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Lucia di Lammermoor Dramma tragico in tre atti su libretto di Salvatore Cammarano dal romanzo The Bride of Lammermoor di Walter

Scott

Prima rappresentazione: Napoli, Teatro San Carlo, 26 settembre 1835

Donizetti nel 1835 ha 38 anni, e ha gi composto 43 opere. Lesordio era stato nel 1818 con lopera semiseria Enrico di Borgogna (semiseria perch include un personaggio comico). Lucia di Lammermoor viene completata, come sempre, con grande rapidit: Donizetti inizia la composizione alla fine del maggio 1835, e la termina il 6 luglio.

Personaggi: Lord Enrico Ashton (baritono) Lucia, sua sorella (soprano) Sir Edgardo di Ravenswood (tenore) Lord Arturo Bucklaw (tenore)

Ambientazione Lambientazione alla fine del Cinquecento. Nel romanzo originario era invece nella Scozia del 1689, durante la lotta tra i seguaci di Guglielmo III dOrange e i fedeli del re detronizzato Giacomo II

La follia Donizetti morir nel 1848 in stato di demenza, e per ironia della sorte aveva descritto la demenza in varie opere (del resto si trattava di un elemento ricorrente

nelle trame dellepoca).

Trama - Atto I Nonostante lodio che separa le loro famiglie, Edgardo e Lucia si amano e si incontrano di nascosto. Ma Edgardo, impegnato nella lotta politica, deve assentarsi. Il fratello di Lucia ha ucciso il padre di Edgardo, e questultimo la perdoner se si sposeranno. Lucia prende tempo, ma gli giura eterno amore. - Atto II Enrico prossimo alla sconfitta. Inganna Lucia, facendole credere che Edgardo stia con unaltra donna, e la costringe a sposare il potente Lord Arturo Bucklaw. Ma durante le nozze irrompe Edgardo, rimproverando a Lucia di averlo tradito. Nella notte, Edgardo ed Enrico promettono di sfidarsi allalba. Intanto Lucia ha ucciso il marito appena sposato. Irrompe tra i presenti in preda alla follia, immaginando che si stiano celebrando le sue nozze con Edgardo. Poi sviene. Lucia cade in agonia, e quando i rintocchi di una campana annunciano la sua morte, Edgardo si uccide con un pugnale.

La risposta a Bellini Lucia di Lammermoor una sorta di risposta donizettiana a Il Pirata di Bellini, espressione del nascente melodramma romantico italiano. Anche in quel caso c una donna angelicata, che finisce per perdere il senno a causa della lotta tra un eroe oppresso e un antagonista manipolatore. Bellini e Donizetti si muovono nella stessa direzione: un linguaggio meno stilizzato, meno fiorito e tale da raffigurare con maggiore immediatezza le situazioni sceniche [v.Dizionario dellOpera]. Si va dunque verso un maggiore realismo, con meno ornamentazioni sia nelle voci maschili che (in minor misura) in quelle femminili. Insomma si inizia a cercare la verosimiglianza del linguaggio vocale (ben diversa comunque dal verismo

sociale). Le melodie sembrano scaturire naturalmente dallaccentazione delle parole, sviluppandosi in motivi semplici, teneri e malinconici. Per questo le arie di Bellini e Donizetti venivano definite nenie o cantilene. La voce si muove spesso per gradi contigui, senza grandi salti: questo rende ancora pi efficaci i momenti in cui questi salti si realizzano, come in alcune arie della Lucia di Lammermoor (Verranno a te sullaure). Il canto di Lucia presenta ancora i tratti delle fioriture e dei vocalizzi tipici della tradizione precedente: essi vengono mantenuti anche perch, fin dagli albori del melodramma, distinguevano i personaggi mitologici (o regali) dai comuni mortali. Il canto fiorito rimane dunque in epoca romantica a designare la donna virtuosa, inaccessibile, e pudica ( un periodo di grande moralismo sessuale). Una donna dunque non licenziosa, ma capace di grandi passioni. Donizetti, anche allinterno dellopera, riproduce questa dialettica tra canto semplice (sillabico, spianato) e canto virtuosistico. Quando Lucia entra in scena e narra lapparizione di un fantasma (Regnava nel silenzio, I,4) la vocalit prevalentemente spianata, ma quando descritto lamore per Edgardo (Quando rapita in estasi) diviene gradualmente virtuosistica. Cos ancora Verdi nel primo atto del Trovatore: canto semplice, quasi spianato nella descrizione che Leonora fa dellincontro con Manrico (Tacea la notte placida), ma un repentino getto di trilli e di agilit nel successivo Di tale amor [da Dizionario dellOpera, Baldini&Castoldi, p.731].

Il canto ornato di Lucia serve anche ad esprimere i momenti di terrore e di orrore, come in Regnava il silenzio e come nella celebre scena della follia [III,5]. Qui il recitativo arioso si alterna inizialmente ai melismi, per poi assumere (Ardon gli incensi, Spargi damaro pianto) tutti i tratti del virtuosismo: gorgheggi in alta tessitura, volate, volatine, trilli, note ribattute, picchettati.

Molto abile la strumentazione, che si lega agli eventi scenici. Quando compare per la prima volta Lucia, viene annunciata dallarpa, con suoni sognanti. Quando viene convocata da Enrico, ormai piegata per lassenza di Edgardo, viene invece introdotta da un lamento di oboe. Infine, nella scena della pazzia accompagnata dallo

scarno suono di un flauto.

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