Professional Documents
Culture Documents
dell'organismo. Il tempo visto dall'individuo come continuo e finito, dove tutta la sua esistenza in questo mondo sar continuamente ordinata e scandita dal suo tempo. La struttura temporale quindi coercitiva. Il singolo quindi un prodotto del suo tempo e solo entro la propria struttura temporale, la vita quotidiana serba per l'individuo il suo accento di realt.
classificazione: differenziare gli oggetti per genere o per numero; forme linguistiche diverse a seconda che si voglia esprimere uno stato o un'azione e cos via. Attraverso le forme di oggettivazioni linguistiche, come ad esempio la professione lavorativa, vengono ordinati secondo un significato gli avvenimenti di routine. I campi semantici determinano ci che sar conservato e ci che verr invece dimenticato dall'esperienza sociale dell'individuo come della societ. Si compie quindi un'accumulazione selettiva dal quale si costituisce un bagaglio sociale di conoscenze che si trasmette nelle generazioni ed disponibile all'individuo nella vita quotidiana. L'interazione quotidiana degli individui costantemente influenzata dalla comune partecipazione al bagaglio di conoscenza socialmente disponibile. La vita quotidiana dominata da un movente pragmatico, dunque si fa ricorso alla conoscenza normativa, cio quella limitata alla componente pragmatica nelle operazioni abituali. La conoscenza normativa dunque riguarda soltanto ci che l'individuo deve sapere per i propri scopi pratici e per gli eventi futuri. Il bagaglio sociale di conoscenze inoltre mette a disposizione schemi di tipizzazioni richiesti per le principali routines della vita quotidiana come ad esempio eventi o esperienze di natura sia sociale che naturale. Il mondo quindi strutturato secondo routines sempre valide. Il bagaglio di conoscenze pu inoltre fornire all'individuo stesso i mezzi per integrare gli elementi distinti della propria conoscenza. La validit della conoscenza sar data per scontato fino a che non sorger un problema che non potr essere risolto nei suoi termini. La conoscenza cui si viene a contatto nel mondo quotidiano socialmente distribuita, cio posseduta in modo diverso da diversi individui e tipi di individui.
Quanto pi la condotta degli individui istituzionalizzata, tanto pi prevedibile e quindi diventa pi controllata. In linea di principio, l'istituzionalizzazione potr realizzarsi in ogni area di condotta pertinente alla collettivit. Di fatto, tendenze di processi istituzionalizzazione avvengono simultaneamente ma non c' alcuna ragione per ritenere che questi processi si assoceranno in modo funzionale, tanto meno in un sistema logicamente coerente.
Sedimentazione e tradizione
Solo una parte della totalit delle esperienze umane viene trattenuta dalla conoscenza, questo fa s che le esperienze trattenute si sedimentino diventando entit riconoscibili e ricordabili. Una sedimentazione intersoggettiva ha luongo anche quando pi individui condividono una comune biografia. La sedimentazione intersoggettiva pu essere definita sociale quando stata oggettivata in un sistema di simboli di qualche genere, cio quando esiste la possibilit di una oggettivazione reiterata delle esperienze comuni. Il sistema di simboli pi usato quello linguistico. Il linguaggio rende oggettive e accessibili a tutti le esperienze comuni diventando cos lo strumento primario della cultura collettiva. Inoltre il linguaggio fornisce i mezzi per rendere comunicabili le nuove esperienze inserendole nel bagaglio culturale di conoscenze gi esistenti che tramite le sedimentazioni oggettivate, vengono trasmesse nella tradizione collettiva. Quindi in altre parole si pu affermare che tramite l'oggettivazione dell'esperienza nel linguaggio, permette l'incorporazione in un ampio corpo di tradizioni. Il linguaggio quindi un deposito della tradizione comune che pu essere accettata acriticamente. Poich l'origine delle sedimentazioni divenuta priva di importanza, la tradizione potrebbe inventare un'origine del tutto differente senza con questo minacciare ci che stato oggettivato.
I ruoli
Le origini delle istituzioni risiedono nelle tipizzazioni proprie e altrui. Questo implica che che tra gli individui, esistono fasi di azioni comuni e quindi anch'esse tipizzate. In altre parole vi sar il riconoscimento dell'azione in quanto eseguibile da ogni individuo. La tipizzazione delle forme di azione richiede che queste abbiano ovviamente un senso oggettivato, che a sua volta richiede un'oggettivazione linguistica. L'attore che svolge l'azione, percepisce se stesso nell'identificazione dell'azione socialmente oggettivata. Si parla quindi di ruoli, cio un genere di tipizzazione che si verifica a livello di una cultura di gruppo. Ricoprendo i ruoli, l'individuo partecipa a un mondo sociale e interiorizzandoli fa si che lo stesso mondo divenga soggettivamente reale per lui. L'individuo che partecipa al ruolo, tenuto a rispondere a delle norme istituzionalizzate e usate per controllare le capacit degli individui. Il ruolo quindi nasce quando comincia a formarsi un comune bagaglio di conoscenza che contenga tipizzazioni reciproche della condotta. I ruoli rappresentano l'ordine istituzionale per due motivi: in primo luogo l'atto di ricoprire il ruolo rappresenta se stesso; in secondo luogo, il ruolo rappresenta un intero nesso istituzionale di condotta. I ruoli inoltre fanno s che le istituzioni possano esistere continuamente come reale presenza nell'esperienza quotidiana degli individui.
escludere gli estranei e al contempo fargli riconoscere la legittimit del sub-universo: questo viene effettuato tramite tecniche di propaganda razionale e irrazionale, mistificazione e simboli di prestigio. Un'ultima questione riguarda il modo in cui un ordine istituzionale viene oggettivato: il problema dunque della reificazione. La reificazione la percezione dei fenomeni umani come se fossero cose, vale a dire in termini non umani o sovrumani. In altre parole, la percezione dei prodotti dell'attivit umana come se fossero qualcosa di diverso dai prodotti umani come fatti di natura, leggi cosmiche o manifestazioni divine. Il mondo sociale oggettivato perch si presenta come qualcosa di esterno a lui. La reificazione pu definirsi il grado estremo di oggettivazione per cui il mondo oggettivato perde la sua capacit di essere visto come creazione umana e si fissa come fattualit non umana e non umanizzabile. Dunque l'uomo, produttore del mondo visto come suo prodotto e l'attivit umana come epifenomeno dei processi umani. I significati umani non sono visti come qualcosa che produce il mondo ma come prodotti di natura delle cose. In conclusione la reificazione il modo in cui avviene l'oggettivazione del mondo umano da parte dell'uomo.
Legittimazione
Origini degli universi simbolici
La legittimazione pu essere definito come un processo di oggettivazione di secondo grado. Produce nuovi significati che servono ad integrare i significati gi attribuiti ai diversi processi istituzionali. La funzione di legittimazione di rendere oggettivamente accessibili e soggettivamente plausibili le oggettivazioni di primo grado che sono state istituzionalizzate. La plausibilit soggettiva si riferisce a due livelli: orizzontale, dove la plausibilit si riferisce al riconoscimento soggettivo di un senso globale, cio che lega l'ordine istituzionale ai suoi individui; verticale, la necessit di rendere soggettivamente significativa la totalit della vita dell'individuo, cio la successione di passaggi attraverso vari gradi dell'ordine istituzionale. Il problema della legittimazione si presenta quando le oggettivazioni vanno trasmesse alla nuova generazione, ovvero quando il carattere di evidenza delle istituzioni non pu pi essere conservata per mezzo dei ricordi e delle abitualizzazioni. La legittimazione appunto questo processo di spiegazione e giustificazione. Spiega l'ordine istituzionale attribuendo validit conoscitiva ai significati oggettivati e lo giustifica conferendo dignit ai suoi imperativi pratici. La legittimazione ha un livello normativo e cognitivo: non si occupa solo dei valori ma implica sempre anche la conoscenza, in quanto per definire una tale norma, bisogna conoscere i ruoli che definiscono azioni giuste e azioni sbagliate, dove quindi la conoscenza precede i valori. Vengono distinti diversi livelli di legittimazione. Nel primo livello, la legittimazione inizia quando un sistema di oggettivazioni linguistiche dell'esperienza umana viene trasmesso. Il secondo livello di legittimazione, contiene affermazioni teoriche in forma rudimentale: qui si trovano schemi esplicativi che riguardano gruppi di significati oggettivi. Questi schemi hanno un carattere pragmatico sono quindi legati ad azioni concrete. Troviamo proverbi, massime morali e sagge sentenze, leggende, racconti popolari. Un terzo livello di legittimazione contiene teorie esplicite grazie alle quali un settore istituzionale viene legittimato in termini di un corpo di conoscenze differenziate. Qui si creano strutture di riferimento per i rispettivi settori di condotta istituzionalizzata. Vengono spesso affidate a un personale specializzato che le trasmette per mezzo di procedimenti formali di iniziazione. Il quarto livello costituito dagli universi simbolici: essi sono corpi di tradizione teorica che integrano diverse sfere di significato e abbracciano l'ordine istituzionale in una totalit simbolica, in altre parole sono processi di significazione che si riferiscono a realt diverse da quella dell'esperienza quotidiana. La sfera pragmatica viene superata del tutto: la legittimazione avviene per mezzo di totalit simboliche di cui non si pu far esperienza nella vita di tutti i giorni a livello pratico ma un'esperienza teorica. L'universo simbolico pensato come la matrice di tutti i significati socialmente oggettivati e soggettivamente reali; l'intera societ storica e l'intera biografia dell'individuo sono viste come avvenimenti che svolgono all'interno di questo universo. La cristallizzazione degli universi simbolici segue i processi di oggettivazione, sedimentazione e accumulazione; gli universi simbolici sono prodotti sociali che hanno una storia, per comprendere il loro significato, bisogna comprendere la storia di come sono stati creati. L'universo simbolico crea un ordine per la percezione soggettiva dell'esperienza biografica: le esperienze di realt diverse sono integrate nello stesso universo di significato che le abbraccia tutte. In altre parole, le sfere di significato che altrimenti rimarrebbero isolate e incomprensibili , vengono collocate in una gerarchia di realt. L'universo simbolico permette anche di creare un ordine nelle diverse fasi della biografia. L'identit soggettiva di natura precaria, poich dipende dalle relazioni individuali che possono cambiare o sparire, e dalle esperienze solitarie. L'identit soggettiva viene legittimata definitivamente quando viene posta nel contesto di un universo simbolico, quando il suo io effettivamente una identit reale in un universo reale. Una funzione legittimante degli universi simbolici per la biografia individuale la collocazione della morte. Attraverso le legittimazioni, si permette all'individuo di proseguire le normali routines e continuare a vivere nella societ dopo la morte di persone care. Questo viene consentito perch il fenomeno della morte viene integrato in un universo simbolico. Quindi si pu dire che la supremazia delle oggettivazioni sociali della vita di tutti i giorni pu mantenere la sua plausibilit soggettiva soltanto se costantemente protetta dal terrore, l'ordine istituzionale rappresenta uno scudo contro il terrore. Il terrore a livello di significato si manifesta con l'incapacit di condurre un'esistenza significativa in stato di
isolamento dalle costruzioni convenzionale della societ. L'universo simbolico mette l'individuo al riparo dal terrore conferendo legittimazione ottimale alle strutture protettive dell'ordine sociale. Gli universi simbolici, creano la delimitazione alla realt sociale, fissano cio i limiti di ci che pertinente nell'interazione sociale. L'universo simbolico crea anche un ordine nella storia. Esso colloca tutti gli avvenimenti collettivi in un'unit coerente che include passato, presente e futuro. L'universo simbolico lega gli uomini ai loro predecessori e ai successori in una totalit significativa che serve a trascendere la limitatezza dell'esistenza umana e dare un significato alla morte dell'individuo.
definizioni supreme promulgate dagli esperti universali. La comparsa di un personale che preserva l'universo porta con se anche conflitti sociali alcuni dei quali avvengono tra esperti e professionisti, altri tra gruppi rivali di esperti. Per garantire che le teorie abbiano un'immediata applicazione pragmatica, ogni rivalit potr essere risolta tramite azioni pragmatiche tramite ad esempio l'utilizzo delle armi. Le simbolizzazione astratte vengono convalidate dall'appoggio sociale piuttosto che empirico. E' possibile affermare che in questo modo si introduce uno pseudo-pragmatismo. Si pu dire che le teorie sono convincenti perch funzionano, nel senso che sono diventate conoscenza normale e scontata della societ quotidiana. Questo implica che esister sempre una base socio-culturale per la competizione tra le definizioni rivali della realt e che l'esito dello scontro sar influenzato dallo sviluppo di questa base. Coloro che occupano le posizioni di potere decisive sono pronti a far uso del loro potere per imporre le definizioni tradizionali della realt sulla popolazione sottoposta alla loro autorit. Le concettualizzazioni dell'universo che costituiscono dei potenziali concorrenti vengono eliminate non appena compaiono in tre modi: fisicamente; integrate nella tradizione stessa; segregazione. Nell'ultimo caso, l'assorbimento favorisce la crescita culturale della societ stessa. La concorrenza pu anche venire segregata all'interno della societ e resa innocua per il monopolio tradizionale. Le situazioni monopolistiche, presuppongono un alto grado di sviluppo e stabilit socio-strutturale e servono a stabilizzare il sistema. Le definizioni tradizionali della realt inibiscono i mutamenti sociali, viceversa la cessazione del consenso scontato al monopolio accelera il mutamento sociale. Quando una particolare definizione della realt viene ad essere legata ad un interesse concreto di potere, pu essere chiamata ideologia. Il carattere distintivo dell'ideologia che lo stesso universo viene interpretato in modi diversi a seconda dei concreti interessi costituiti nella societ in questione. Spesso un'ideologia, viene assunta da un gruppo a causa di particolari elementi teorici che promuovono i suoi interessi. Ogni gruppo impegnato in un conflitto sociale ha bisogno di solidariet, e le ideologie generano appunto solidariet. La scelta di una particolare ideologia per non solamente causata su elementi teorici intrinseci, ma pu anche nascere da un incontro casuale. La maggior parte delle societ moderne sono pluralistiche, cio che hanno un universo-nucleo comune a tutti e dato per scontato, e diversi universi parziali che coesistono in uno stato di reciproco accomodamento, dove il conflitto vero e proprio tra ideologie stato sostituito da gradi diversi di tolleranza e collaborazione. La situazione pluralistica presuppone una societ urbana con una divisione del lavoro altamente sviluppata, una forte differenziazione nella struttura sociale e un alto surplus economico. La situazione pluralistica legata a condizioni di rapida evoluzione sociale, e il pluralismo in se stesso fattore accelerante proprio perch contribuisce a minare la capacit delle definizioni tradizionali della realt, di resistere di fronte ai cambiamenti. Il pluralismo incoraggia sia lo scetticismo, che l'innovazione ed quindi intrinsecamente sovversivo rispetto alla realt scontata. Un tipo di esperto storicamente importante l'intellettuale, definito come un esperto la cui competenza non in genere richiesta dalla societ. Questo implica una ridefinizione della conoscenza rispetto alla tradizione ufficiale. L'intellettuale un individuo che rifiuta di integrarsi nella societ, presentandosi come un contro-esperto al pari dell'esperto ufficiale. Il modello che guida l'intellettuale si trova in un vuoto istituzionale e pu rivelarsi oggettivato socialmente in una sotto-societ di intellettuali come lui. L'intellettuale pu ritirarsi in un gruppo intellettuale per condividere un rifugio emotivo come base sociale delle definizioni non ortodosse della sua realt e l'utilizzo di difese terapeutiche. Un'altra scelta che si pone davanti all'intellettuale la rivoluzione. L'intellettuale in questo caso si pone di realizzare il suo modello di societ nella societ, con la necessit che altri confermino le sue definizioni devianti. Tutte le definizioni della realt socialmente significative devono essere oggettivate da processi sociali. Di conseguenza i sub-universi richiedono sotto-societ come base oggettivante, e le contro-definizioni della realt richiedono contro-societ. La realt rivoluzionaria assumer proporzioni massicce quando interi strati sociali la accetteranno. Per riassumere, bisogna sempre vedere l'evoluzione sociale in un rapporto dialettico con la storia delle idee, e ricordarsi che tutti gli universi simbolici e le legittimazioni sono prodotti umani; la base della loro esistenza sta nella vita degli individui concreti, e non ha alcuna realt empirica staccata dalla loro esistenza.
E' subito evidente che la socializzazione primaria la pi importante per l'individuo e che la struttura fondamentale di ogni socializzazione secondaria deve assomigliare a quella della socializzazione primaria. Ogni individuo nasce in una struttura sociale oggettiva entro cui incontra le persone che hanno cura della sua socializzazione. Queste persone per lui importanti gli sono imposte e le loro definizioni della sua situazione sono per lui realt oggettiva. In questa fase, l'apprendimento puramente conoscitivo avviene in circostanze cariche di componenti emotive. L'individuo dunque si identifica con le persone che lo influenzano. L'individuo non solo assumer i ruoli e gli atteggiamenti degli altri ma nello stesso processo si appropria anche del loro mondo, infatti la l'identit viene oggettivamente definita come collocazione in un certo mondo e pu essere fatta propria soggettivamente solo insieme a quel mondo. Come seconda tappa, il bambino apprende l'astrazione dei ruoli e degli atteggiamenti delle concrete persone a lui vicine, cio l'altro generalizzato, dove l'individuo si identifica non solo con gli altri concreti ma con una generalit di altri, cio con una societ. Quando l'alto generalizzato cristallizzato nella coscienza, si instaura un rapporto simmetrico tra realt oggettiva e soggettiva attraverso il linguaggio. Le due realt per non coincidono: c' sempre pi realt oggettiva accessibile di quanta non venga effettivamente resa soggettiva nella coscienza individuale. Nella socializzazione primaria, l'individuo non ha la possibilit di scegliere le persone che per lui sono importanti, questo nel bambino comporta che sono gli adulti a stabilire le regole, e la sua interiorizzazione della loro particolare realt inevitabile. I contenuti interiorizzati della socializzazione primaria variano, da societ a societ. E' il linguaggio che bisogna interiorizzare. Con il linguaggio vari schemi motivazionali e interpretativi vengono interiorizzati come istituzionalmente definiti: ad esempio essere un bambino coraggioso o vigliacco. Questi schemi forniscono al bambino programmi per la vita di tutti i giorni, alcuni che possono essere adottati immediatamente, altri che anticipano una condotta per una fase biologica successiva. Questi programmi differenziano la propria identit da quella degli altri, come per esempio quella delle bambine dai bambini. Quindi il carattere della socializzazione primaria influenzato anche dalle esigenze del bagaglio comune di conoscenza che deve essere trasmesso. Infine il bambino impara l'apparato legittimante: impara perch i programmi sono cos. Nella prima fase di socializzazione viene dunque costruito il mondo dell'individuo.
La socializzazione secondaria
La socializzazione secondaria l'interiorizzazione di sotto-mondi istituzionali o fondati su istituzioni. Sono determinati dalla complessit della divisione del lavoro e della concomitante distribuzione sociale della conoscenza. La secondaria richiede l'acquisizione di vocabolari legati ai ruoli, il che significa l'interiorizzazione di campi semantici che strutturano l'interpretazione e la condotta delle routines all'interno dell'area istituzionale. I sotto-mondi sono in genere realt parziali in contrasto con il mondo-base acquisito nella socializzazione primaria. Anche se gli stessi sotto-mondi necessitano di un apparato legittimante che spesso accompagnano simboli rituali o materiali. I processi formale di questa seconda socializzazione sono determinati dal suo problema fondamentale: essa presuppone un processo precedente di socializzazione primaria, cio deve trattare con un io gi formato e un mondo gi interiorizzato. Non pu costruire dal nulla una realt soggettiva. La realt primaria tende a persistere e ogni contenuto nuovo da interiorizzare dovr in qualche modo essere sovrapposto a quello gi presente. C' quindi un problema di coerenza tra l'interiorizzazione originaria e quella nuova. La socializzazione secondaria presuppone procedimenti concettuali che integrano differenti corpi di conoscenza. I limiti biologici diventano sempre meno importanti per la successione dell'apprendimento che ora viene stabilita nei termini delle propriet intrinseche della conoscenza da acquisire. Mentre la socializzazione primaria non pu aver luogo senza un'identificazione emotivamente intesa dal bambino, la secondaria pu fare a meno di questa identificazione. La socializzazione nella vita adulta inizia ad assumere una colorazione affettiva che ricorda l'infanzia quando si tratta di trasformare radicalmente la realt soggettiva dell'individuo. Nella primaria, il bambino interiorizza il mondo dei suoi genitori come il mondo; nella secondaria di solito il contesto viene percepito. I ruoli della secondaria sono caratterizzati da un alto grado di anonimia, cio sono facilmente staccabili da coloro che li compiono. I funzionari individuali sono intercambiabili. Il contenuto che si impara acquista un grado minore di inevitabilit soggettiva rispetto al contenuto soggettivo della socializzazione primaria. E' inoltre relativamente facile mettere da parte la realt delle socializzazioni secondarie. Questo fa si che sia possibile staccarsi una parte dell'io e la sua realt concomitante e considerarla pertinente solo alla situazione legata ad un ruolo. Si crea quindi una distanza tra l'io totale e l'io parziale. Tutto questo possibile solo dopo che la socializzazione primaria stata completata. La convinzione che la conoscenza interiorizzata nella socializzazione primaria sia la realt si attua quasi automaticamente, nella secondaria necessario rafforzarla con tecniche pedagogiche per renderla convincente all'individuo. Il grado e il carattere di questo processo variano a seconda dei movimenti che spingono l'individuo ad acquistare la conoscenza. Pi queste tecniche rendono soggettivamente plausibile la continuit tra gli elementi originari di conoscenza e quelli nuovi, pi facile per questi ultimi acquisire un accento di realt. Il fatto che i processi di socializzazione secondaria permetta una conoscenza razionale ed emotivamente controllata, comporta anche una realt soggettiva fragile e instabile e in certi casi necessario utilizzare speciali tecniche che producano quel grado di identificazione e inevitabilit necessario. Ad esempio nella socializzazione religiosa questo processo avviato dall'iniziazione del noviziato, nel corso del quale l'individuo arriva ad abbandonarsi completamente alla realt che sta interiorizzando. In questo caso, tale processo visto come un'imitazione della socializzazione primaria. L'essere pronti a sacrificare se stessi la conseguenza finale di questo tipo di sollecitazione.
Teorie sull'identit
L'identit un elemento chiave della realt soggettiva ed formata da processi sociali: una volta formata viene cristallizzata, mantenuta, modificata o rimodellata. I processi sociali che agiscono sono a loro volta determinati dalla struttura sociale. Le strutture sociali storiche quindi producono tipi di identit che sono riconducibili nei casi individuali. I tipi di identit, sono osservabili e verificabili nell'esperienza prescientifica. In altre parole, l'identit un fenomeno che nasce dalla dialettica tra l'individuo e la societ, i tipi di identit sono quindi prodotti sociali e come tali essi sono l'argomento di qualche forma di teorizzazione in ogni societ. Le teorie sull'identit sono incorporate in qualche universo simbolico e nelle sue legittimazioni teoriche e varia con il carattere di quest'ultimo. Ogni teorizzazione sull'identit deve avvenire all'interno della struttura delle interpretazioni teoriche in cui l'identit e i tipi di identit sono situati.
Organismo e identit
L'organismo continua ad influire su ogni fase dell'attivit umana di costruzione della realt che esso influenzato da questa attivit. E' possibile quindi parlare di una dialettica tra natura e societ. Questa dialettica un dato della condizione umana e si manifesta nuovamente in ogni individuo umano. I fatti biologici limitano la portata delle possibilit sociali dell'individuo, ma il mondo sociale impone dei limiti a ci che biologicamente possibile all'organismo. La dialettica si manifesta quindi con una reciproca restrizione tra organismo e societ (ad esempio la durata stessa della vita). Per quel che riguarda l'aspetto interno, la dialettica si manifesta come la resistenza dal substrato biologico all'azione della societ su di essa. Questo ovvio nel processo di socializzazione primaria. Ma questa resistenza viene progressivamente piegata dalla socializzazione e questo comporta inevitabilmente un senso di frustrazione. La vita sociale dipende dalla continua sottomissione della resistenza di origine biologica nell'individuo, il che comporta una legittimazione e un'istituzionalizzazione. Cos la societ fornisce spiegazioni sul perch bisogna compiere determinate azioni. Problemi analoghi di adattamento all'organismo al mondo sociale costruito esistono anche nella socializzazione secondaria. Nell'individuo pienamente socializzato c' una continua dialettica interna tra l'identit e il substrato biologico: l'individuo continua a fare esperienza di se stesso come organismo, indipendentemente dal suo essere sociale e a volte in contrapposizione con esso. L'uomo biologicamente predestinato a costruire un mondo ed abitarvi in comune con gli altri. Questo mondo diventa per lui la realt dominante e definitiva. I suoi limiti sono posti dalla natura ma esso influisce a sua volta sulla natura. Nella dialettica tra natura e mondo socialmente costruito, lo stesso organismo umano viene trasformato e in questo modo l'uomo produce la realt e se stesso.