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Libro 1 DIRITTO AMMINISTRTIVO Cap 1 LE FONTI SECONDARIE Le fonti secondarie sono espressione del potere normativo della PA o di altri

enti pubblici. Si distinguono in REGOLAMENTI ORDINANZE E STATUTI degli enti pubblici. Gli atti normativi secondari: Non possono derogare alle norme costituzionali n contrastare con esse; Non possono derogare agli atti legislativi primari n contrastare con esse; Possono modificare una legge ordinaria solo se una legge abbia deligificato una materia autorizzando atti di potere esecutivo. I REGOLAMENTI Sono atti amministrativi generali a contenuto normativo, atti formalmente amministrativi poich emanati da organi del potere esecutivo ed aventi forza normativa, il fondamento della potest regolamentare riposto nella legge.: i regolamenti non possono Derogare o contrastare con la Costituzione Regolamentare le materie riservate dalla Costituzione alla legge ordinaria Derogare al principio di irretroattivit della legge Contenere sanzioni penali I regolamenti emanati da enti inferiori non possono contrastare con quelli di enti superiori Regolamentare istituti fondamentali dellordinamento.

Si classificano in: a seconda di chi li emana in STATALI ( GOVERNATIVI , MINISTERIALI , NON GOVERNATIVI ) NON STATALI se emanati da enti territoriali A seconda che siano destinati ad operare REGOLAMENTI ESTERNI oppure INTERNI A secondo del contenuto DI ESECUZIONE necessari per curare lesecuzione di leggi INTEGRATIVI integrano con la legge INDIPENDENTI prevedono una legge che delega la generale competenza DI ORGANIZZAZIONE DELEGATI particolari regolamenti che in via eccezionale vengono a disciplinare materie regolate prima da norme legislative DI ATTUAZIONE DELLE NORMATIVE COMUNITARIE I regolamenti sono atti formalmente amministrativi e possono essere impugnati al TAR, ma non ledendo in via immediata la sfera giuridica di un soggetto non sussiste di solito un concreto interesse a ricorrere da parte del privato ( il privato deve impugnare latto fatto dalla PA in esecuzione del regolamento )

LE ORDINANZE Per ordinanze si intendono tutti quegli atti che creano obblighi o divieti e impongono ordini, per essere fonti del diritto devono avere carattere normativo cio creare statuzioni percettive generali e astratte. Si classificano in: ordinanze previste dalla legge in casi ordinari ordinanze previste dalla legge in casi eccezionali di particolare gravit ordinanze di necessit e libere. Non possono contrastare con la Cost e la legge ordinaria e contenere norme penali. GLI STATUTI DEGLI ENTI PUBBLICI Per statuto si intende un atto normativo avente come oggetto lorganizzazione dellente e le linee fondamentali della sua attivit, espressione di una potest organizzativa NORME INTERNE ALLA P.A Tutte le PA emanano norme relative al funzionamento dei loro uffici o alla modalit di svolgimento della loro attivit. Trovano il loro fondamento: Nel potere di autorganizzazione proprio della PA Nel potere di supremazia speciale dellorgano o ufficio superiore ad uno inferiore Non sono fonti del diritto Non possono in contrasto con la legge, con regolamenti e ordinanze La loro violazione pu dare origine a un eccesso di potere La loro inosservanza da parte di impiegati e/o funzionari pu dar luogo a responsabilit amministrativa, contabili e anche penali Le norme interne possono essere emanate attraverso i seguenti atti amministrativi: REGOLAMENTI ORDINI atti amministrativi emanati da autorit gerarchicamente superiori ISTRUZIONI CIRCOLARI secondo parte della dottrina la circolare non una figura autonoma di atto amministrativo bens un mezzo di notificazione di comunicazione di un atto amministrativo. Esse possono essere ORGANIZZATIVE INTERPRETATIVE - NORMATIVE contiene norme precetti, norme di azione DI CORTESIA INFORMATIVE. CONSUETUDINE E PRASSI AMMINISTRTIVA La consuetudine la tipica fonte del diritto non scritta: ripetizione di un comportamento ( elemento oggettivo ) da parte di una generalit di persone, con la convinzione della giuridica di esso ( elemento soggettivo ).

Le norme interne

La prassi amministrativa comportamento costantemente tenuto, ma in difetto della sua obbligatoriet, non fonte del diritto ma viene utilizzata per linterpretazione dellatto amministrativo. Linosservanza della prassi non d luogo a violazione ma eccesso di potere. CAP. 2 LE SITUAZIONI SOGGETTIVE DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO

Con situazioni soggettive o posizioni giuridiche soggettive si suole indicare il complesso di diritti, poteri, obblighi di cui un soggetto pu essere titolare nellambito dellordinamento giuridico. Possono essere posizioni attive o di vantaggio ( costituiscono esercizio di libert o discrezionalit ) oppure passive o di svantaggio ( in quanto strumentali e funzionali alla restituzione della sfera giuridica del titolare ). DIRITTO SOGGETTIVO Il diritto soggettivo quella posizione giuridica che lordinamento giuridico conferisce a un soggetto, riconoscendogli determinate utilit in ordine ad un bene, nonch alla tutela degli interessi afferenti al bene stesso in modo pieno e immediato. Possono essere: PERFETTI attribuiti in maniera diretta ed incondizionata al soggetto, il loro esercizio libero non condizionato da nessun intervento autorizzativo della PA la quale non pu neanche incidere sfavorevolmente su di essi. CONDIZIONATI il loro esercizio subordinato condizionato da un intervento autorizzativo della PA la quale pu neanche incidere sfavorevolmente su di essi. Nel caso venga leso un diritto soggettivo ci si rivolge al giudice ORDINARIO INTERESSE LEGITTIMO Linteresse legittimo una situazione giuridica individuale, situazione soggettiva di vantaggio, costituita dalla protezione giuridica di interessi finali che si attua non direttamente ed autonomamente, ma attraverso la protezione indissolubile e immediata di un altro interesse del soggetto, meramente strumentale alla legittimit dellatto amministrativo e soltanto nei limiti della realizzazione di tale interesse strumentale. Linteresse legittimo strettamente correlato allesercizio del potere amministrativo, si esprime in termini di posizione inautonoma dallintermediazione provvedimentale della PA. Nel caso venga leso un interesse legittimo ci si rivolge al giudice AMMINISTRATIVO.
CRITERI DI DISTINZIONE DIRITTO SOGGETTIVO INTERESSE LEGITTIMO

in quanto linteresse dipende

Criterio

in

base

alla

natura

della

norma:

norme giuridiche di relazione: regolano i rapporti tra la PA ed i cittadini attribuendo diritti ed obblighi reciproci, tracciano la linea di demarcazione tra la sfera della PA e quella del cittadino e la violazione da parte della PA costituisce lesione di un diritto soggettivo norme di azione: regolano lesercizio dei poteri della PA imponendole un determinato comportamento. Se la PA viene meno a tale comportamento lede un interesse legittimo 2 criterio natura vincolata o discrezionale:

nei confronti di un atto vincolato il privato pu vantare un diritto soggettivo perfetto, nei confronti di un atto discrezionale pu vantare un interesse legittimo. 3 criterio carenza assoluta o cattivo esercizio del potere Nel caso del cattivo uso del potere discrezionale della PA si ha lesione di un interesse legittimo ( GIUDICE AMMINISTRATIVO ) Nel caso di carenza assenza di potere non sussistono i presupposti per il potere discrezionale della PA per cui latto amministrativo considerato inidoneo per cui vi lesione di un diritto soggettivo ( GIUDICE ORDINARIO ) INTERESSI SEMPLICI interessi vantati dal cittadino nei confronti della PA a che questa nellesercizio del suo potere discrezionale si attenga a criteri di opportunit e convenienza. Sono tutelati solo amministrativamente attraverso il ricorso gerarchico. INTERESSI DI FATTO interessi non qualificati n differenziati ad un qualsiasi bene della vita per es. obbligo di tenere in ordine le strade. INTERESSI COLLETTIVI interessi che fanno capo ad una ben determinata collettivit di individui quali associazioni culturali, partiti Si distinguono in: interessi DIFFUSI sono quelli comuni a tutti gli individui di una formazione sociale non organizzata e non individuabile autonomamente interessi COLLETTIVI fanno capo a un ente esponenziale di un gruppo non occasionale della pi varia natura giuridica ma autonomamente individuabile ( categorie professionali, associazioni private) SITUAZIONI GIURIDICHE PROTETTE DALLORDINAMENTO COMUNITARIO In ambito comunitario non viene condivisa la distinzione tra interesse legittimo e diritto soggettivo ma vi sono altre situazioni soggettive attribuite a tutti i cittadini dellUnione, esse sono: libert di stabilimento libera circolazione di beni libert di concorrenza libera circolazione delle persone e dei capitali

Cap 3

I SOGGETTI DEL DIRITTO AMMINISTRATIVO: GLI ENTI PUBBLICI

Lorganizzazione degli enti pubblici trova indicazioni negli aart. 95 e 97 della Costituzione i pubblici uffici sono organizzati secondo disposizioni di legge, in modo che siano assicurati il buon andamento e limparzialit dellamministrazione Il primo e pi importante degli Enti pubblici lo Stato in veste di STATO AMMINISTRAZIONE, lo Stato in quando persona giuridica: civilmente responsabile delloperato dei suoi organi proprietario di beni pu stipulare contratti con altri soggetti pu agire ed essere citato in giudizio ha diritto ad ottenere il risarcimento dei danni arrecati allambiente

GLI ENTI PUBBLICI o persone giuridiche pubbliche sono quei soggetti diversi dallo Stato che esercitano funzioni amministrative e che costituiscono nel loro complesso la PUBBLICA AMMINISTRAZIONE INDIRETTA. La personalit giuridica degli enti pubblici riconosciuta dalla Costituzione o dalla legge ( criterio nominalistico: sono enti pubblici solo quelli a cui la legge riconosce espressamente tale natura ) , essi sono dotati di pubblici poteri e tutti si pongono accanto allo Stato per cooperare al raggiungimento dei molteplici fini pubblici che questo si propone. ENTI AUTARCHICI enti pubblici funzionali che agiscono in regime di diritto amministrativo e che possono pertanto qualificarsi Pubbliche Amministrazioni, godono di un particolare regime giuridico caratterizzato da: AUTARCHIA capacit di amministrare i propri interessi attraverso unattivit aventi gli stessi caratteri e la stessa efficacia dellatt. Amminis dello Stato AUTOTUTELA complesso di attivit amministrative con cui ogni PA risolve i conflitti, pu essere decisoria ( diretta o indiretta ) esecutiva AUTONOMIA capacit della PA di darsi da s le proprie regole, pu essere politica e giuridica AUTOGOVERNO facolt di amministrarsi per mezzo di organi i cui membri vengono eletti da coloro che ne fanno parte. CLASSIFICAZIONE DEGLI ENTI PUBBLICI E. P. ASSOCIATIVI persone giuridiche in cui prevale lelemento personale ( associaz. di pi persone ) E. P. ISTITUZIONALI persone giuridiche in cui prevale lelemento patrimoniale, i beneficiari dei loro servizi sono solitamente soggetti diversi da quelli che formano lamministrazione dellente.

E. P. TERRITORIALI ( Stato, Regioni, Province, Comuni) enti in cui il territorio uno degli elementi costitutivi strutturalmente indefettibile e non si configura semplicemente come ambito spaziale. E. P. NON TERRITORIALI tutti gli altri enti istituzionali, alcuni hanno carattere nazionale ( perseguono fini istituzionali di interesse nazionale ) determinata circoscrizione ). E. P. STRUMENTALI perseguono fini propri ed esclusivi di una altro ente ( solitamente lo Stato ) da cui ricevono ordini, direttive, hanno un margine di autonomia minimo ( INAIL, ISTAT CNR) E. P. AUSILIARI integrano, aiutano lazione statale perseguendo fini che pur non essendo propri sono considerati con intenso interesse ( CONI LUISS.. ) E .P. NECESSARI enti che secondo il sistema organizzatorio previsto dallordinamento debbono esistere necessariamente ( Camere di commercio, ordini professionali) ENTI PUBBLICI ECONOMICI enti che operano nel campo della produzione e dello scambio di beni e servizi svolgendo attivit prevalentemente o esclusivamente economiche. Lente pubblico economico deve operare secondo il criterio dellobiettiva economicit, rispetto al loro regime giuridico essi sono: Soggetti alliscrizione nel registro delle imprese Non sono assoggettabili al fallimento Stipulano con lutenza contratti disciplinati dal codice civile Operano in regime di concorrenza con altri imprenditori privati. altri locale ( perseguono fini istituzionali legati ad una

Nel quadro del programma generale di privatizzazione molti enti pubblici economici sono stati accorpati o privatizzati. ORGANISMI DI DIRITTO PUBBLICO occorrono tre parametri tutti necessari: 1 possesso della personalit giuridica 2 il fine perseguito deve essere costituito dal soddisfacimento di bisogni interessi generali non aventi carattere industriale o commerciale 3 essere sottoposto a influenza pubblica Sono pertanto enti aventi personalit giuridica, posti sotto linfluenza dominante dello stato, degli enti locali o di altri organismi di diritto pubblico, e la cui attivit sia diretta al soddisfacimento di bisogni generali, purch non suscettibili di essere soddisfatti mediante la produzione di beni ovvero fornendo direttamente servizi alla collettivit. LA COMPETENZA LA COMPETENZA di un organo indica il complesso di poteri e di funzioni che esso pu per LEGGE esercitare per perseguire fini di pubblico interesse ( ha una funzione delimitativa indica la misura di spettanza dellorgano ). Essa deve essere sempre attribuita per legge e trova il suo fondamento nel principio di buona amministrazione in quanto mira a realizzare criteri di efficienza e di specializzazione nel campo dellattivit amministrativa. Si distingue in tre categorie:

COMPETENZA PER MATERIA ripartizione delle varie attribuzioni con riferimento ai singoli compiti per cui vengono a formarsi vari settori allinterno della PA, caratterizzato ciascuno da un compito particolare ( per es. compiti attribuiti ai vari Ministeri ). COMPETENZA PER TERRITORI, presuppone competenza per materia e si ha quando allinterno dello stesso ramo prevedere la ripartizione delle attribuzioni con riferimento allambito territoriale di un dato organo COMPETENZA PER GRADO presuppone competenza per materia e per territorio e si pone nello stesso ramo dellamministrazione ( piramide dal vertice ai gradi pi bassi ) La competenza amministrativa retta dal principio dellinderogabilit in quanto le sfere di attribuzione e le competenze sono rimesse al legislatore. Esistono degli istituti giuridici che consentono lemanazione di atti amministrativi operando un trasferimento di titolarit: AVOCAZIONE da parte di un organo gerarchicamente superiore di una cosa che compete a quello inferiore ( vi deve essere un rapporto gerarchico e non pu essere esercitato se per legge la competenza esclusiva dellorgano inferiore ) DELEGA del potere dallorgano titolare ad un altro organo amministrativo, possibile se prevista dalla legge e deve essere sempre data per iscritto ( D. interorganica da un organo a un altro della stessa amministrazione D. intersoggettiva spostamento tra soggetti diversi ) SOSTITUZIONE in caso di inerzia di un organo inferiore lorgano superiore si sostituisce ad esso per compiere latto vincolato, ( occorre vi siano un rapporto gerarchico, ommissione ingiustificata dellatto, atto vincolato allemanazione, lorgano inf sia rimasto inerte anche dopo diffida ad adempiere, via sia una previsione di legge ). MODELLO ORGANIZZATIVO DELLA P A Il modello organizzativo della PA basato sulla teoria delle tre E: EFFICIENZA EFFICACIA ED ECONOMICITA, il decreto 165/2001 ( T.U. del pubblico impiego ) agli artt. 4 e 5 enuncia che gli uffici sono organizzati al fine di assicurare il perseguimento di obiettivi di efficienza, efficacia ed economicit e la rispondenza al pubblico interesse dellazione amministrativa. Lart. 2 impone che lorganizzazione delle PA siano orientate alla funzionalit e al collegamento delle attivit degli uffici, alla pi ampia flessibilit e al collegamento delle attivit degli uffici anche grazie allinterconnessione dei sistemi informatici e statistici pubblici. Le leggi di riforma sul procedimento amministrativo ( 241/1990 15/2005 80/2005 ) hanno aggiunto altri principi a cui si deve ispirare lazione amministrativa: DEGLI TRASPARENZA, LEALE COOPERAZIONE ISTITUZIONALE, STABILITA OBBLIGHI CONTRATTUALI,

INFORMATIZZAZIONE.

CAP. 4 GLI ENTI TERRITORIALI ENTI PUBBLICI TERRITORIALI sono enti per i quali il territorio non solo elemento delimitativo della sfera di competenza, ma anche e soprattutto elemento costitutivo. Enti territoriali sono: REGIONI PROVINCE COMUNI UNIONI DI COMUNI COMUNITA MONTANE E ISOLANE CITTA METROPOLITANE sono espressione di quella autonomia territoriale che a norma della Costituzione la Repubblica riconosce e promuove ( art. 5 ). Essi sono enti: AUTARCHICI aventi capacit di emanare atti amministrativi AD APPARTENENZA NECESSARIA ne fanno parte necessariamente chi risiede in un dato territorio ASSOCIATIVI poich composti da tutti i residenti sul territorio AUTONOMI rispetto alla Stato in quanto dotati di autonomia POLITICA, AMMINISTRATIVA E FINANZIARIA. LE REGIONI il nostro uno STATO REGIONALE stato in cui accanto allente pubblico sovrano Stato dotato di personalit giuridica interna che internazionale sono previsti enti pubblici territoriali con personalit giuridica e rilievo internazionale interna, con autonomia politica, legislativa e amministrativa. LE REGIONI sono dotate di: AUTONOMIA STATUTARIA gli statuti delle regioni ordinarie sono leggi regionali quelli delle regioni speciali sono approvati con legge costituzionale. AUTONOMIA DI INDIRIZZO POLITICO nei limiti consentiti per dalla costituzione AUTONOMIA LEGISLATIVA AUTONIMIA AMMINISTRATIVA sono dotate di un proprio apparato ammistrativo e agiscono per atti amministrativi AUTONOMIA FINANZIARIA di entrata e di spesa POTESTA LEGISLATIVA pu essere RESIDUALE la costituzione attribuisce alle Regioni competenza legislativa in un ambito vasto di materie oppure CONCORRENTE la Regione legifera con leggi vincolate al rispetto delle disposizioni di principio dettate dallo Stato ( leggi cornici o leggi quadro ) Nellesercizio della potest legislativa le Regioni incontrano i seguenti limiti: limiti COSTITUZIONALI TERRITORIALI - VINCOLI DA DIRITTO INTERNAZIONALE PRINCIPI GENERALI DELLORDINAMENTO GIURIDICO- DELLE MATERIE DELLA RISERVA DI LEGGE GRANDI RIFORME DELLO STATO DELLE MATERIE TRASVERSALI. POTESTA REGOLAMENTARE le Regioni sono titolari di potest regolamentare:

nelle materie di legislazione concorrente nelle materie di legislazione residuale nelle materie di legislazione esclusiva statali per le quali lo stato ha delegato alle regioni la normazione secondaria

AUTONOMIA AMMINISTRATIVA la nuova formulazione dellart.118 introdotta dalle L: costituzionale 3/2001 conferisce in primis ai Comuni la titolarit generale delle funzioni amministrative e solo in via subordinata alle Province, citta metropolitane, Regioni e Stato. I principi ispiratori di ci sono la SUSSIDIARIETA ( i compiti di gestione amministrativa devono essere affidati alla struttura pi vicina alla cittadinanza ) ADEGUATEZZA delle strutture amministrative DIFFERENZIAZIONE allocazione delle funzioni tenendo conto delle diverse caratteristiche degli enti riceventi. Le funzioni attribuite si distinguono in FUN. PROPRIE E FUN. CONFERITE. FASI DEL DECENTRAMENTO DELLE FUNZIONI AMMINISTRATIVE 1 FASE 1972 decreti delegati poco incisivo ed insufficiente rispetto alle aspettative 2 FASE legge delega 382/1975 con relativi decreti attuativi, pi trasferimenti alle Regioni 3 FASE legge delega 59/1997 legge Bassanini ha stabilito che la totalit delle funzioni amministrative, ad eccezione di alcune chiaramente elencate, sono conferite alle Regioni e agli enti locali; il DL 112/1998 ha individuato in maniera puntuale le funzioni e le materie trasferite e quelle riservate allo Stato. Allo Stato rimane comunque rimane la funzione di indirizzo e coordinamento delle attivit regionali. AUTONOMIA FINANZIARIA nelle regioni ordinarie autonomia di spesa e bilancio, cio potest attribuita alle regioni di amministrare direttamente le entrate stabilite da leggi statali. Si distingue in: FINANZA ORDINARIA gestione autonoma delle entrate statali, gestione dei propri tributi e di quelli dovuti a compartecipazione di tributi erariali riferibili al proprio territorio FINANZA STRAORDINARIA risorse aggiuntive assegnate dallo Stato ORGANIZZAIONE REGIONALE gli organi essenziali dellorganizzazione regionale sono: CORPO ELETTORALE REGIONALE CONSIGLIO REGIONALE ha funzioni LEGISLATIVE AMMINISTRATIVE DI CONTROLLO POLITICO DI INDIRIZZO POLITICO GIUNTA REGIONALE organo esecutivo nominata dal Presidente, ha competenza amministrativa generale e potere di iniziativa legislativa regionale. PRESIDENTE DELLA REGIONE e anche presidente della giunta, cumula in s poteri di RAPPRESENTANZA, di ESECUZIONE delle direttive e delle deliberazioni della giunta, funge da tramite tra Regione e Stato. PROMULGA le leggi ed EMANA i regolamenti , DIRIGE le funzioni amministrative delegate alle regioni, conformandosi alle istruzioni del governo centrale. LE AUTONOMIE LOCALI La costituzione riconosce le autonomie locali come cellule fondamentali dellintero apparato amministrativo ed organizzativo della res-publica. Soltanto 3 hanno rilevanza costituzionale comuni,

provincia e citt metropolitana ed hanno autonomia STATUTARIA REGOLAMENTARE FINANZIARIA AMMINISTRATIVA LA PROVINCIA un ente locale intermedio tra Regione e Comune con il compito di curare e promuovere gli interessi della comunit provinciale, i suoi organi sono: CONSIGLIO PROVINCIALE funzioni dindirizzo e controllo amministrativo GIUNTA PROV organo esecutivo con competenza autonoma, deve riferire annualmente al consiglio PRESIDENTE rappresenta lente, convoca e presiede la giunta, sovrintende al funzionamento degli uffici, lorgano responsabile dellamministrazione della provincia SEGRETARIO PROVIN funzionario pubblico iscritto allalbo e svolge compiti di collaborazione e funzioni di assistenza giuridico- amministrativa nei confronti dellorgano dellente in ordine alla conformit alle leggi ( notaio dellamministrazione ) DIFENSORE CIVICO organo facoltativo con lo scopo di tutelare i cittadini DIRETTORE GENERALE pu essere nominato dal Presidente e svolge funzioni di direzione e coordinamento dei dirigenti. IL COMUNE lente locale che rappresenta la propria comunit, ne cura gli interessi e promuove lo sviluppo, sono costituiti da: CONSIGLIO COMUNALE organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo con competenza esclusiva agli atti fondamentali per la vita dellente GIUNTA COMUNALE compie tutti gli atti rientranti nelle funzioni degli organi di controllo, collabora con il sindaco nellattuazione degli indirizzi generali del consiglio SINDACO eletto a suffragio universale e diretto ( sistema maggioritario fino a 15 mila abitanti, sistema proporzionale con premio di maggioranza negli altri ) SEGRETARIO COMUNALE funzioni come quello provinciale ed posto in una posizione di vertice e coordina le attivit dei vari dirigenti DIFENSORE CIVICO organo facoltativo con lo scopo di tutelare i cittadini DIRIGENTI COMUNALI gli spetta la direzione degli uffici e dei servizi, se non vi sono persone qualificate tale ruolo ricoperto dai responsabili degli uffici DIRETTORE GENERALE pu essere nominato dal Sindaco nei comuni con pi di 15 mila ab. e svolge funzioni di direzione e coordinamento dei dirigenti COMUNITA MONTANE sono unioni di comuni di zone montane o isolane anche appartenenti a province diverse, per la valorizzazione delle zone e per lesercizio di funzioni proprie UNIONI DI COMUNI ente locale costituito da uno o pi comuni con lo scopo di esercitare congiuntamente una pluralit di funzioni di loro competenza CITTA METROPOLITANE zone limitrofe alle grandi citt che svolgono funzioni simili a quelle della provincia FORME ASSOCIATIVE TRA ENTI LOCALI CONVENZIONI possono essere facoltative o obbligatorie, un ente pu agire a nome di tutti gli altri CONSORZI per la gestione associata di uno o pi servizi e lesercizio di funzioni

ACCORDI DI PROGRAMMA con lo scopo di eliminare i tempi morto dovuti allinteresse e alla partecipazione di pi enti LE REGIONI ORDINARIE possono essere sciolte con decreto motivato del capo dello stato, previa deliberazione del consiglio dei ministri sentita la commissione parlamentare per le questioni regionali ( un atto governativo ) quelle a statuto straordinario per la Sicilia la proposta al governo viene fatta dal Commissario dello Stato, per le altre regioni invece procedimento simile a quello delle regioni ordinarie. Per lo scioglimento dei Comuni e delle Province ci vuole un decreto del presidente della repubblica su proposta del ministro dellinterno con i motivi, viene nominato un commissario.

CAP. 5

GLI ATTI ED I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI IL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO

L ATTIVITA AMMINISTRATIVA quellattivit mediante la quale gli organo statali alluopo preposti provvedono alla cura degli interessi pubblici ad essi affidati. I principali criteri che informano la moderna attivit amministrativa sono: PROCEDIMENTALIZZAZIONE lattivit amm. Non data da una serie di atti singoli, ma da atti concatenati tra loro come presupposto di legittimit e/o di efficacia PIANIFIFICAZIONE/PROGRAMMAZIONE per ottimizzare lattivit TRASPARENZA E ACCESSIBILITA DEGLI ATTI ISTITUTI PRIVATI INFORMATIZZAZIONE Si distinguono tre tipologie di attivit amministrativa quella ATTIVA, quella CONSULTIVA e quella DI CONTROLLO. PRINCIPI COSTITUZIONALI DELL ATT. AMM. 1 BUON ANDAMENTO ED IMPARZIALITA art 97 della Cost, limparzialit garantisce lindipendenza della PA da influenze politiche ed in particolare si sancisce lobbligo per la PA di svolgere la propria attivit nel pieno rispetto della giustizia. 2 PRIN. DELLA LEGALITA lattivit amministrativa deve corrispondere alle disposizioni di legge 3 PRIN. DELLA BUONA AMMINISTRAZIONE obbligo per tutti di svolgere la propria attivit secondo le modalit pi idonee ed opportune al fine dellefficacia, efficienza speditezza ed economicit dell azione amministrativa con il minor sacrificio degli interessi dei singoli 4 PRIN. DELLA RAGIONEVOLEZZA vi confluiscono i principi di EGUAGLIANZA IMPARZIALITA E BUON ANDAMENTO: latti. Amm. Deve adeguarsi oltre che alle prescrizioni di legge ad un canone di razionalit operativa onde evitare decisioni arbitrarie ed irrazionali. La legge di riforma del procedimento amministrativo L. 15/2005 ha introdotto alcune importanti novit tra le quali quella che sancisce che le amministrazioni pubbliche nelladottare provvedimenti di tipo non autoritario agisce secondo le norme del diritto privato salvo che la legge non disponga diversamente. Viene imposto, inoltre, luso della telematica. LA DISCREZIONALITA della PA Latt. Amm. Non mai libera perch i fini di interesse generali a cui essa mira sono sempre predeterminati per legge, a seconda del rapporto che intercorre tra latt. Amm. E la legge si parla di attivit VINCOLATA ( nel suo esercizio lorgano non ha libert di scelta, tutto indicato dalla legge ) oppure di attivit DISCREZIONALE ( nell esercizio dalla legge lasciato un certo margine di scelta, - MAGGIORE UTILIZZAZIONE DEGLI TECNICIZZAZIONE ED CONTRATTUALIZZAZIONE

definito apprezzamento ). Per discrezionalit si intende la facolt di scelta fra pi comportamenti leciti, lasciata allautorit amministrativa nellesercizio di un potere, per conseguire il soddisfacimento di un interesse pubblico individuato dalla legge. I limiti alla discrezionalit sono: lINTERESSE PUBBLICO , la CAUSA DI POTERE cio il rispetto della causa che legittima latto cio il fine stesso dellatto, i PRINCIPI DI LOGICA E IMPARZIALITA, il PRINCIPIO DI ESATTA E COMPLETA INFORMAZIONE. La violazione dei limiti della discrezionalit da luogo al vizio di eccesso di potere. Esiste anche una discrezionalit TECNICA ( sullutilizzo dei mezzi ) spesso la discrezionalit e di tipo misto. GLI ATTI AMMINISTRATIVI sono atti unilaterali posti in essere da unautorit amministrativa nellesercizio di una funzione amministrativa, essi sono UNILATERALI hanno efficacia indipendentemente dalla volont dei destinatari ESTERNI E SOGGETTIVAMENTE ED OGGETTIVAMENTE AMMINISTRATIVI Si possono classificare in relazione alla natura dell att. Amm. ( atti amm. ATTIVA CONSULTIVA DI CONTROLLO ) I suoi elementi essenziali sono il SOGGETTO - OGGETTO CONTENUTO FINALITA FORMA e DESTINATARIO Tra I suoi elementi accidentali vi sono il TERMINE la CONDIZIONE lONERE e la RISERVA I PROVVEDIMENTI AMMINISTRATIVI sono manifestazioni di volont attraverso i quali la PA nellesercizio della potest dimperio modifica od estingue una situazioni giuridica per realizzare un particolare interesse pubblico che le stato affidato per legge. Essi sono: TIPICI sono solo quelli previsti per legge NOMINATIVI a ciascun interesse pubblico preordinato un determinato atto AUTORITATIVI producono unilateralmente i loro effetti indipendentemente dalla volont del destinatario ( esecutivit inoppugnabbilit una decorsi i termini perentori per limpugna. ) ESECUTORI i provvedimenti che comportano obblighi sono dotati di esecutoriet possibilit concessa alla PA di dare immediata e diretta esecuzione allatto amministrativo anche contro il volere del soggetto destinatario e senza previa pronunzia giurisdizionale. PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO si intende liter che deve essere seguito per fars che un atto diventi perfetto ed efficace, il procedimento ha la funzione di: accertare e valutare i dati di fatto che la PA deve tenere in considerazione prima di emanare latto; coordinare loperato dei vari organi interessati; esercitare unattivit di controllo; garantire che linteressato venga sentito primo dellemanazione dellatto. FASI DEL PROCEDIMENTO 1^ fase preparatoria serve ad accertare i presupposti dellatto da emanare, si divide in due stati: stadio delliniziativa, che pu essere privata ( istanze, ricorsi ) o dufficio ( richieste, proposte ) e stadio istruttorio.

2^fase costitutiva fase deliberativa del procedimento, in cui si determina il contenuto dellatto. Alla fine di questa fase latto perfetto ma non ancora efficace. 3^ fase dintegrazione dellefficacia rientrano in questa fase gli atti di controllo e gli atti di comunicazione. GLI ATTI DI CONTROLLO consiste nel riesame degli atti di amministrazione attiva al fine di verificarne la conformit alle norme giuridiche ( controllo di legittimit ) e a criteri di opportunit e convenienza ( controllo di merito ). Essi possono essere PREVENTIVI SUCCESSIVI DI EFFICACIA SOSTITUTIVI ( organo superiore per inerzia di quello inferiore ) INTERORGANICO controllo svolto dallo stesso ente INTERSOGGETTIVO svolto da ente diverso. Gli atti con i quali si esercita il controllo sono: VISTO controllo di legittimit preventiva APPROVAZIONE atto di controllo di merito OMOLOGAZIONE come approvazione ANNULLAMENTO IN SEDE DI CONTROLLO avviene dopo che latto e diventato efficace e ne sospende lefficacia per vizio di legittimit RICHIESTA di RIESAME. Il PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO stato regolato per la prima volta con la L. 241/1990 che ha fissato alcune regole generali ispirate ai seguenti principi: P. DEL GIUSTO PROCEDIMENTO consacra il diritto degli interessati a partecipare al procedimento ( la PA obbligata a comunicare allinteressati la notizia delllinizio del procedimento ) viene data la possibilit di raggiungere accordi finalizzati alla determinazione del contenuto del provvedimento o a sostituirlo; P. DI TRASPARENZA indicazione del responsabile del procedimento e diritto di accedere agli atti P. DI SEMPLIFICAZIONE vengono individuati strumenti atti a snellire lazione amministrativa ( conferenze di servizio, accordi tra amm. Pubbliche, generalizzazione del silenzio facoltativo devolutivo ( di parere e valutazioni tecniche ) assenso , attuazione dellautocertificazione. A questi principi sono informate le regole generali di 1) ECONOMICITA EFFICACIA PUBBLICITA E TRASPARENZA 2) DIVIETO DI AGGRAVEMENTO DEL PROCEDIMENTO 3) OBBLIGO DI CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO 4) OBBLIGO GENERALE DI MOTIVAZIONE DEL PROCEDIMENTO AMMINISTRATIVO PRINCIPIO DI TRASPARENZA E DIRITTO DI ACCESSO AGLI ATTI Per principio di trasparenza si intende immediata e facile controllabilit di tutti i momenti e i passaggi in cui si esplica loperato della PA al fine di garantire e favorire lo svolgimento imparziale. Il diritto di accesso agli atti regolato dallart.22 della 241/1990 rivista dalla L. 15/2005 legge di riforma del procedimento amministrativo. Il diritto di accedere agli atti compete esclusivamente i soggetti che ne abbiano uno specifico interesse ( interesse concreto e personale ) per la tutela di una situazione giuridica qualificata e differenziata ( diritto soggettivo, interesse legittimo ed interesse diffuso ) INTERESSATI per contro i CONTRIINTERESSATI sono tutti coloro che possono vedere, dallaccesso agli atti, intaccato il loro diritto alla riservatezza. Latto amministrativo costituisce lOGGETTO

I SOGGETTI PASSIVI sono gli enti obbligati a consentire laccesso agli atti. Esistono, tuttavia, dei LIMITI che possono limitare laccesso agli atti, possono essere di due tipi TASSATIVI dettati per legge ( segreto di stato, sequestri , atti protetti da specifici regolamenti) FACOLTATIVI sono sanciti dai soggetti passivi e vengono stabiliti quando la visione di alcuni atti possono ostacolare gravemente lo svolgimento dellazione amministrativa ( essi sono individuati in forma discrezionale dalla PA e producono un differimento allaccesso ) Esiste una TUTELA GIUDIZIARIA per laccesso agli atti in caso di diniego si pu ricorrere al TAR oppure al Difensore Civico competente. Il Regolamento adottato con DPR 184/2006 stabilisce le modalit di esercizio del diritto allaccesso agli atti ( richiesta motivata allamministrazione, lamm.deve chiedere il consenso ai contro interessati che possono rifiutarlo motivando, si po dare visione diretta del documento o estrazione di copia ) laccesso agli atti va contropesato con la tutela alla privacy soprattutto in caso di dati sensibili. CODICE DELLAMMINISTRAZIONE DIGITALE D.Lgs 82/2005 norma tutte le nuove esigenze dettate dallinformatizzazione della PA ( posta certificata, firma digitale, documento elettronico ) individua una serie di nuovi diritti dei cittadini ( uso delle tecnologie, partecipare al procedimento informatico, effettuare pagamenti e accesso ai documenti con internet) GLI ELEMENTI ESSENZIALI DELLATTO AMMINISTRATIVO PROVVEDIMENTO Gli elementi essenziali: SOGGETTO autorit che emana latto OGGETTO la res su cui incide la volont della PA, pu essere un comportamento, un fatto un bene CONTENUTO ci che con latto si intende autorizzare FINALITA scopo che latto persegue FORMA DESTINATARIO Gli elementi accidentali sono TERMINE indica linizio e la cessazione degli effetti dellatto CONDIZIONE subordina linizio e la cessazione dellatto al verificarsi di un determinato evento ONERE valido solo per autorizzazioni e concessioni RISERVA la PA ha la facolt di adottare futuri provvedimenti Struttura dellatto INTESTAZIONE PREAMOBOLO MOTIVAZIONE DISPOSITIVO parte percettiva dellatto, dichiarazione di volont vera e propria LUOGO E DATA DI EMANAZIONE SOTTOSCRIZIONE firma dellautorit che emana latto Un ATTO si dice LEGITTIMO quando oltre che esistente anche valido, rispetto allagente devono esserci i requisiti di COMPATIBILITA LEGITTIMAZIONE COMPETENZA; rispetto alloggetto

vi deve essere un potere relativo a quel dato oggetto; la forma deve corrispondere a quella prevista dalla legge; contenuto deve essere conforme al precetto legislativo. Un ATTO EFFICACE quando gia valido e perfetto e pu perseguire lo scopo per cui stato emanato, per lesecutivit deve essere stato superato il controllo positivo per lobbligatoriet deve essere stato notificato, trasmesso e pubblicato. LE AUTORIZZAZIONI sono quei provvedimenti mediante i quali la PA nellesercizio di unattivit discrezionale provvede alla rimozione di un limite legale che si frappone tra lesercizio di unattivit inerente ad un diritto soggettivo o ad una potest pubblica. Esse possono essere ESPRESSE o TACITE, MODALI la PA pu inserire prescrizioni limitative per ragioni di pubblico interesse NON MODALI il contenuto predisposto dalla legge, PERSONALI riguardano persone o REALI riguardano cose, oggetti. LE LICENZE sono particolari forme di autorizzazioni, sono provvedimenti permissivi in quanto mirano alla rimozione di un limite legale e rendono possibile lesercizio di un diritto soggettivo. LE CONCESSIONI provvedimento attraverso il quale la PA conferisce ex novo posizioni giuridiche attive al destinatario, ampliando cos la sfera giuridica. ATTI AMMINISTRATIVI DIVERSI DAI PROVVEDIMENTI Pareri atti a carattere ausiliario consistenti in manifestazioni di giudizio con cui gli organi dellamministrazione consultiva mirano a illuminare gli organi dellamministrazione attiva. Sono atti privi di autonomia funzionale perci non sono impugnabili da soli ma solo insieme allatto a cui si riferiscono. Possono essere FACOLTATIVI/OBBLIGATORI si ditinguono in vincolanti - non vincolanti parzialmente vincolanti conformi. Vengono richiesti e vengono da organi neutrali Proposte tendono a sollecitare lattivit di un altro organo e ad esprimere un giudizio circa il contenuto da dare al provvedimento, non sono solitamente vincolanti. Sono atti spontanei e vengono da soggetti interessati.

CAP 6 LA PATOLOGIA DELLATTO AMMINISTRATIVO

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