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Il ruscello della melodia

Franz Schubert Allegro moderato, dalla Sonata per arpeggione e pianoforte Il brano musicale che vi proponiamo oggi articolato in due distinti filmati, dal momento che YouTube consente di pubblicare solo file di durata non superiore ai 10 minuti. Nonostante il moderato disagio che questo pu comportare, abbiamo scelto di presentarvi le due parti separate sia per lo straordinario spessore degli interpreti, sia perch su Internet non ancora disponibile il video di una delle letture di riferimento assoluto per questopera: le incisioni storiche di Mstilav Rostropovich, al violoncello, e del compositore Benjamin Britten, al pianoforte. Per ascoltare la seconda parte del movimento, basta cliccare sul link sotto riportato. Se siamo convinti che la musica abbia una funzione terapeutica, che la ricchezza delle sue melodie e armonie, delle sfumature ritmiche e dinamiche, delle coloriture timbriche, possa accompagnarci per mano un passo oltre il nostro dolore, allora poche pagine come quella che vi presentiamo oggi hanno un potere lenitivo, calmante, rasserenante, cio la capacit dessere un balsamo per lanima e per la sofferenza. Franz Schubert, Sonata per arpeggione e pianoforte, uno dei gioielli della letteratura cameristica. Intanto, una breve precisazione per chi non ha mai avuto lopportunit o il tempo di frequentare questo repertorio. Le composizioni da camera sono un genere della musica colta dedicate a due o pi strumenti: duo con pianoforte, trii (con o senza pianoforte), quartetti, quintetti, sestetti. Diciamo che tutta la musica da camera che conta, cio le pagine pi leggendarie, sono state scritte per formazioni da due a sei strumenti. Esistono anche settimini, ottetti e nonetti, ma meno numerosi e non cos popolari. Il nome da camera intende esprimere storicamente, anche come luogo pi ristretto per lesecuzione, questa visione intimistica della musica, alternativa alla potenza della creazione orchestrale per pi strumenti, esibita in grandi sale da concerto. Dunque, la cameristica un repertorio per un ristretto numero di esecutori, e un tempo anche di ascoltatori. Oggi i meravigliosi tesori della musica da camera trovano spazio allauditorium, nei conservatori, nelle chiese. Ma per tutto il Settecento e lOttocento era consuetudine eseguire queste composizioni alla presenza di pochissime persone, a corte, in piccole sale dei palazzi reali, o addirittura nelle stanze private dei nobili. Insomma, per un pubblico di privilegiati, com avvenuto per due secoli alla letteratura liutistica, prima rinascimentale e poi barocca, alla tiorba, o alla viola da gamba. E approfondiremo questi ascolti grazie ad alcuni straordinari documenti multimediali. Se la cifra della musica da camera lintimit dellesecuzione e spesso anche dellascolto, rispetto alla spettacolarit del discorso sinfonico il video che vi proponiamo questa settimana ci porta dritti nellatmosfera musicale dinizio Ottocento. facile intuirne colori, ritmi, architetture e costumi. Immaginate per un attimo di passare, una mattina qualsiasi del novembre 1824, lanno in cui stata composta la Sonata, davanti alla stanza in cui vedete suonare il violoncellista Miklos Pernyi e il pianista Andras Schiff (formidabile interprete anche bachiano), entrambi ungheresi. Non sappiamo dov stato girato questo video, ma provate a sbirciare in quella stanza: con un po dimmaginazione non difficile scorgere lo stesso Franz Schubert al pianoforte, nella profonda solitudine dei suoi momenti creativi. Il compositore austriaco, morto a soli 32 anni, amava infatti alzarsi alle sei del mattino e stare al pentagramma sino alluna, dimenticando spesso di pranzare: al punto che, come ha scritto lo studioso Rodolfo Venditti, il suo perdersi era totale. Ecco, questa capacit di perdersi nella bellezza della musica, e soprattutto di trasmettere la stessa sensazione agli ascoltatori, uno dei motivi che fanno di Schubert uno dei compositori pi terapeutici in assoluto. Forse solo Mozart lo supera, per la capacit straordinaria di far vibrare le corde esistenziali, di entrare in empatia con il cuore (e il cervello) di chi ascolta, sconvolgendo i parametri della musica e ribaltando, in modo quasi miracoloso, le emozioni trasmesse dalle strutture armoniche: in Mozart una tonalit maggiore, normalmente solare e aperta, non di rado racconta un pensiero malinconico e intimo; mentre una tonalit minore, in teoria pi cupa e ombrosa, dipinge orizzonti sereni e luminosi. Quando, a undici anni, Schubert entr per la prima volta nel coro della Cappella imperiale di Vienna, Mozart era morto da ventanni, il grande Haydn appena scomparso, e Beethoven nel pieno del furore

creativo. Su un quaderno di scuola il piccolo musicista, appena entrato in collegio, annotava: Beethoven? Chi pu fare ancora qualcosa dopo di lui?. E della Sinfonia Kv 550 di Mozart (che lui ovviamente leggeva in partitura, non cera liPod a portata di mano): Qui si sentono cantare gli angeli. E invece, crescendo con perseveranza e umilt sul tappeto delle loro invenzioni, Schubert divent come un ruscello, sorgente dacqua purissima che sgorga dalle fonti inesauribili del talento e dellispirazione. La sua musica immediata, fresca, limpida, con una spontaneit non comune anche tra i grandi di ogni epoca e genere. Spesso si legge che la coppia Lennon-McCartney, in tempi moderni, ha stupito il mondo per la facilit dinvenzione melodica, ma i due scarafaggi di Liverpool (autori peraltro di canzoni memorabili) non sarebbero in grado neppure di competere con uno come Schubert, che a differenza di altri compositori pi cerebrali fa unarte senza complicazioni, per usare ancora le parole di Rodolfo Venditti. Canta come lispirazione detta, senza pensieri di ordine costruttivo: il canto di una vita rigogliosa e lieta, velata di tristezza e malinconia, quindi per molti aspetti vicina alle nostre vite e ai nostri giorni. Ascoltando i due video che proponiamo, provate a contare le frasi melodiche che si rincorrono nellAllegro moderato tratto dalla Sonata Arpeggione. E mancano allappello ancora lAdagio, il movimento centrale, e lAllegretto finale (che potrete ascoltare integralmente acquistando il disco), dove il volo lirico di Schubert raggiunge vette di ispirazione tali da indurre a lacrime di commozione. Il compositore cambia continuamente passo e introduce nuovi temi, frasi improvvise dintensa bellezza, in un dialogo serrato con il pianoforte, dove larpeggione (il violoncello) passa con generosit compositiva dalle coloriture liriche al pizzicato, agli arpeggi, alle variazioni timbriche e dinamiche, accompagnandoci su un terreno di felicit purissima, di gioia nellascolto e nellanima; e anche di rinnovata fiducia, perch no, nella potenza liberatoria della musica e della sensibilit umana. Abbiamo scelto questa Sonata per iniziare con voi una nuova avventura in questa letteratura musicale, cominciando dalla freschezza schubertiana per la sua istintiva facilit di comunicazione cameristica: a proposito, non perdetevi per nessuna ragione al mondo anche il Quintetto per pianoforte e archi, detto La trota! La nostra speranza che questa forma darte cos particolare vi conquisti e vi abiti. Perch tra un po saliremo verso il paradiso della musica da camera, verso tensioni intimistiche e liriche di compositori come Johannes Brahms, capaci di scavare un solco profondo nel cuore di chiunque sia sensibile alla musica darte.

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