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il 9 luglio di un anno fa: a Juba, capitale del Sud Sudan, il discorso del presidente Salva Kiir applaudito da decine di migliaia di persone (Ap)
lanniversario
Un anno fa, dopo oltre due decenni di guerra, la secessione ufficiale dal Sudan. Le tensioni con lex nemico sono per di nuovo divampate in violenze che hanno fatto centinaia di morti Il 90 per cento della popolazione vive sotto la soglia di povert e il fabbisogno alimentare coperto per ben due terzi dai donatori
Bimba in un campo di sfollati nello Stato sud sudanese dellAlto Nilo (Reuters)
Blocco petrolifero e scontri di confine frenano lo sviluppo. Con il Nord trattative in stallo
he ne di quel sogno chiamato Sud Sudan? Di quello Stato che domani compie un anno di vita ma le cui speranze suscitate da unindipendenza conquistata con un referendum dopo due decenni di guerra sembrano gi affievolirsi? Dodici mesi fa, atterrando al Juba International airport, poco pi di una striscia asfaltata in mezzo a una distesa di terra rossa, a colpire era linfinita sfilza di capanne di paglia accostate a precarie baracche in lamiera. Cera poco altro, nella capitale dello Stato nascente. Le poche strade asfaltate erano il regno dei pick up delle Nazioni Unite e degli operatori umanitari calati in massa a queste latitudini per rispondere ai bisogni di 10 milioni di persone. Un anno dopo il Sud Sudan resta un buco nero con servizi e capacit produttive quasi del tutto inesistenti, un Paese al quale il presidente Salva Kiir Linflazione deve ancora troppe ri schizzata al sposte. Non aiuta, cer25%. Per i nuovi to, laltissima tensione nei rapporti con il oleodotti Nord, culminata nei mesi scorsi in scontri si guarda alla di frontiera che hanno rotta verso il causato la morte di centinaia di persone. Kenya: cruciali Perch il regime islapotrebbero mico di el-Bashir ha s accettato la secessione essere gli dellex nemico, salvo investimenti poi fare la voce grossa sui due capitoli che pedi Pechino sano di pi tra quelli ancora in sospeso, il petrolio e la demarcazione dei confini tra i due Stati. Nel Sud si trovano giacimenti di greggio che prima della secessione producevano il 75% dellintero patrimonio petrolifero sudanese. I contrasti sono iniziati quando il governo di Khartum ha cominciato a trattenere per s una parte del greggio che Juba inviava al Nord per lesportazione. Per luso dei suoi oleodotti Khartum aveva fissato un prezzo di noleggio che Juba si rifiutava di pagare, ritenendolo troppo alto. Da allora gli analisti hanno cominciato a temere linizio di un nuovo conflitto. Gli scontri di frontiera non sono tardati ad arrivare,
cos come la decisione-choc del governo sud sudanese dato dei caschi blu nel Sud. Nel frattempo gli indici di di fermare, a gennaio, la sua produzione di greggio. sviluppo umano restano drammatici: oltre il 90% dei sud Decisione coraggiosa, ma che priva il Sud Sudan del sudanesi vive sotto la soglia di povert e il fabbisogno a98 per cento dei suoi introiti, necessari per finanzialimentare coperto per ben due terzi dai donatori. La vera domanda chi sta pagando il prezzo dei rapre lo sviluppo in altri settori, dalla sanit allistruzioporti tesi tra i due Paesi si chiede Luka Biong, ex mine alle infrastrutture. Khartum, dal canto suo, ha blocnistro sud sudanese e membro del Sudan Peoples Licato ad aprile le vie commerciali che, dal Nord, riforberation Army (Splm) al governo La risposta : la nivano il Sud di beni di prima necessit. Questo sta gente. Oltre met dei sud sudanesi vive in Stati fronavendo conseguenze pesanti sui mercati e sulla sicutalieri e pi della met dei confini sud sudanesi afrezza alimentare della popolazione, soprattutto delfacciano sul Sudan. In pi i due Paesi condividono le la fascia settentrionale del Sud Sudan, dove il cibo ricchezze naturali del Nilo. ormai scarsissimo, di pessima qualit e molto costoUltimamente mentre il Nord ha adottato misure di so, fa notare la rete Campagna italiana per il Sudan. austerit per ovviare alla perdita del 30% delle sue enLa questione del petrolio (greggio a Sud, raffinerie a trate petrolifere dal Sud, Juba ha provato a mobilitaNord) avrebbe dovuto incoraggiare i due Paesi a una relazione economica di interdipendenza spiega Tayeb Zein al-Abidin, docenIl nuovo Stato te di scienze politiche allUniversit di Khartum Invece accaduto lopposto, a CIAD causa delle richieste eccessiNord KHARTUM ve delle parti, cos che i due Kordofan Nord Darfur governi sono stati costretti a elemosinare prestiti e aiuti SUDAN stranieri. LUnione Africana ha tentato di mediare, senza Darfur Occ. Nilo Sinnar successo. Lo stallo, per, non Bianco pu continuare a lungo perch entrambi i governi hanNilo Sud no una posizione economica Azzurro Sud Darfur Kordofan disperata. I negoziati sono in corso ad Addis Abeba, dove non si Alto Nilo Unity parla solo di petrolio, ma anETIOPIA Bahr Al Nord Bahr State che, ad esempio, di una posGhazal Al Ghazal sibile buffer zone, una zoWarab REP. Occ. na cuscinetto da stabilire sul CENTRAFRICANA SUD SUDAN Jongli confine comune. Apparentemente Juba avrebbe offerto Buheyrat a Khartum di proseguire le Superficie trattative senza la mediazio620.000 kmq ne dellUnione Africana, Equatoria Equatoria JUBA Popolazione mentre il Consiglio di sicuOcc. Orient. rezza dellOnu ha chiesto al 8-10 milioni Bahr Al Jebel Sudan di completare il ritiro 0 200 KENYA delle sue forze di polizia dalREP. DEM. CONGO UGANDA km la zona contesa di Abyei ed ANSA-CENTIMETRI esteso per un anno il manNilo Bian co
re risorse non legate al greggio, a riformare il settore pubblico, a combattere la corruzione e a investire nellagricoltura. Ma la crisi petrolifera ha pesanti ripercussioni. Il tasso di inflazione sud sudanese schizzato al 25% e servono ora ben 5 pound locali per un dollaro, invece di 3. Sul piano diplomatico Juba, in ottimi rapporti con Washington, ha cercato sponde anche con Pechino, storico alleato di Khartum, giocando sulla leva del petrolio. Solo la Cina, convinzione di molti, potrebbe con la sua influenza alleviare le tensioni tra i due ex nemici e consentire cos al Sud Sudan di tornare a occuparsi dello sviluppo, senza dover pi temere i contraccolpi delle tensioni con il suo ingombrante vicino.
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I NODI IRRISOLTI
LE ZONE CONTESE Un anno fa 110mila persone furono costrette a fuggire dal distretto di Abyei, contesa tra Khartum e Juba, a causa di unoffensiva delle forze armate del Nord. Nei successivi dodici mesi i profughi hanno potuto contare solo sullassistenza delle organizzazioni internazionali in siti temporanei. Oggi ad Abyei, zona ricca di petrolio, resta solo un piccolo gruppo di agenti di Khartum a guardia dei campi petroliferi di Diffra. Il territorio stato sminato e cos, entro agosto, si attente il ritorno di almeno 30mila persone. La situazione della sicurezza resta per precaria. Un referendum per lautodeterminazione di Abyei, previsto per il gennaio del 2011, stato rinviato a data da destinarsi.Tra le altre zone contese anche quelle del Blue Nile e del Sud Kordofan. (P.M.Al.) LORO NERO CHE DIVIDE A gennaio il Sud Sudan ha bloccato la sua produzione di 350mila barili di greggio al giorno in risposta alle provocazioni di Khartum. Questa produzione rappresenta oltre il 75% del greggio che lintero Sudan estraeva prima dellindipendenza di Juba. Il blocco petrolifero nato dalla disputa sul pedaggio che Khartum pretendeva per luso dei suoi oleodotti. Per evitare di dover utilizzare le infrastrutture del Nord, le autorit sud sudanesi hanno gi cominciato a studiare percorsi alternativi, con la costruzione di nuovi oleodotti che da Juba si dirigerebbero verso Sud, passando per il Kenya ed evitando quindi la rotta di Khartum. Una scelta che presupporrebbe investimenti ingenti, per i quali potrebbe essere decisivo il sostegno di Pechino. (P.M.Al.)
IL TERRITORIO
Con una superficie di 620.000 chilometri quadrati il Sud Sudan ha, secondo le stime, tra gli 8 e i 10 milioni di abitanti
FORMA DI GOVERNO
Le elezioni dellaprile 2010 hanno riconfermato presidente Salva Kiir Mayardit, leader del movimento di liberazione del popolo del Sudan
LO STATO
Stato federale composto da 10 Stati (wilayat). Divisione amministrativa con diversi livelli locali
LE ETNIE
Sono circa 65 i gruppi etnici: i pi numerosi sono i Dinka (11%), i Nuer (5%), gli Azande (3%), i Bari (3%) e gli Shilluk/ Anwak (3%)
RELIGIONI
lintervista
sud sudanesi sono sempre pi convinti che lindipendenza sia stata la scelta giusta e stanno stringendo i denti, anche se forse cominciano ad avere qualche dubbio sul fatto che la loro classe politica ce la possa fare a mettere in moto lo sviluppo economico e sociale in tempi accettabili. Il prossimo anno sar fondamentale sia per il Nord che per il Sud: senza la stabilizzazione delluno non ci potr essere neppure la stabilizzazione dellaltro. Ne convinta Bruna Sironi, responsabile dei progetti sudanesi di cooperazione dellOng Mani Tese, attualmente a Juba. Quali sono i principali problemi irrisolti a un anno dallindipendenza? Tutti quelli che erano irrisolti un anno fa. E precisamente: la definizione
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