo), assume in una sua porzione un aspetto conico. A questa ectasia si associa anche una riduzione dello spessore corneale, all apice della deformazione. Tali alterazioni determinano irregolarit refrattive, spesso risultanti in astigmatismo irregolare e miopizzazione. La diagnosi di cheratocono viene posta grazie all ausilio di indagini corneali, mentre il trattamento dei disturbi visivi associati pu essere effettuato con occhiali, pi spesso con lenti a contatto, ed in qualche caso anche con la chirurgia refrattiva. Nei casi pi avanzati di cheratocono necessario ricorrere al trapianto di cornea. La Cataratta Per cataratta si intende l opacizzazione di una delle principali lenti dell occ hio, il cristallino. Ci provoca una visione annebbiata che inizialmente pu essere relativa ad alcune condizioni di illuminazione (sclerosi), ma che progressivamente causa una riduzione permanente della capacit visiva. Le fasi pi precoci del processo determinano anche una variazione del potere diottrico dell occhio con la comparsa (o la riduzione) di difetti di vista. La diagnosi viene effettuata mediante opportuni esami. Il trattamento della cataratta esclusivamentechirurgico.

Patologie oculari Alterazioni corneali Altre patologie della cornea possono provocare disturbi della visione e sintomatologia soggettiva di fastidio e dolore. In molti casi di patologie degenerative della cornea che determinano opacizzazione del tessuto o irregolarit della sua superficie possibile effettuare semplici interventi laser che in genere producono un miglioramento sensibile del quadro clinico. Anche in questi casi la diagnosi e la valutazione di un eventuale trattamento vengono affidate ad esami clinici e strumentali. Nei casi pi gravi si ricorre al trapianto di cornea.

Esami strumentali Cornea Esame oftalmoscopico diretto per la valutazione della trasparenza. Topografia corneale: esame computerizzato per valutare la curvatura e la forma della superficie corneale. Pachimetria: esame ad ultrasuoni che misura lo spessore della cornea. Camera anteriore Esame oftalmoscopico diretto e biometria per misurarne la profondit.

Pressione oculare Tonometria: valutazione della pressione oculare. Pupilla Pupillometria: esame eseguito in condizione di illuminazione e al buio per valutare il diametro della pupilla in differenti condizioni di luce. Cristallino Esame oftalmoscopico diretto per la valutazione della trasparenza. Biometria: esame ecografico per la valutazione delle dimensioni del cristallino. Corpo vitreo Esame oftalmoscopico diretto per la valutazione di eventuali irregolarit all interno del gel. Ecografia oculare: esame per la quantificazione delle irregolarit, e di eventuali trazioni del vitreo sulla retina. Retina e macula Esame oftalmoscopico diretto per la valutazione di aree degenerative, atrofiche, anormali, ecc. Fluorangiografia: esame che utilizza mezzi di contrasto colorati per la valutazione della vascolarizzazione del tessuto. Ecografia oculare: esame per la valutazione diagnostica di eventuali anomalie, specie se i mezzi diottrici (cornea, cristallino) sono opachi e non consentono l osservazione diretta. Nervo ottico Esame oftalmoscopico diretto per la valutazione morfologica della porzione retinica. Perimetria computerizzata: test computerizzato per la valutazione di un eventuale danno delle sue fibre nervose.

Cosa la microscopia endoteliale Studio dell'endotelio della cornea Consiste nel fotografare, con un apposita fotocamera computerizzata, la superficie pi interna della cornea, che risulta tappezzata da una miriade di elementi detti cellule endoteliali; consente lo studio morfologico e morfometrico dell endotelio. E fondamentale come esame preliminare in caso di chirurgia sul bulbo (cataratta, glaucoma, trapianto di cornea) o in chirurgia refrattiva. Nel caso di un trapianato di cornea utile che venga effettuato sul lembo che deve essere trapiantato. Cosa la mappa corneale Sinonimo di topografia corneale computerizzata

Si tratta di un esame recentemente introdotto nella pratica clinica, che consente di effettuare una fotografia della superficie della cornea (la membrana trasparente anteriore dell occhio) sulla quale viene proiettata una serie di anelli bianchi e neri concentrici che su di essa si riflettono. Un particolare computer in grado di elaborare, grazie alla immgine raccolta ed a sofisticati procedimenti matematici di calcolo, una immagine a colori che, i realt rappresenta la distribuzione

della curvatura corneale in ogni singolo punto; altri topografi corneali consentono, grazie ad opportune modifiche, persino uno studio assai complesso della morfologia corneale. Entrambi gli esami sono indispensabili per la diagnosi delle patologie corneali degenerative, quali il cheratocono, e nella preparazione e nel follow-up della chirurgia corneale (in particolare prima e dopo interventi con laser ad eccimeri). Cosa l'HRT Una specie di "Tac" della papilla ottica Il Tomografo Retinico Laser Heidelberg HRT-II viene utilizzato: - per misurare lo spessore dello strato delle fibre nervose del nervo ottico; - per misurare lo spessore retinico in regione maculare. Numerosi studi hanno dimostrato l'efficacia di tale esame per la diagnosi precoce di glaucoma e per il suo monitoraggio. L'esame risulta piu`sensibile dell'esame del campo visivo nell'individuare danni precoci del nervo ottico. Per le maculopatie (degenerazione maculare senile o retinopatia diabetica) fornisce informazioni complementari all'esame angiografico nel determinare la sede ed il grado di edema retinico (pre-postterapia laser ) o di atrofia maculare. L'esame non richiede la dilatazione della pupilla e non invasivo. La risoluzione particolarmente elevata (10 micron). L HRT II sfruttando un raggio laser confocale (il raggio emesso si trova sulla stessa direttrice del raggio riflesso) con una lunghezza d onda di 670 nm, consente di acquisire tre serie di immagini della testa del nervo ottico e di ottenere un unica immagine tridimensionale finale. Al termine dell esame il software fornisce informazioni su una serie di parametri utili all esaminatore per poter valutare lo stato iniziale o quantificare la progressione del danno glaucomatoso. Cosa la cheratometria Misurazione della curvatura corneale per valutare l'astigmatismo La cheratometria la tecnica che consente la misurazione della curvatura corneale. Viene effettuata di solito impiegando il cheratometro (oftalmometro) di Javal. La cheratometria consente di ottenere utili informazioni per quantificare l'astigmatismo e per consentire di conseguenza un'accurata misurazione dell'acuit visiva del paziente. E' inoltre una tecnica fondamentale per la diagnosi precoce di cheratocono e nelle procedure che precedono l'intervento di cataratta. Cosa la biomicroscopia

Sinonimo di lampada a fessura La biomicroscopia la tecnica di esame in vivo dei tessuti oculari per mezzo di una lampada a fessura. Questa uno strumento progettato per un osservazione dettagliata dei tessuti oculari comprendente un sistema ingrandente. Il biomicroscopio si differenzia dagli altri microscopi per l elevata distanza di osservazione dall oggetto. Ci limita l ingrandimento massimo raggiungibile a ca. 40x. Per ingrandimenti maggiori necessario un sistema ottico aggiuntivo che si avvicina maggiormente all occhio. Anche il sistema di illuminazione particolare. Deve dare una lama di luce estremamente sottile e dai margini nitidi. Qualit essenziali per osservare mezzi trasparenti come quelli ottici o le lenti a contatto. Di solito, sul medesimo tavolo scorrevole, l'oculista ha a disposizione un cheratometro di Javal che consente di avere utili informazioni sulla curvatura corneale. Cosa l'aberrometria Esame per la valutazione delle aberrazioni oculari L'aberrometria una tecnica diagnostica recente che consente uno studio oggettivo della qualit visiva valutando la presenza e l'entit delle aberrazioni oculari. Non raro infatti incontrare pazienti che, pur avendo un'acuit visiva ottimale (10/10), si lamentano per la loro qualit della visione. E spesso il problema dipende proprio dalla presenza di aberrazioni del sistema ottico oculare che impediscono che sulla retina si formi un'immagine di "qualit" eccellente. Le aberrazioni ottiche vengono studiate con i cosidetti "aberrometri". In molti casi lo studio si limita alle aberrazioni anteriori, per cui sufficiente un topografo corneale (ad esempio CSO) dotato dell'apposito software. In altri casi vengono impiegati aberrometri che sono in grado di valutare le aberrazioni oculari totali (e non solo quelle corneali): si tratta di strumenti pi complessi e costosi, che forniscono comunque utilissime informazioni. Fra questi l'Orbscan ed altri sistemi che si interfacciano ai laser ad eccimeri Un'applicazione dei dati ottenuti con l'aberrometria viene talora impiegata in chirurgia refrattiva. Lo scopo quello di "personalizzare" il trattamento con laser ad eccimeri con lo scopo di migliorare non solo l'acuit visiva ma anche la qualit visiva post-operatoria.

Cosa l'autorefrattometria Esame per la misurazione "computerizzata" della vista L'autorefrattometria un sistema diagnostico computerizzato usato per determinare l'errore refrattivo di un occhio in maniera oggettiva. Lo strumento che consente tale indagine l'autorefrattometro. Consente quindi allo specialista di avere un'idea abbastanza precisa del difetto refrattivo (miopia,

ipermetropia, astigmatismo) del paziente. La verifica definitiva si ottiene per solo al tabellone luminoso (ottotipo), in quanto l'autorefrattometro pu dare con facilit errori, specialmente in soggetti giovani, che hanno un sistema accomodativo molto sviluppato.

ALFA C COLLIRIO FL 10ML 0,01% ANTISTIN PRIVINA COLL FL 10ML Il medicinale e' indicato negli stati allergici e infiammatori della c ongiuntiva, accompagnati da fotofobia, lacrimazione, sensazione di cor pi estranei. ASCOTODIN COLL FL 10ML Previene le irritazioni e le lesioni fotoftalmiche professionali ed oc casionali. Pertanto l'uso e' indicato per tutti coloro (brasatori, spo rtivi, ecc.) che sono sottoposti ad esposizione prolungata ai raggi ul travioletti ed alle luci molto intense. Diminuisce i fenomeni irritati vi da diffrazione della luce nei portatori di lenti a contatto. E'indi cato come curativo in tutte le affezioni in cui domina il sintomo foto fobia, oftalmie attiniche, elettriche, cheratiti, iriti. ATROPINA LUX COLL. 10ML 0,5% collirio midriatico Ciclopentolato :Instillare 1 goccia della soluzione 1% nel fornice congiuntivale, da ripetere dopo 5-10 minuti. Omatropina : Instillare 1 goccia della soluzione 1% o 2%, da ripetere dopo 5-10 minuti per 2-3 volte. Scopolamina Adulti. Instillare 1-2 gocce 1 ora prima dell'esame, da ripetere dopo 5-10 minuti. Bambini. Instillare 1-2 gocce 1 ora prima dell'esame, da ripetere dopo 5-10 minuti. In alcuni casi puo' essere necessario somministrare il prodotto per 2 volte al giorno nei 2 giorni precedenti l'esame. Tropicamide Adulti. Instillare 1-2 gocce 1 ora prima dell'esame, da ripetere dopo 5-10 minuti. Bambini. Instillare 1-2 gocce 1 ora prima dell'esame, da ripetere dopo 5-10 minuti. Nei bambini la cicloplegia puo' essere insufficiente per effettuare un esame adeguato. In questi casi puo' essere necessario somministrare il prodotto per 2 volte al giorno nei 2 giorni precedenti l'esame. Ciclopentolato Adulti e bambini. Instillare 1-2 gocce della soluzione 1% 30-40 minuti prima dell'inizio dell'esame oftalmoscopico. Fenilefrina + tropicamide Adulti e bambini. Instillare 1 goccia della soluzione nel fornice congiuntivale circa 20 minuti prima dell'esame, da ripetere eventualmente dopo 5-10 minuti. Tropicamide Adulti e bambini. Instillare 1-2 gocce della soluzione 0,5% circa 20-30 minuti prima dell'esame.

Uno dei primi organi a svilupparsi nelle forme di vita sulla Terra fu l'occhio. Nei pesci la natura ha creato il primo vero sistema di messa a fuoco e i muscoli per far muovere gli occhi nelle orbite.

Gli occhi degli uccelli poi sono tra i pi straordinari del creato, l'acutezza visiva quasi incredibile, in alcuni casi anche 100 volte superiore a quella dell'uomo. I carnivori e alcuni altri animali la cui vista molto inferiore alla nostra durante il giorno, vedono molto meglio di noi la notte. E questo il motivo per cui l'uomo primitivo aveva terrore del buio: di giorno era lui a mangiare ma di notte era mangiato. In tutte le scimmie gli occhi, proprio come nell'uomo, possono essere fatti convergere tutti e due sullo stesso punto, ottenendo in tal modo una visione stereoscopica; la vista stereoscopica apparsa di recente nell'uomo, questo spiega la rapida perdita di binocularit (strabismo) che in molte persone causa affaticamento degli occhi. Ogni volta che si muovono i nostri occhi diventano completamente ciechi, tranne quando si muovono senza mutare il punto verso cui guardano. Si pu fare un semplice esperimento per rendersi conto di ci : mettetevi davanti ad uno specchio ed osservate l'immagine di uno dei vostri occhi, guardate prima il lato destro di quell'occhio, poi il lato sinistro dello stesso occhio e cos via: non riuscirete mai a vedere l'occhio in movimento. Non avvertiamo mai l'intervallo di cecit anche perch l'immagine vista per ultima, prima che l'occhio cominci a muoversi, persiste nel centro visivo del cervello, riempiendo una parte dell'intervallo durante il quale la retina cieca. Il fatto importante che la retina, grazie a questa cecit da movimento, gode con molta frequenza di brevi intervalli di riposo. Il bulbo oculare un piccolo apparecchio fotografico sferoidale che si mette a fuoco automaticamente, secondo la distanza dell'immagine e che si gira in direzione del punto voluto. E questo apparecchio congegnato in modo da provvedere alla propria conservazione. Se un pericolo lo minaccia, in un attimo io suoi sportelli di pelle si chiudono proteggendone la finestra trasparente. La lente biconvessa (il cristallino) costituita da cellule simili a quelle della pelle ma modificate fino a diventare trasparenti come il vetro. Essa delicatamente sospesa e accuratamente centrata sulla traiettoria della luce che entra nell'occhio. Davanti al cristallino uno schermo circolare (iride) disciplina l'ampiezza del raggio luminoso. In un apparecchio fotografico la regolazione fatta dal fotografo o da un dispositivo elettronico, nell'occhio questa accomodazione automatica e viene cio eseguita dall'immagine stessa. La lente dell'occhio compie quello che nessuna altra lente riesce a fare : accomoda la sua curvatura in modo da mettere a fuoco oggetti vicini e lontani secondo la necessit.

E non soltanto il cristallino ma anche la pupilla (l'apertura della macchina fotografica) si accomoda da s. La camera anteriore completata da uno strato di pelle divenuta trasparente come il vetro, la cornea. La pelle sopra e sotto questa finestra cresce fino a formare due lembi mobili, secchi all'esterno come la pelle ordinaria ma umidi all'interno, le palpebre : essi ripuliscono la finestra irrorandovi sopra ogni minuto circa un nuovo velo di lacrime. La retina lo schermo sensibile alla luce situato nella parte posteriore. Questo schermo riceve, ritiene e registra una scena che continuamente muta e si muove e ci per tutta la vita, senza bisogno di cambiare "pellicola". E lo schermo segnala al cervello i suoi mutevoli fotogrammi, consta di 9 strati ed estremamente complesso. Si pu considerare come una propaggine del cervello situata nel bulbo oculare. Le fibre nervose che collegano questo strato fotosensibile con il cervello non sono cosa semplice. L'occhio umano ha circa 138 milioni di distinti elemen ti visivi sparsi nella membrana della retina. Sono come tante serie di collegamenti elettrici, ognuna somiglia ad un piccolo cervello ed formata e collegata in modo da trasmettere debitamente ai punti giusti del cervello stesso ogni pallida immagine momentaneamente formatasi e ritenuta. Sullo strato delle cellule sensorie l'immagine ha due dimensioni (come un quadro); il passo che porta da questa immagine al suo elaborato mentale qualcosa di incredibilmente complesso e direi divino. Infatti la mente che aggiunge la terza dimensione cos come la mente che aggiunge i colori.

Un altro prodigio che durante le ore di veglia l'occhio invia nella foresta di cellule e di fibre del cervello continue correnti ritmiche di minuscoli potenziali elettrici. Questa moltitudine pulsante di cariche elettriche nella rete spugnosa del tessuto cerebrale non ha nessuna relazione apparente in termini di spazio con il piccolo e capovolto quadro bidimensionale del mondo esterno.

Ma questo piccolo quadro scatena una tempesta elettrica che influisce su una intera popolazione di cellule cerebrali. Le cariche elettriche non hanno in s stesse i pi tenui elementi visivi (ad es. distanza) n del verticale n dell'orizzontale, n del colore n della lucentezza, n dell'ombra n del contorno, n del vicino n del lontano. Eppure fanno scaturire come una meravigliosa magia tutti questi elementi : questa la grandezza di questo straordinario organo. La zona d'ombra tra la mente e l'occhio stata esplorata pi di tanti altri da Adelbert Ames, il quale studio anche le illusioni ottiche. In che modo la mente si serve dell'occhio? Una delle principali dimostrazioni di Ames una stanza in cui tutto pendenza : pareti, soffitto, pavimento. Ma tutte le distorsioni sono calcolate in modo che alla vista l'una annulli l'altra: la stanza veduta attraverso il buco della serratura appare una qualsiasi stanza parallelepipeda. Un uomo d'alta statura cammina da una parte della stanza a un'altra. Ed ecco che vi si rimpicciolisce sotto gli occhi. Il soffitto della stanza pi alto nell'angolo in cui lui che in quello dove siete voi e ci fa sembrare l'uomo pi basso. Che cosa dimostra tutto ci? Dimostra fino a che punto la nostra vista influenzata dall'esperienza dell'abitudine. L'occhio in realt vede soltanto macchie di colore e di luce. La mente dice che cosa sono; e la mente non ha per basarsi che le esperienze trascorse. Le stanze sono parallelepipede : secondo la nostra esperienza questa una verit indiscutibile. Perci quando l'uomo attraversa quella stanza siamo pi disposti a vederlo rimpicciolirsi che a vedere una stanza di una stramberia cos diabolicamente congegnata. Come spiegare non tanto l'occhio ma il "vedere" del cervello dietro l'occhio? E' questa la meraviglia delle meraviglie, tanto usuale per noi che ce ne dimentichiamo continuamente. E' inevitabile che molte cose possano capitare ad un organo tanto complesso come l'occhio umano. Come l'oculista esamina i nostri occhi? Anzitutto si stabilisce se abbiamo una buona vista binoculare, ovvero se gli occhi funzionano insieme e le due immagini separate si fondono bene per formarne una sola, netta e chiara. Il paziente guarda attraverso due tubi, l'occhio sinistro vede il disegno di un uccello, l'occhio destro quello di una gabbia.

Quando le due immagini arrivano al cervello, l'uccello deve essere in gabbia, altrimenti pu accadere che i muscoli degli occhi non siano ben coordinati. Se un occhio non centra la visione nel modo dovuto si potrebbe trattare di diplopia (vedere doppio). Inoltre come la nostra visione periferica cio quello che vediamo con la coda dell'occhio? E' importante. Quando guardiamo un'auto ad esempio puntiamo gli occhi sulla strada che abbiamo avanti ed la visione periferica a farci scorgere un carretto che sta per sbucare da una strada laterale. Per fare questo esame ad es. il paziente seduto in una stanza oscurata, concentrando la vista su una croce bianca al centro di uno schermo nero. L'esaminatore sposta alcuni oggetti dalla periferia dello schermo al centro fino a che il paziente non li scorge. La prova scopre anche i punti ciechi cio piccole zone in cui non si vede. Una delle prove pi note la misura dell'acutezza visiva, cio la nettezza con cui una immagine messa a fuoco sulla retina. Se l'occhio ha forma leggermente allungata il fuoco perfetto si ha davanti la retina: questa la miopia, in cui si vede meglio da vicino. Se l'occhio invece un p appiattito il fuoco perfetto si ha dietro la retina : questa l 'ipermetropia in cui si vedono meglio le cose lontane. Qualche volta la cornea pu avere una curvatura imperfetta e quindi i raggi di luce che penetrano nell'occhio non sono deviati al fuoco giusto; si ha allora una distorsione dell'immagine, che somiglia a quella degli specchi ondulati dei parchi di divertimento: questo l'astigmatismo. Il modo abituale per effettuare la misura dell'acutezza visiva quello di porre il paziente di fronte ad una tabella ottometrica decimale (ottotipo) e di chiedergli di leggere le successive righe di lettere sempre pi piccole cominciando dall'alto dove le lettere sono pi grandi, usando un occhio alla volta. Di regola la tabella dista 5 metri; se a tale distanza il paziente riesce a leggere la decima riga con ambedue gli occhi ha un'acutezza visiva perfetta cio 10/10 per occhio; se invece riesce a leggere soltanto la quinta riga la sua acutezza visiva di 5/10. Se l'acutezza visiva difettosa il medico ha un ingegnoso sistema per determinare che tipo di occhiali occorrono al paziente. L'accomodazione la propriet dell'occhio di poter vedere sia gli oggetti vicini sia quelli lontani. Il mezzo di cui si avvale l'occhio per la messa a fuoco il cristallino. Con l'et il cristallino tende ad indurirsi e perde molta della sua capacit di mettere a fuoco gli oggetti. Allora divengono confusi sia gli oggetti vicini sia quelli lontani. Dopo ulteriori esami per la visione dei colori, per la sensibilit retinica ed altri, l'oculista ha un quadro completo della vista del soggetto.

Allora osserver l'occhio per vedere se vi sono malattie o lesioni, come cicatrici nella cornea, infezioni, infiammazioni o altre patologie come tumori, diabete, disturbi renali, l'altra pressione sanguigna, la sclerosi, etc. Ci possibile perch si possono vedere le singole cellule del sangue mentre passano attraverso i minuscoli capillari. Per effettuare l'esame del fondo dell'occhio l'oculista fa dilatare la pupilla con una sostanza chimica sotto forma di collirio, spalancando cos la finestra sull'interno. Con l'interno dell'occhio illuminato si controlla se nel cristallino c' una traccia di nebulosit che pu indicare un inizio di cataratta. Un'altra parte importante dell'esame dell'interno dell'occhio l'ispezione della retina per accertare ad esempio se si distacchi in qualche punto dal globo oculare. Questa una delle principali cause di cecit e se scoperta in tempo spesso curabile . Nell'esame completo dell'occhio inclusa un'altra prova importante. Di solito un umore, trasparente come l'acqua, continuamente secreto e poi drenato via nell'interno dell'occhio. Qualche volta i canaletti di uscita di restringono e ne risulta un aumento della pressione del globo oculare. Se non si provvede ci pu ledere la terminazione del nervo ottico e la retina : questo il glaucoma, nei casi pi gravi pu causare la cecit in 48 ore ma di solito riduce progressivamente la vista in un periodo che dura lunghi mesi o anni. Una delle caratteristiche peggiori del glaucoma che agli inizi i sintomi mancano o sono minimi; vista leggermente confusa, aloni attorno alle luci. Fortunatamente gli oculisti possono accertare i lievi aumenti della pressione endo-oculare con un apposito strumento. Si anestetizza una zona del globo oculare e lo strumento poggiato contro di essa registra la pressione all'interno. Se il glaucoma diagnosticato precocemente le cure sono spesso semplici : gocce per allargare i canali che si sono ristretti o farmaci per facilitare l'assorbimento del liquido in eccesso. Negli stadi avanzati si aprono chirurgicamente nuovi canali di drenaggio. E' pericoloso sforzare gli occhi? Non sembrerebbe che vi siano prove concrete che ci possa provocare danni permanenti. Durante una giornata di lettura ad es. i muscoli degli occhi potranno contrarsi e distendersi 100.000 volte. Si stancano come tutti gli altri muscoli del nostro corpo ma si riprendono presto col riposo.

L'affaticamento visivo un sovraccarico dell apparato visivo. I sintomi sono bruciore, lacrimazione, secchezza oculare, senso di corpo estraneo, fastidio alla luce, dolore oculare e mal di testa, visione annebbiata o sdoppiata, frequente chiusura delle palpebre e stanchezza alla lettura. Sono disturbi che si manifestano in chi sottoposto a stress visivo e possono causare vere e proprie malattie. Oggi dimostrato che uno stress continuativo per lavoro al videoterminale pu provocare disturbi anche alle persone sane. Ogni volta che si osserva un oggetto vicino si impegnano sia i muscoli esterni sia quelli interni all occhio per metterlo a fuoco. In sostanza, per vedere vicino si esegue uno sforzo che non avviene per vedere lontano. La presenza di difetti visivi non corretti o mal corretti (occhiali non idonei) l apparato visivo viene maggiormente sollecitato. Per esempio, chi ha uno strabismo latente deve fare uno sforzo maggiore per "tenere insieme" i due occhi; per questa ragione il difetto pu accrescersi (strabismo manifesto). La visita oculistica agli operatori di videoterminale, oltre ad avere una funzione di screening per le malattie della retina o del glaucoma, comprende dei test per la valutazione della messa a fuoco (refrazione) e la capacit dei due occhi di lavorare insieme. La distanza ottimale da mantenere con il monitor 45-70 cm. utile non avvicinarsi comunque pi di 40 cm, aumentando piuttosto il corpo dei caratteri od ingrandendo la pagina sullo schermo. Soprattutto nel caso si adoperino lenti multifocali (progressive), utile mantenere i testi cartacei alla medesima altezza rispetto al monitor, utilizzando un leggo portadocumenti. Dopo i 45 anni di et si comincia a far fatica a focalizzare da vicino perch i muscoli interni all occhio perdono di elasticit (presbiopia). I presbiti riescono ad utilizzare agevolmente il video quando l occhiale per vicino sia appositamente designato. Anzitutto l ampiezza della lente deve essere maggiore della classica lunetta, altrimenti per osservare il monitor si costretti ad alzare il mento. Va specificata all oculista la distanza a cui si trova il proprio schermo, perch potrebbe essere necessaria una correzione diversa da quella normale di lettura qualora le due distanze non corrispondessero. Questo problema, associato alla scarsa praticit del togli e metti quando si alterna lo sguardo con il lontano (ad esempio chi dialoga con il pubblico), pu essere ovviato utilizzando lenti multifocali. La legge prevede 15 minuti di pausa ogni 2 ore di attivit, durante la quale consigliabile sgranchirsi le braccia e la schiena, senza impegnare gli occhi.

Gli effetti pi benefici si hanno quando, durante le pause, si rivolg e lo sguardo su oggetti lontani, meglio se fuori dalla finestra. Un'azione benefica per gli occhi quella di effettuare frequenti riposi per chi lavora a terminali, con sciacqui del viso con acqua tiepida e subito dopo fredda, applicazione di appositi colliri riposanti e decongestionanti. Per meno affaticare la vista meglio dei monitor CRT sono gli LCD perch non si sottoposti alla frequenza di scansione del tubo catodico (anche con una alta frequenza di scansione comunque il terminale a tubo catodico generalmente pi faticoso e con maggiore emissione di radiazioni di un monitor a cristalli liquidi LCD). E' consigliabile almeno un monitor da 17". Con quale frequenza farsi un esame della vista? I medici consigliano almeno un esame prima di far cominciare le scuole ai bambini : alla loro et i difetti pi gravi sono meglio curabili. Da allora fino ai 40 anni sar necessario farsi esaminare gli occhi una volta che se ne senta la necessit. Dopo i 40 buona regola andare dall'oculista almeno una volta ogni due anni. Un anello bianco attorno all'iride (ovvero la parte colorata dell'occhio) pu indicare un deposito di grassi, segno che nel sangue possono essercene troppi e pu essere indice di colesterolo alto. Fare un esame del sangue! Se invece la parte bianca dell'occhio tende al giallognolo uno dei sintomi pi noti di un possibile problema al fegato. Per preservare la salute degli occhi quindi essenziale la prevenzione effettuando periodiche visite dall'oculista. Le borse sotto gli occhi possono efficacemente essere combattute con l'assunzione di circa 2 litri di acqua al giorno.

I vizi di refrazione Cerchiamo come prima cosa,se pur sommariamente di capire come si realizza il meccanismo della visione. La luce, dopo aver attraversato la cornea, la pupilla, il cristallino e il corpo vitreo, va a fuoco sulla retina, dove stimola alcune cellule chiamate fotorecettori che a loro volta trasmettono lo stimolo ad altre cellule i cui prolungamenti formano il nervo ottico. Lo stimolo luminoso si trasforma cosi in stimolo visivo da inviare al cervello. Lo stimolo visivo percorre le fibre del nervo ottico ad una velocita di circa 450 Km all ora ed arriva alla corteccia visiva del cervello che li interpreta dando forma all immagine. Perche la visione avvenga in maniera corretta e necessario che tutte le strutture

dell occhio funzionino nel modo giusto. L occhio, cosi come abbiamo visto, e un sistema ottico in cui le lenti piu importanti sono la cornea e il cristallino, il quale e responsabile anche del meccanismo di accomodazione (processo che ci consente la messa a fuoco delle immagini per vicino). Nell occhio normale, le immagini provenienti da lontano, grazie all azione convergente del diottro oculare, vanno a fuoco sulla retina; cio da luogo ad una loro visione distinta ed ottimale; si parla in questo caso di occhio EMMETROPE. Il modo in cui i raggi di lu ce vanno a fuoco sulla retina, permettendoci di vedere e detto refrazione; in presenza di un difetto di refrazione la messa a fuoco dell occhio e imperfetta e ci troviamo di fronte ad un vizio di refrazione. Un vizio di refrazione del nostro occhio si verifica in tutte quelle condizione in cui il nostro diottro oculare non riesce a far convergere i raggi luminosi esattamente sul piano retinico cosi da realizzare una visione sfuocata piu o meno grave a seconda dell entita del problema refrattivo, in questo caso si parla di AMETROPIA.In presenza di un vizio refrattivo , quindi di ametropia, possono verificarsi le seguenti condizioni: il fuoco delle immagini cade anteriormente alla retina: MIOPIA; il fuoco delle immagini cade posteriormente alla retina: IPERMETROPIA; il fuoco delle immagini si realizza su due piani diversi: ASTIGMATISMO. I vizi di refrazione sono quindi costituiti da: miopia, ipermetropia e astigmatismo (che possono piu o meno essere associati tra di loro).Quando il medico oculista ci chiede di leggere le lettere di un tabellone luminoso ( ottotipo ) non fa altro che misurare la nostra acuita visiva; se ad occhio nudo, cioe senza l ausilio di lenti correttive, riusciamo a vedere l ultima riga del tabellone, quella composta dai caratteri piu piccoli, significa che la nostra acuita visiva e pari a dieci decimi, se al contrario, per poter riconoscere i caratteri dell ottotipo abbiamo bisogno di una lente correttiva, significa che siamo di fronte ad un vizio refrattivo, avremo bisogno, allora di una lente di un determinato potere ( tanto maggiore quanto piu grave e il nostro vizio refrattivo ) espresso in diottrie. La diottria esprime quindi la capacita della lente di fare divergere (lente negativa) o convergere ( lente positiva ) i raggi di luce. L acutezza visiva di un soggetto esprime quindi, la capacita visiva raggiungibile da ciascun dei suoi occhi e si misura in decimi. L acutezza visiva puo essere valutata sia al naturale, senza l ausilio di lenti, che con correzione. Spesso le diottrie e i decimi vengono confusi, ma non sono affatto la stessa cosa. La diottria, infatti, esprime la forza della lente da anteporre all occhio che non vede bene per ottenere il miglior visus possibile. La lente sara positiva o convessa nel caso ci troviamo di fronte ad una ipermetropia; negativa o concava in caso di miopia e infine cilindrica in caso di astigmatismo. Esempio: un occhio e miope di meno due diottrie quando, per far si che i raggi luminosi vadano a focalizzarsi sulla sua retina, e necessario anteporgli una lente negativa di due diottrie. Quanto ai decimi, invece, sono sono le unita di misura che esprime l acutezza visiva ( il cosiddetto visus ). Chi ha dieci decimi all esame della vista ( la lettura del tabellone con le file di lettere in ordine decrescente di grandezza ) riuscira a leggere fino all ultima fila. Chi distingue solo le lettere della prima fila avra un acutezza visiva pari a un decimo. In presenza di un vizio refrattivo puo verificarsi una condizione che va sotto il nome di anisometropia, condizione questa che indica una diversita refrattiva fra i due occhi; Nel caso di anisometropia elevata non e possibile la correzione con occhiali in quanto si realizza una diversita di immagini tra i due occhi tale da indurre immagini sdoppiate. Si rende necessaria quindi o una correzione mediante lente a contatto o, soluzione migliore, una correzione del difetto refrattivo mediante chirurgia laser per equiparare o, ove possibile, annullare definitivamente tale asimmetria refrattiva

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